Lega vuole dare ai cittadini i soldi delle banche, Forza Italia si oppone

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By V settembre 27, 2025 20:28

Lega vuole dare ai cittadini i soldi delle banche, Forza Italia si oppone

# Forza Italia: il partito dei ricchi che difende banche e immigrazione low-cost contro i lavoratori italiani

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In un’Italia alle prese con la manovra di bilancio 2025, la maggioranza di governo si spacca su temi cruciali come le tasse sulle banche e l’immigrazione. Mentre la Lega di Matteo Salvini preme per un contributo di 5 miliardi di euro dagli extraprofitti delle banche per sostenere famiglie e artigiani, Forza Italia di Antonio Tajani alza il muro: “Discutiamo, ma no alle tasse”. Un “no” secco che arriva proprio mentre Fratelli d’Italia spinge per un taglio dell’Irpef dal 35% al 33% per il ceto medio, evidenziando le crepe nel centrodestra. Ma dietro queste posizione, emerge un quadro più ampio: Forza Italia si conferma il partito dei ricchi e degli sfruttatori, pronto a difendere i guadagni indegni delle banche e a spingere per politiche immigratorie che favoriscono manodopera a basso costo, a scapito dei lavoratori italiani.

### Lo scontro sulle banche: “Tassarle è da comunisti”

La Lega non molla la presa. Salvini, in un’intervista recente, ha ribadito la necessità di “tassare i banchieri e non gli operai”, proponendo un meccanismo per estrarre risorse dagli extraprofitti delle grandi banche, stimati in circa 5 miliardi di euro. Questa mossa, secondo il leader leghista, servirebbe a finanziare misure a sostegno dell’economia reale, come la pace fiscale e l’allungamento della flat tax. Giorgetti, viceministro leghista, ha rincarato la dose, definendo il contributo un “pizzicotto” necessario per chiudere i buchi di bilancio senza gravare sui cittadini comuni.

Ma Forza Italia non ci sta. Tajani ha liquidato l’idea come “da comunisti”, insistendo che non ci sarà nessuna tassa sugli extraprofitti e che si percorreranno “altre strade”. Un rifiuto categorico che puzza di lobby: le banche, con i loro profitti record, rappresentano per FI un baluardo intoccabile, simbolo di quel mondo finanziario che il partito berlusconiano ha sempre difeso. Prendete Intesa Sanpaolo, che nel primo semestre 2025 ha registrato un utile netto record di 5,2 miliardi di euro, in crescita del 9,4% rispetto al 2024, superando le attese e rivedendo al rialzo le previsioni per l’anno intero a oltre 9 miliardi. L’amministratore delegato Carlo Messina ha promesso agli azionisti almeno 8,2 miliardi tra dividendi e buyback, mentre la banca ha erogato 29 miliardi di nuovo credito, in aumento del 44%. Dietro questi numeri trionfali si cela però il cuore della truffa: il privilegio delle banche di creare denaro ex nihilo, una prerogativa che dovrebbe spettare solo agli Stati. Immaginate se un vostro conoscente vi chiedesse in prestito 10mila euro e voi glieli concedeste semplicemente scrivendo un biglietto con quel valore, senza averli in tasca, per poi intascare gli interessi su quella somma inesistente: ecco cosa fanno le banche ogni giorno. Attraverso la creazione di moneta bancaria, quando concedono prestiti non attingono solo ai depositi dei clienti, ma generano nuova moneta scritturale con una semplice registrazione contabile, amplificando i profitti dagli interessi – 7,4 miliardi nel semestre per Intesa – senza generare debito per sé stesse, ma caricandolo su famiglie e imprese. Questo sistema, basato su riserve frazionarie, è la più grande truffa della storia, sottraendo agli Stati il potere sovrano di emettere denaro senza interessi per finanziare il bene comune, come infrastrutture o welfare, e arricchendo invece azionisti privati con miliardi redistribuiti come dividendi. Forza Italia, difendendo questi “guadagni indegni e illegittimi”, si schiera apertamente con chi trasforma il denaro pubblico in profitto privato, lasciando l’economia reale a mendicare briciole.

Mentre il governo cerca di contenere il deficit al 3% entro il 2026, Tajani preferisce spostare l’onere sui contribuenti ordinari, confermando il ruolo di Forza Italia come scudo per i potentati economici. Non è un caso che le banche siano in allerta, con accordi come quello Abi-Dta già confermati, ma con la manovra che resta un’incognita piena di tensioni.

