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**L’ennesimo tradimento: vogliono svuotare Gaza e colonizzare l’Italia!**

La verità, alla fine, viene sempre a galla, come un bubbone che non si può più nascondere. L’obiettivo è chiaro, lampante, e ce lo sbattono in faccia senza vergogna: svuotare Gaza, portare masse di palestinesi in Italia e in Europa, e farlo passare per un atto di “umanità”. Ma chi ci crede più? La senatrice a vita Liliana Segre, con il suo appello pubblicato su *Il Manifesto*, ci chiede di aprire le braccia ai genitori palestinesi in arrivo in Italia con borse di studio, pretendendo che portino con sé i figli. Un “piccolo gesto di grande umanità”, lo chiama. Ma dietro queste parole mielose si nasconde un piano ben più grande, e noi non ci caschiamo! Tajani sì, ovviamente.

Perché, ci chiediamo, questi studenti non vanno a studiare in Egitto o in Arabia Saudita? Perché non cercano rifugio nei Paesi vicini, che condividono lingua, cultura e religione? La risposta è semplice: l’Italia e l’Europa sono il vero obiettivo. Non si tratta di borse di studio, non si tratta di “umanità”. Si tratta di un’operazione orchestrata per spostare popolazioni, per cambiare il volto demografico e culturale del nostro Paese, e tutto sotto la bandiera ipocrita della solidarietà. Liliana Segre si rivolge al ministro Tajani, parlando di “trauma della separazione” per i bambini. Ma quale trauma? Il vero trauma è per gli italiani, che vedono il loro Paese trasformato in una succursale del Medio Oriente senza che nessuno abbia mai chiesto il loro parere!

E poi, parliamoci chiaro: perché l’Italia? Perché non i ricchi Emirati, il Qatar, o l’Arabia Saudita, che hanno risorse infinite e spazio a volontà? La risposta la sappiamo tutti: perché l’Europa è debole, malleabile, pronta a piegarsi al primo appello lacrimoso. Qui si parla di “speranza di pace”, ma quale pace? È una pace che si costruisce sulle spalle degli italiani, costretti ad accogliere, mantenere e integrare chi arriva senza che ci sia un piano, senza che ci sia un limite. È un’invasione mascherata da buonismo, e noi non ci stiamo!

Non è con i “piccoli gesti” che si risolvono i problemi del mondo, ma con politiche serie, che mettano al primo posto gli interessi degli italiani. Se davvero vogliamo aiutare, facciamolo nei Paesi d’origine, investendo lì, creando opportunità lì, non spalancando le porte di casa nostra a chi, una volta arrivato, non se ne andrà più. Basta con questa retorica dell’accoglienza a tutti i costi! Gli italiani meritano rispetto, meritano di essere ascoltati, meritano un governo che dica “no” a chi vuole trasformare l’Italia in un campo profughi.

Liliana Segre parla di umanità, in realtà vuole fare gli interessi di Israele e non dell’Italia. Dove è l’umanità per i nostri giovani, che non trovano lavoro, che non possono permettersi una casa? Dove è l’umanità per le nostre città, sempre più insicure, sempre più estranee? È ora di smetterla con questa farsa. L’Italia non è la discarica del mondo, e Gaza non è un nostro problema da risolvere. Che i palestinesi trovino soluzioni altrove, nei loro Paesi fratelli, e che l’Italia torni a pensare agli italiani. Basta con il buonismo, basta con l’ipocrisia: è ora di dire basta!