Troppi alunni musulmani, musica vietata a scuola – VIDEO
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### Islamizzazione Galoppante: In Germania la Musica a Scuola Diventa “Haram”, Bullismo Religioso e Appelli al Califfato. L’Italia? Già Infestata dalla Stessa Piaga!
Allarme rosso dall’Europa che muore: nelle scuole pubbliche di Amburgo, roccaforte della sinistra buonista e paladina della “tolleranza inclusiva”, le lezioni di musica – pilastro del programma educativo – stanno diventando un miraggio, sabotate da studenti musulmani che, su ordine dei genitori integralisti, le boicottano come “haram”, illecito mortale secondo la sharia. Non basta: chi osa partecipare subisce aggressioni, interruzioni, un vero e proprio bullismo religioso che trasforma le aule in campi di battaglia ideologica. E proprio qui, in questa città-stato un tempo simbolo di libertà, il movimento Muslim Interaktiv ha marciato inneggiando al califfato in Germania, un delirio teocratico che profuma di conquista. La senatrice per l’istruzione Ksenija Bekeris, equivalente al nostro assessore, convoca d’urgenza i capi delle associazioni religiose per “affrontare il fenomeno”, ma l’opposizione la bastona: “Troppo poco, serve fermezza draconiana!”. Svegliatevi, Germania – e Italia! Questa non è integrazione: è invasione culturale, un’onda islamista che sta annegando i valori occidentali sotto il peso del Corano imposto.
Immaginate la scena: bambini tedeschi, con i loro strumenti in mano, umiliati e terrorizzati da coetanei musulmani che li insultano, li spingono, li isolano per il solo “peccato” di suonare una nota. Le famiglie integraliste – arrivate grazie a politiche migratorie folli – spingono i figli a sabotare le ore di musica, considerate un abominio pagano. “Haram!”, urlano, e le interruzioni diventano norma: lezioni annullate, insegnanti impotenti, un clima di paura che soffoca l’educazione laica. Amburgo, che si vanta di inclusione, ora deve gestire una crescita esponenziale dell’integralismo: non è un caso isolato, ma il frutto di comunità musulmane che crescono demograficamente come un tumore, imponendo divieti religiosi nei luoghi pubblici. E la ciliegina? La manifestazione di Muslim Interaktiv, quel gruppo estremista che sventola bandiere per un califfato teocratico in suolo tedesco, un richiamo velato alla jihad civile che fa rabbrividire. La senatrice Bekeris, in un vertice convocato con imam e rabbini, promette “dialogo”, ma la Cdu e i conservatori tuonano: “Basta chiacchiere! Servono divieti, espulsioni, quote zero sull’immigrazione islamica!”. Hanno ragione: la tolleranza unilaterale è suicidio.
Germania. Nelle scuole pubbliche di Amburgo sempre più difficile tenere le ore di lezioni di musica, previste dal programma, perché gli studenti musulmani, spinti dai genitori, lo considerano haram (illecito). Aggressioni a chi partecipa, interruzioni, un vero e proprio fenomeno… pic.twitter.com/8VPxtufGyM
— Leonardo Panetta (@LeonardoPanetta) September 30, 2025
Ma guardate oltre il Reno: l’Italia è già un passo avanti in questa distopia orwelliana, con la stessa piaga che infetta le nostre scuole come un virus letale. Ricordate Forlì? Una scuola ha dovuto annullare una lezione di musica perché i genitori musulmani l’hanno dichiarata “haram”, eco perfetto del caos di Amburgo. Stessa vergogna a Torino: studenti islamici boicottano le note musicali, spingendo docenti a chinare la testa per “rispetto multiculturale”. E non è fantasia: già nel 2015, famiglie musulmane ritiravano i figli da istituti con progetti orchestrali, urlando che la musica è “peccato” contro Allah. Bullismo religioso? All’ordine del giorno: classi segregate per preghiere, pressioni su compagni non musulmani per evitare “impurità”, e insegnanti che temono fatwa informali. La Lega, da anni, denuncia questa “deriva islamizzante”: risoluzioni per stoppare velo e hijab nelle elementari, per bloccare propaganda islamista nei progetti scolastici, per garantire parità religiosa senza cedimenti. Eppure, le sinistre nostrane – come la sinistra tedesca – fingono di non vedere: gite scolastiche in moschee per “conoscenza islamica”, anche alle primarie, che trasformano le aule in campi di indottrinamento. Un dossier dell’intelligence avverte: i Fratelli Musulmani stanno conquistando scuole, banche e moschee in UE, e l’Italia è nel mirino, con contenuti religiosi unilaterali che minano l’educazione laica. Bambini di seconda generazione, cresciuti con i nostri sussidi, ora impongono la sharia: haram alla musica, haram alla libertà, haram all’Occidente!
Questa non è coesistenza: è colonizzazione strisciante, un integralismo che parte dalle aule e arriva alle piazze, come quelle manifestazioni pro-califfato che domani potrebbero marciare a Roma o Milano. La Germania, con la sua Amburgo “inclusiva”, è il monito: tolleranza significa resa, e l’inclusione è solo un eufemismo per sottomissione. In Italia, dove la Lega grida “stop all’islamizzazione”, dobbiamo fare di più: azzerare ricongiungimenti familiari e immigrazione islamica regolare, vietare moschee abusive e bullismo religioso con pene severe, espellere chi sabota la nostra cultura. Altrimenti, le nostre scuole – culla di Verdi e Vivaldi – diventeranno madrase silenziose, e i nostri figli cresceranno nel terrore del “haram”. Basta, Europa! Fermate l’onda, o saremo noi i prossimi a pregare per la libertà perduta.
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