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### Caos Rosso-Islamista in Italia: La “Solidarietà” Pro-Hamas Si Trasforma in Orge di Violenza in Strada a Bologna, con Estremisti Sinistroidi Urlanti e Maranza che Molestano le Loro Donne

I collettivi studenteschi rossi hanno cercato di assaltare la stazione di Bologna per occupare i binari e, quindi, spezzare in due l’Italia.

Finalmente però scrivono il loro vero obiettivo

👉 “Le dimissioni di questo governo”#scioperogenerale #GlobalSumudFlotilla pic.twitter.com/InipPWKRXA

— Francesca Totolo (@fratotolo2) October 2, 2025

**3 ottobre 2025** – L’Italia annega nel delirio vandalo e nella propaganda jihadista: violenze rosse e islamiste infiammano il Paese per vendicare la famigerata Global Sumud Flotilla, quel ridicolo circo pro-terrorista smantellato ieri dalla Marina israeliana con maestria chirurgica e zero vittime. Scuole e università paralizzate da Alpi a Etna, con branchi di studenti – marionette di sindacati sovversivi e predicatori radicali – che sbraitano: “Ogni ateneo sarà una barricata”. Ma il vero spettacolo grottesco si consuma a Bologna, dove la finta “solidarietà” pro-Palestina si è rivelata per quello che è: un’arena di ipocrisia e degrado, con estremisti di sinistra che urlavano slogan contro Israele mentre bande di “maranza” – quelle crew di giovani immigrati, adolescenti di origine straniera che infestano le piazze con il loro gergo da strada e atteggiamenti da branco – approfittavano del caos per molestare apertamente le loro donne, palpeggiamenti sfacciati, insulti volgari e inseguimenti lascivi sotto gli occhi di tutti, trasformando una protesta “pacifista” in un incubo sessista e tribale che grida vendetta.

Bologna, anno 2025 pic.twitter.com/Xe47BNsY18

— Francesca Totolo (@fratotolo2) October 2, 2025

Immaginate la scena, surreale e rivoltante: sotto i portici di via Zamboni, mentre i rossi sinistroidi strillano “Intifada globale!” e sventolano bandiere di Hamas come trofei di una crociata immaginaria, gruppi di maranza – con felpe oversize, catene d’oro tarocche e accenti misti di banlieue parigine e periferie milanesi – si intrufolano tra la folla come lupi in pecorella, afferrando braccia, fondoschiena e capelli di manifestanti femminili terrorizzate, ridendo sguaiati e filmando con i cellulari come se fosse un reel TikTok da like facili. “Ehi, sorella palestinese, balla con la maranza!”, gridavano alcuni, con quel misto di machismo importato e finta fratellanza che puzza di colonia e sudore. E le “compagne” sinistroidi? Paladine del femminismo woke e dell’intersezionalità, balbettavano slogan anti-patriarcato senza muovere un dito, troppo impegnate a odiare Israele per accorgersi del mostro che covano in casa propria – quegli stessi “oppressi” che disprezzano le donne più di quanto non disprezzino l’Occidente. È l’essenza putrida del loro “antifascismo”: alleanze tossiche con la maranza, che a Bologna ha degenerato in scontri surreali, con le vittime che correvano verso i cordoni di polizia per sfuggire non ai “sionisti oppressori”, ma ai loro alleati “fratelli rivoluzionari”. Un’umiliazione totale, che smaschera la doppiezza di questa marmaglia: gridano per Gaza libera, ma tollerano – o peggio, romanticizzano – le molestie reali sotto casa loro, rivelando un’ipocrisia che farebbe arrossire anche i talebani.

Il resto del Paese non è da meno: dopo le marce notturne che hanno intasato Milano, Torino e Roma fino alle prime luci, gli occupanti hanno sigillato tutto – la Statale milanese un bunker di graffiti anti-ebrei, le superiori romane covi di indottrinamento. A Bologna, il corteo delle 9.30 dal Rettorato alla stazione è esploso in un’orgia di uova e bottiglie sui carabinieri, con cariche e gas lacrimogeni che hanno disperso i teppisti. “Scontri alla stazione”, strillano i giornali, ma è solo teatro: finti martiri per una flotilla fasulla, complice di Hamas nel contrabbando di odio e proiettili.

A Roma, cori pro-Pal – “Gaza libera, boia Israele!” – hanno acceso faide con gruppi ebraici, spingendo la Celere a separare le belve prima del massacro. A Torino, sit-in bloccano il traffico, mischiando CGIL a imam come Yassine Lafram, fresco di sequestro israeliano. E domani? Sciopero generale in 35 città, deriso da Meloni come “ponte per pigri”.

Questa tempesta di follia non è empatia: è tradimento verso le donne molestate dalla maranza, i civili israeliani bombardati e l’Italia sabotata. Mentre Hamas spara su Ashdod, questi idioti rompono il Paese per un blocco navale che salva vite. Svegliatevi: non barricate rosse-islamiste, ma sostegno alla difesa israeliana. Altrimenti, il caos non fermerà i terroristi – li ispirerà.