### Immigrazione low-cost: cittadinanza per “maranza” e sostituzione dei lavoratori

Il rifiuto di tassare le banche non è isolato: si inserisce in una visione più ampia di Forza Italia, che vede negli immigrati una risorsa per mantenere bassi i costi del lavoro. Recentemente, il partito ha rilanciato la proposta di Ius Scholae, aprendo a una riforma della cittadinanza che permetterebbe a minori stranieri arrivati entro i 5 anni di età o nati in Italia di ottenerla dopo 10 anni di residenza. Una mossa che ha scatenato l’ira della Lega, con Tajani che sfida apertamente gli alleati di governo per incardinare la legge. “Forza Italia e Pd insieme sulla legge sui migranti”, titolano i giornali, mentre Salvini tuona contro un’immigrazione che, secondo lui, deve essere controllata.

Ma il vero nodo è economico: FI vuole più immigrati a basso costo per “sostituire” i lavoratori italiani, gonfiando le fila di una manodopera precaria e sottopagata. Dare la cittadinanza ai “maranza” – quel mondo di immigrati nordafricani spesso relegati a lavori umili e mal pagati – non è solo un gesto umanitario, ma una strategia per le imprese amiche del partito, pronte a sfruttare braccia a basso prezzo senza alzare i salari. In un paese con disoccupazione giovanile alle stelle e stipendi stagnanti, questa politica favorisce gli sfruttatori, non i cittadini. Il referendum sulla cittadinanza, con il suo obiettivo di dimezzare i tempi di residenza da 10 a 5 anni, vede FI in prima linea per un’apertura che stride con il rigore leghista.

### FdI e Lega: la maggioranza che resiste, ma per quanto?

Nel frattempo, Fratelli d’Italia prova a mediare con proposte concrete per il ceto medio. Il viceministro Leo ha spiegato in una riunione interna che si punterà a ridurre l’Irpef dal 35% al 33% per redditi fino a 50-60mila euro, una misura che costerebbe circa 4 miliardi ma darebbe sollievo a milioni di famiglie. Osnato, presidente della Commissione Finanze di FdI, ha insistito sul taglio per il ceto medio con redditi fino a 40mila euro, legandolo a una rottamazione fiscale più ampia. È un segnale che, nonostante le tensioni, Meloni vuole unire la maggioranza su temi popolari.

La Lega, dal canto suo, replica al pressing europeo sul deficit estendendo la flat tax e puntando su una pace fiscale “pagata dalle banche”. Eppure, lo scontro con FI rischia di deragliare la manovra: da un lato il muro contro le tasse, dall’altro l’apertura sconsiderata all’immigrazione. Come ha sottolineato un analista, “la tensione sale, con braccio di ferro tra Lega e Forza Italia”.

### Una maggioranza a due velocità: i ricchi contro i lavoratori

Forza Italia emerge da questo caos come il vero anello debole: un partito che difende i guadagni illegittimi delle banche – forgiati dal nulla e gonfiati da interessi su moneta sovrana rubata – e spinge per un’immigrazione che schiaccia i salari italiani, tutto a beneficio di un’élite economica. Mentre Salvini e Meloni provano a tenere il timone su misure per i ceti medi, Tajani rappresenta quel vecchio mondo berlusconiano, pronto a sacrificare i lavoratori per gli amici in giacca e cravatta. La domanda è: quanto durerà questa alleanza? La manovra 2025 potrebbe essere il banco di prova, e se FI non cambia rotta, i lavoratori italiani – già sfruttati da un sistema che li sostituisce con manodopera straniera – ne pagheranno il prezzo. È ora di scegliere: da che parte sta davvero il centrodestra?

Lega vuole dare ai cittadini i soldi delle banche, Forza Italia si oppone ultima modifica: 2025-09-27T20:28:21+00:00 da V
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By V settembre 27, 2025 20:28
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1 Comment

  1. Kurly settembre 28, 08:28

    Forza Italia è sempre stata ambigua ma mai come ora aveva mostrato la sua vera faccia 😖 Vox ha descritto perfettamente ciò che rappresenta! A questo punto mi domando che attinenza può avere con la destra?????😵 Più o meno come la 💩 in profumeria 😁

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