Senegalese appena scarcerato:”Ho solo 15 anni posso spacciare”
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### Senegalese finge 15 anni per spacciare cocaina nel centro di Genova: ingoia droga, massacra poliziotti e ride dell’impunità – Basta mostri irregolari, remigrazione o Genova muore!

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Genova, 1 ottobre 2025 – Un orrore che fa ribollire il sangue: un giovane senegalese, immigrato irregolare con un curriculum da delinquente seriale, finge di essere un minorenne di 15 anni per continuare a inondare di cocaina il cuore storico di Genova, tra via Prè e piazza della Commenda – quartieri già ridotti a fogne africane tra spaccio, risse e lamenti di cittadini terrorizzati. Sorpreso dai “Falchi” della Squadra Mobile in un’operazione anti-droga – nata da esposti disperati di negozianti e residenti che non ce la fanno più – il parassita viene beccato mentre estrae dosi dalla bocca, le scambia per soldi con tossici ignari, e poi? Scappa come una iena, ingoia la merce per farla franca, e si avventa sui poliziotti con una furia da selvaggio: calci, pugni, contusioni per due agenti che finiscono in ospedale, mentre lui urla “Ho solo 15 anni!” come un jolly per l’impunità eterna.
Ma la storiella regge poco: la stazza da adulto, i muscoli da teppista, e gli accertamenti auxologici al Galliera – dove lo portano trattenuto fino all’espulsione della coca ingerita – smascherano la bugia. Non è un ragazzino innocente: è un maggiorenne senegalese, già arrestato pochi giorni prima dai carabinieri per le stesse porcherie, processato per direttissima e scarcerato con un misero “divieto di dimora” a Genova – che lui calpesta come carta straccia, tornando a spacciare sotto i nasi delle forze dell’ordine! E l’immigrazione? Ovvio: presenza irregolare in Italia, falsa identità, un cocktail di reati che grida espulsione immediata. Ma no, il nostro sistema marcio lo coccola: arresto per spaccio, detenzione di droga, resistenza, lesioni a pubblico ufficiale, e via in custodia cautelare a Marassi – troppo tardi, dopo aver seminato terrore e ferito i nostri eroi in divisa.
Basta! Prè e Commenda non sono un bazar africano: sono il nostro centro storico, patrimonio di Genova, trasformato in zona di guerra da immigrati come questo che arrivano, delinquono e mentono per non pagare il conto. Quanti agenti devono ancora sanguinare? Quanti commercianti fallire prima di una reazione vera? La remigrazione non è un’opzione, è l’unica salvezza: espulsioni lampo per irregolari recidivi, revoca permessi per famiglie che generano mostri, esercito nelle piazze prima che la cocaina uccida un altro innocente. Genova urla su Facebook: “Fuori questi animali!”, e ha ragione. Meloni, questore, sindaci: svegliatevi, o il prossimo “15enne” sarà armato di coltello. Non è razzismo, è sopravvivenza – e noi non ci pieghiamo più!
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