007 lancia allarme: stiamo diventa un paese africano e islamico
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### L’Allarme dalla Francia: L’Ex Capo dei Servizi Segreti Avverte sull’Islamizzazione e la “Terzomondizzazione” dell’Europa. L’Italia Deve Fermare l’Immigrazione non europea il prima possibile.

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È un urlo disperato dal cuore della Francia, un monito che riecheggia come un campanello d’allarme per l’intero Vecchio Continente. Pierre Brochand, ex direttore generale della DGSE (i servizi segreti francesi, equivalenti ai nostri 007), non usa giri di parole: la “tiers-mondisation” – la terzomondizzazione – del corpo sociale francese non passerà senza “grossi danni collaterali”. Parlando a vent’anni esatti dalle rivolte di Clichy-sous-Bois che incendiarono le banlieue parigine, Brochand dipinge un quadro apocalittico: la Francia è sull’orlo di una “confrontation interne”, una guerra civile strisciante, alimentata da un’immigrazione di massa incontrollata, soprattutto islamica, che sta erodendo le fondamenta della nazione. E l’Italia? Siamo il prossimo fronte, il ponte sud-europeo verso questo abisso. Se non agiamo ora con “radicalismo senza rimorsi”, come implora l’ex spia, rischiamo di subire la stessa fine: periferie in fiamme, sicurezza svanita, identità nazionale diluita in un calderone multiculturale fallito.
#### L’Analisi Implacabile di Brochand: Una Francia al Collasso
Immaginate una nazione un tempo sinonimo di grandeur, ridotta a un mosaico di enclavi etniche dove la legge repubblicana è un optional. Brochand, che ha guidato la DGSE dal 2002 al 2008 e ha servito come ambasciatore in Israele e Ungheria, non è un profeta di sventure da salotto: è un uomo che ha visto il mondo da vicino, tra intelligence e diplomazia. Nel suo intervento esclusivo al *Figaro Magazine*, pubblicato proprio oggi, l’ex capo dei servizi francesi smaschera la realtà nuda e cruda. Nel 2024, l’Insee ha registrato un record storico: **434.000 arrivi di immigrati e stranieri**, il flusso più alto mai visto. Non si tratta di “integrazione”: è un’invasione demografica che trasforma la Francia in un laboratorio di “terzomondizzazione”. Istruzione in picchiata, produttività stagnante, servizi pubblici al collasso, sicurezza evaporata, civismo dimenticato. E al centro di tutto, l’immigrazione non europea, in gran parte islamica, che porta con sé non solo corpi, ma interi sistemi valoriali inconciliabili con l’Occidente secolare.
Brochand non esita a chiamare le cose col loro nome: queste ondate migratorie, provenienti da società “altamente difettose, prevalentemente musulmane”, entrano come individui ma si radicano come popoli. L’Islam, descritto come una “religione all’antica” – un blocco monolitico di norme eteronome e pratiche ostentate – piomba come un meteorite in una società post-moderna priva di certezze, moltiplicandosi per 25 volte rispetto agli anni ’60. Il risultato? Una Francia divisa: da un lato, un’élite sorda che indulge al “bias della normalità”, fingendo che tutto proceda bene; dall’altro, banlieue dove l’impunità regna sovrana, le recidive sono la norma e la laicità è un ricordo. “Se persistiamo nel rimandare ciò che andava fatto ieri”, avverte Brochand, “non prepariamo ai nostri discendenti giorni che cantano”. È un incubo: violenza endemica, polarizzazione etnica, un paese che scivola verso il caos libanese o peggio.
#### Le Soluzioni “Feroce”: Ridurre, Controllare, Riprendersi lo Spazio Pubblico
Ma Brochand non è fatalista. “Le risposte esistono e sono banali”, dice, ma “inevitabilmente feroci”, proporzionate al tempo perso. Per spegnere la miccia, serve un “radicalismo senza rimorsi”: ridurre i flussi all’osso, riprendere il controllo delle diaspore, ristabilire l’ordine pubblico. Misure immediate? Gelare le regolarizzazioni, dimezzare le naturalizzazioni, razionare i visti dai paesi a rischio. Esternalizzare le richieste d’asilo, azzerare l’attrattività sociale e medica della Francia, gonfiare la laicità fino a coprire ogni centimetro di spazio pubblico. E contro il “virus mortale dell’impunità”, una riforma penale drastica: pene severe, applicate senza sconti per i recidivi.
È un’impresa “erculea”, ammette, che richiede un “formidabile regain di volontà”. Ma è l’unica via. Altrimenti, la “grande regressione” – e qui Brochand evoca esplicitamente il ruolo esplosivo dell’Islam – condurrà a danni collaterali irreversibili: attentati, rivolte, frammentazione sociale. La Francia, culla dell’Illuminismo, rischia di diventare un califfato periferico, dove la sharia striscia nelle ombre delle tour HLM.
#### L’Italia: Il Cancello Sud, Destinata alla Stessa Trappola
E noi italiani? Guardiamo la Francia come in uno specchio deformante, ma il riflesso è già nostro. Siamo la porta d’ingresso per l’immigrazione islamica di massa dal Mediterraneo: sbarchi incessanti da Libia e Tunisia, con quote preponderanti di nordafricani e subsahariani. I numeri parlano chiaro: oltre 150.000 arrivi via mare solo nel 2024, un boom che satura Lampedusa e trasforma Milano e Roma in mini-banlieue. L’Islam cresce esponenzialmente – moschee improvvisate, veli in classe, quartieri no-go dove la polizia esita a entrare. Non è xenofobia: è realtà. Come in Francia, questa immigrazione non europea porta con sé un deficit culturale devastante: analfabetismo funzionale al 50% tra i nuovi arrivati, tassi di disoccupazione tripli rispetto agli autoctoni, e un radicamento comunitario che sfida l’integrazione.
Se non invertiamo rotta, l’Italia finirà peggio della Francia. Immaginate Napoli o Palermo come Clichy: auto in fiamme, negozi saccheggiati, un ordine pubblico affidato a ronde informali. La nostra economia, già fragile, collasserà sotto il peso di un welfare prosciugato da chi arriva non per contribuire, ma per consumare. La nostra identità cattolica, forgiata in secoli di storia, verrà diluita in un multiculturalismo forzato che premia l’islamismo vittimista. E la sicurezza? Dimenticatevi le passeggiate serali: il rischio di “confrontation interne” è già palpabile nei blitz delle forze dell’ordine contro cellule radicali. Brochand lo dice chiaro: l’immigrazione è “l’enjeu centrale” della vita pubblica. Per l’Italia, è una bomba a orologeria.
#### Un Appello all’Allarme: Agire Ora o Perdere Tutto
Europa, svegliati! La “tiers-mondisation” non è un destino ineluttabile, ma una scelta politica suicida. L’immigrazione di massa non europea, soprattutto islamica, non è un’opportunità: è una minaccia esistenziale che erode sovranità, coesione e futuro. Per l’Italia, il monito di Brochand è un ultimatum: fermate i flussi, blindate i confini, riprendetevi la laicità e la legalità. Altrimenti, preparatevi a ereditare dalle banlieue francesi non solo le lezioni, ma le fiamme. I nostri figli meritano di più di un continente in macerie. È ora di radicalismo, senza rimpianti. O la fine della nostra razza.
Dopo la Francia, ormai Afrancia, la prossima purtroppo e’ l’Italia a meno di forte presa di posizione dei cittadini italiani che al momento non vedo.
Questi fottuti koglioni akkoglioni sono talmente miopi che non vedono al di la’ del proprio naso, figuriamoci se vedono il pessimo esempio della defunta Francia.