Cortei Gaza: i figli degli immigrati reclutati dagli anarchici per distruggere

A Milano massiccia la presenza di figli di immigrati, le famigerate seconde generazioni. Arrivati dalle periferie, carichi odio islamico e “arruolati” da chi nel tempo ha parlato pubblicamente “solo” di “cultura” fra gli spazi ormai sgomberati del Leoncavallo. In via Vittor Pisani, ieri sera poco dopo le 19, quando l’onda della violenza si era ormai abbattuta, fra i manifestanti ancora fermi sono stati contati e poi identificati molti giovani con genitori stranieri. «Scontri del genere che hanno richiesto un ingente lancio di lacrimogeni non si vedevano da anni», analizzava chi conosce meglio delle proprie tasche l’entourage dei collettivi e dei gruppi anarchici e che aggiungeva: «è stato il mix tra la presenza dei centri sociali e la presenza di stranieri di seconda generazione, i primi uniti a residenti delle periferie e al coordinamento dei collettivi studenteschi fra cui parecchi minori». E lo stesso, seppur in assenza di scontri e azioni di violenza (come pure accaduti in passato) si contava in quel di Torino dove analogamente a quanto avvenuto nella Capitale la protesta si è palesata principalmente nel blocco del traffico e della viabilità.

L’Italia è in ginocchio, vittima di un assalto eversivo che ha trasformato le città in campi di battaglia. Ieri, 22 settembre, le proteste pro-Pal indette da sindacati estremisti come USB hanno scatenato il caos: a Milano, la Stazione Centrale è stata assediata da migliaia di teppisti che hanno lanciato pietre, fumogeni e spranghe, ferendo 60 agenti e rompendo vetrate, con 10 arresti; a Roma, 50mila manifestanti hanno occupato la facoltà di Lettere alla Sapienza e bloccato la Tangenziale, paralizzando ambulanze e pendolari; a Torino, 4mila persone hanno invaso i binari di Porta Nuova; a Napoli, scontri alla stazione Centrale. Ma dietro queste violenze non c’è solo la “causa palestinese”: c’è una regia rossa-islamista che arruola immigrati di seconda generazione come manovalanza per devastare l’Italia. La premier Meloni tuona: “Immagini indegne, tutti condannino!”. Il ministro dell’Interno Piantedosi denuncia “un attacco deliberato alle forze di polizia”. Matteo Salvini va oltre: “Chi organizza dovrà pagare una cauzione”. Non basta: serve una risposta durissima, con retate immediate per smantellare centri sociali e moschee radicali, o l’Italia cadrà nel caos jihadista!

I video su X parlano chiaro: a Milano, in via Vittor Pisani, tra i facinorosi c’erano centinaia di giovani musulmani di seconda generazione, cresciuti in periferie come Quarto Oggiaro e radicalizzati in moschee come Viale Jenner, definita dagli USA “centrale di Al Qaeda”. Questi “maranza”, arruolati da centri sociali come il Leoncavallo e collettivi studenteschi come il CUA, sono l’esercito di strada della sinistra estrema, che li usa per seminare terrore sotto la bandiera di Hamas, responsabile del massacro di 1.200 israeliani il 7 ottobre 2023. A Roma, Torino e Napoli, la stessa scena: immigrati islamici, spesso minori, fianco a fianco con anarchici e movimenti per l’abitare, uniti dall’odio anti-italiano e dall’avversione alle forze dell’ordine. La sinistra, da USB al PD di Elly Schlein che difende la “Flottiglia della Resistenza”, sta cinicamente sfruttando queste comunità – già il 30% in quartieri come San Siro – per trasformare le città in enclave jihadiste. Tra dieci anni, con la demografia galoppante, avremo no-go zone dove la sharia prevarrà e le stazioni saranno fortezze assediate. Meloni deve agire ora: azzerare i decreti flussi da paesi islamici, abrogare i ricongiungimenti familiari, chiudere moschee radicali e mettere fuori legge USB e i centri sociali. Basta tolleranza: o rastrelliamo questi eversori rosso-islamisti, o l’Italia diventerà una Gaza europea!

Cortei Gaza: i figli degli immigrati reclutati dagli anarchici per distruggere ultima modifica: 2025-09-22T22:41:09+00:00 da V