Moschee minacciano l’Italia: “Blocchiamo tutto per la Palestina”

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By V ottobre 3, 2025 13:22

Moschee minacciano l’Italia: “Blocchiamo tutto per la Palestina”

# L’Islamizzazione Silenziosa dell’Italia: Moschee in Rivolta per Hamas, la Sinistra Rossa Fornisce l’Armatura – Un Fronte Eversivo che Minaccia la Nostra Identità

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**Roma, 3 ottobre 2025** – Mentre l’Europa trema sotto le ombre del radicalismo islamista e l’Italia sanguina per i blocchi eversivi pro-Palestina, emerge un disegno sinistro che non possiamo più ignorare: l’islamizzazione strisciante del nostro tessuto sociale, alimentata da una saldatura tossica tra Fratelli Musulmani e l’estrema sinistra italiana. Non è più un’ipotesi complottista, ma una realtà palpabile, testimoniata dalla mobilitazione delle moschee per la “liberazione” della Flottiglia Sumud – quel convoglio di navi finanziato da Hamas, fermato legittimamente dalle IDF in acque internazionali. Centri islamici in stato di agitazione, preghiere collettive per i “martiri” a bordo, giovani di seconda generazione pronti a “bloccare tutto”: è un piano eversivo che usa la retorica umanitaria per infiltrare l’Islam politico nelle nostre piazze, con la complicità di una sinistra rossa che, da Landini a Schlein, fornisce l’armatura ideologica. Se non reagiremo, l’Italia diventerà un califfato periferico, dove la sovranità democratica cede il passo a un’ideologia totalitaria che odia l’Occidente.

Al centro di questa tempesta c’è l’Unione delle Comunità Islamiche Italiane (UCOII), l’organizzazione ombrello dei Fratelli Musulmani nel nostro Paese, che ha elevato la Flottiglia a crociata sacra. Yassine Lafram, presidente UCOII, è salito a bordo della nave “Karma” partita da Augusta l’11 settembre, un gesto che non è umanitario ma geopolitico: un endorsement pubblico al “resistenza palestinese” che Lafram e i suoi definiscono “missione divina”. L’UCOII parla di “equipaggi presi in ostaggio”, denuncia la “perdita di contatto” con il leader e esprime “profonda preoccupazione per la sua sorte”, chiedendo al governo italiano di intervenire “a tutti i livelli per liberare e tutelare la vita di tutti i componenti”. È un ricatto morale, un invito alle “comunità e agli uomini di buona volontà” a “far sentire la propria voce in modo pacifico”, ma che nasconde una mobilitazione capillare: moschee in agitazione da Milano a Roma, preghiere collettive per la Flottiglia, e un flusso di fondi oscuri che riecheggia le reti qatariote di Hamas. Non è integrazione: è colonizzazione ideologica, dove l’Islam politico si impone come alternativa alla laicità italiana, usando Gaza come pretesto per radicalizzare i fedeli.

La saldatura con l’estrema sinistra è il veleno che rende letale questa miscela. Davide Piccardo, ex coordinatore delle moschee milanesi e dichiarato sostenitore di Hamas – lo stesso che il 20 ottobre 2023 condusse un “intervista” surreale a Basem Naim, trasformandola in un comizio di bugie anti-israeliane – ha pubblicato una preghiera per la Flottiglia, un atto di culto che fonde jihad e anticapitalismo. Suo padre, Hamza Piccardo, ex leader UCOII, va oltre: “Hamas non è un gruppo terroristico, è un’idea di resistenza e liberazione nazionale, capace di pragmatismo per il bene del popolo palestinese”. È la difesa nuda dei boia del 7 ottobre, degli stupri negati da “Barbie Gaza” Ana Alcalde, un’ideologia che la sinistra rossa amplifica con scioperi illegali e cortei eversivi. Landini e la CGIL, con il loro flop del 3 ottobre, hanno coperto questi fanatici, mentre PD-M5S-AVS spingono mozioni per “riconoscere la Palestina”, ignorando i legami terroristici documentati dalle IDF. È la convergenza denunciata dall’imam moderato Hassan Chalgoumi, presidente della Conferenza degli Imam di Francia: “L’UCOII illustra la strategia classica di queste reti: un discorso a doppio registro, umanitario in superficie ma politico e anti-occidentale nel profondo. Comprendiamo la convergenza tra estrema sinistra italiana e correnti islamiche, che usano le reti rosse per trasmettere la narrativa anti-israeliana”.

I Giovani Palestinesi d’Italia, sigla formata da immigrati di seconda generazione – quei maranza nichilisti forgiati dall’impossibilità dell’integrazione – soffiano sul fuoco con un ultimatum: “Blocchiamo tutto per la Palestina”, preparando scioperi e manifestazioni nazionali che uniscono cortei rossi a presidi moscheari. È l’esercito di riserva del jihad urbano: giovani radicalizzati da TikTok e moschee, assoldati da centri sociali per assaltare stazioni e autostrade, come visto a Milano, Firenze e Trieste. A Firenze, blocchi di cemento sui binari – un tentativo di strage –; a Bologna, bombe carta contro la polizia; a Napoli, irruzioni al porto. Questa alleanza non è casuale: è il frutto di un piano per islamizzare l’Italia, dove l’estrema sinistra fornisce la cornice ideologica (anti-fascismo come anti-Sionismo) e l’Islam politico i muscoli (moschee come centri di reclutamento). Come ammoniva Chalgoumi, è “ambiguità pericolosa”: la sinistra usa i musulmani come pedine contro Meloni, mentre i Fratelli Musulmani sfruttano i rossi per infiltrare la società, trasformando periferie in banlieue in fiamme.

L’allarme è massimo: questa saldatura erode la nostra identità cristiana-laica, sostituita da un multiculturalismo totalitario che premia l’odio. L’UCOII, con i suoi 300 centri e 700mila fedeli, non è un’associazione culturale: è un network dei Fratelli Musulmani, infiltrato in prigioni e periferie, che usa la Flottiglia per legittimare Hamas come “resistenza”. La sinistra, con Landini che minaccia 40 scioperi entro fine anno, copre questo veleno, ignorando che i maranza – figli di un’accoglienza fallita – non integrano, ma devastano. È islamizzazione forzata: preghiere in moschee per “liberare Lafram”, giovani che “soffiano sul fuoco” con blocchi eversivi, una narrazione che fonde Corano e Manifesto Comunista contro l’Occidente.

Basta ipocrisie! L’Italia deve reagire: sorveglianza sulle moschee, espulsioni per predicatori radicali, fuorilegge per UCOII e complici rossi. Meloni, ascoltate Chalgoumi: spezzate questa convergenza, o l’islamizzazione ci inghiottirà. Cittadini, ribellatevi: la Patria non è ostaggio di Hamas e dei suoi lacchè. La libertà si difende con la fermezza, non con il piagnisteo umanitario.

Moschee minacciano l’Italia: “Blocchiamo tutto per la Palestina” ultima modifica: 2025-10-03T13:22:22+00:00 da V
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