Immigrato gli spacca la testa a mazzate: inseguito fino a scuola

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By V settembre 29, 2025 16:37

Immigrato gli spacca la testa a mazzate: inseguito fino a scuola

### Immigrato massacra ragazzo con mazza per un banale litigio: “Non sa guidare!” e botte in testa a Padova, ennesima violenza straniera impunita!

Padova, 29 settembre 2025 – Un diverbio da quattro soldi, una precedenza mancata o chissà quale stronzata al volante: e boom, un immigrato 20enne si trasforma in un toro furioso, insegue la sua preda fino a scuola e lo massacra di botte con una mazza, lasciandolo a terra con la testa spaccata e il costato in frantumi. Beniamino Canovese, 25 anni, ora lotta contro il dolore all’Ospedale di Padova dopo un pestaggio da film horror avvenuto giovedì 25 settembre davanti all’istituto “Leonardo Da Vinci” in via San Giovanni da Verdara. E il responsabile? Un ennesimo immigrato violento, già con un curriculum da teppista, che la fa franca troppo spesso grazie a un sistema che gli regala seconde, terze e chissà quante chance. Basta con questa merda: le nostre strade stanno diventando un’arena per selvaggi armati, e noi italiani paghiamo il conto in sangue!

Tutto è esploso alle 18:30 di giovedì, quando una chiamata al 113 ha mandato in tilt la città: “Un ragazzo a terra, ferito grave!”. I sanitari del 118 arrivano di corsa, trovano Beniamino steso sull’asfalto, con una ferita aperta in testa che grida punti di sutura e botte al costato che lo fanno gemere. Prima di caricarlo in ambulanza, la vittima biascica ai poliziotti della sezione Volanti: “Litigio con un altro automobilista a piazza Mazzini, sembrava finito lì…”. Macché! L’immigrato, un 20enne senza scrupoli, ha fiutato sangue e l’ha pedinato come un predatore, tallonandolo fino all’ingresso della scuola. Lì, scende dall’auto, lo spintona, gli urla in faccia “Non sai guidare!”, e quando pare che la tensione cali – illusione! – torna al suo catorcio, afferra una mazza da baseball (o chissà che diavolo) e gli cala in testa un colpo da knockout. Sangue ovunque, urla, panico: il ragazzo crolla, l’aggressore capisce di averla fatta grossa e scappa a gambe levate, convinto che l’Italia sia il suo paradiso dei criminali.

Ma stavolta, per una volta, la polizia non ha dormito: in poche ore, gli agenti della Questura – con il fiuto della Squadra Mobile e le Volanti in prima linea – mettono insieme il puzzle. Testimoni oculari, quei coraggiosi che non si voltano dall’altra parte, sputano dettagli cruciali: targa, descrizione, tutto. Poi, ciliegina: le telecamere di sorveglianza, che non mentono mai, inchiodano il fuggitivo. Rintracciato in un baleno, l’immigrato 20enne finisce dritto in manette e denunciato per lesioni personali aggravate e porto abusivo di oggetti atti a offendere. E non è un novellino: già a marzo era stato beccato per lesioni, un curriculum che puzza di recidiva. Il questore Marco Odorisio, non stupido, attiva subito la Divisione Anticrimine per una misura di prevenzione personale – foglio di via, sorveglianza, roba seria. Ma onestamente? Troppo poco, troppo tardi! Questo tizio, come tanti suoi compari arrivati da chissà dove, continua a scorazzare armato, a seminare terrore, e il sistema gli sventola un “benvenuto” con manette di gomma.

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Situazioni così? All’ordine del giorno sulle nostre strade, dove un clacson sbagliato diventa pretesto per violenza gratuita, e sempre più guidatori – terrorizzati – si armano per non finire come Beniamino. L’immigrato ha formalizzato la querela sabato, dopo una perquisizione su ordine della Procura: mazza sequestrata, prove schiaccianti. Ma quante volte l’abbiamo vista? Un litigio, un immigrato che perde la testa, botte a raffica, e poi? Processo, appello, e via libera per il prossimo round. A Padova, zona Savonarola e dintorni, è un stillicidio: risse, rapine, pestaggi notturni da parte di “nuovi arrivati” che non rispettano un cazzo. “Basta impunità per gli immigrati!”, urlano i residenti su Facebook, dove video amatoriali del caos stanno già infiammando i gruppi. Le istituzioni promettono “più controlli”, ma è aria fritta: vogliamo espulsioni immediate per recidivi come questo, esercito nelle periferie, e pene vere, non perizie da compatire!

Beniamino è grave, ma vivo: quante altre teste spaccate ci vorranno prima di dire basta? Svegliamoci, padovani e italiani: le nostre città non sono un campo di concentramento per teppisti stranieri.

Immigrato gli spacca la testa a mazzate: inseguito fino a scuola ultima modifica: 2025-09-29T16:37:20+00:00 da V
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