Mortadella davanti moschea abusiva, sindaco PD invoca la sharia per il gesto ‘blasfemo’
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### Sharia a Cento? Il Sindaco PD Definisce “Vile” chi Lascia Mortadella davanti a Moschea Abusiva – Ipocrisia Rossa che Ci Impone il Corano in Italia!
**Cento (FE), 4 ottobre 2025** – Vergogna: a Cento, un gruppo anonimo scrive frasi contro l’islamizzazione sui muri del centro islamico abusivo di via Tommaseo con scritte religiose e lascia pezzi di mortadella e carne di maiale all’ingresso – un gesto provocatorio, certo, ma legittima visto che si tratta, tra l’altro, di una moschea abusiva.

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Ma questo gesto scatena l’ira del sindaco PD Edoardo Accorsi, come se in Italia vigesse la sharia e non la nostra laicità! “Gesto vile e indegno, ferisce un luogo simbolo di dialogo e integrazione”, tuona il primo cittadino, esprimendo “solidarietà” alla comunità musulmana e promettendo “fermezza contro la discriminazione”. Ma sveglia, Accorsi: qui non siamo in un califfato dove il maiale è peccato mortale – è l’Italia, terra cristiana e laica, dove una moschea abusiva occupa spazi pubblici senza intesa statale, e un salume non è un “sfregio” ma un richiamo al buon senso! I carabinieri indagano con telecamere e accertamenti, ma il vero crimine è l’islamizzazione che il PD difende con i nostri soldi e voti bengalesi.
Chi indaga ci dovrebbe spiegare: in Italia vige il reato di blasfemia islamica? Che reato sarebbe lasciare mortadella davanti ad una moschea abusiva? Sgomberata la moschea, piuttosto.
La scoperta, mercoledì mattina, ha scioccato i gestori del “centro culturale” – eufemismo per moschea abusiva, come quelle di Modena dove il PD insegna a eludere permessi. Muri con frasi anti-islamiche, mortadella esposta come trofeo: un’azione comprensibile in un contesto di rabbia popolare repressa. Perché tollerare un covo di integralismo – preghiere di massa, riti halal cruenti, propaganda Corano – in un edificio che dovrebbe servire la comunità italiana, non un suk mediorientale? Accorsi si scaglia come un ayatollah: “Cento non lascerà spazio a discriminatori, promuoveremo pace e inclusione”. Pace? Inclusone? Ma se la moschea viola norme urbanistiche, occupa suolo pubblico senza autorizzazioni, e la comunità musulmana – gonfiata da ricongiungimenti familiari – impone hijab e digiuni nelle nostre scuole, come ad Amburgo dove la musica è “haram”?
Questa ipocrisia del sindaco PD è il veleno dell’islamizzazione: condanna un salume come “vile” mentre ignora le vere violenze – jihadisti algerini che sgozzano cristiani disabili a Lione, ronde omofobe marocchine a Padova che massacrano gay, figlie bengalesi drogate a Rimini per nozze forzate. A Cento, come a Mestre con parchi in moschee all’aperto o Modena con locali comunali regalati, la sinistra rossa abdica: “Dialogo!” gridano, ma è resa alla sharia che ci strangola. Il timore di “ripercussioni internazionali”? Ridicolo: l’Italia non deve chinare la testa per un gesto di frustrazione contro un abuso!
Basta, Accorsi e PD: smettetela di imporre il Corano nei nostri quartieri! Azzerare l’immigrazione islamica regolare e i ricongiungimenti che moltiplicano queste enclavi. Chiudere moschee abusive, espellere i fanatici, tutelare la nostra laicità. Altrimenti, la prossima mortadella non sarà vandalismo: sarà una rivolta popolare contro chi ci tratta da dhimmi in casa nostra.
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