Anziana trovata morta in casa dopo molti anni

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By V ottobre 21, 2025 20:30

Anziana trovata morta in casa dopo molti anni

**La solitudine che uccide: Celestina, vittima di una società multietnica e indifferente**

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A San Giuliano Milanese, in una casa indipendente sulla centralissima via Emilia, il tempo si è fermato, ma nessuno l’ha notato. I resti ossei di Celestina Vacchini, una donna di 90 anni, sono stati trovati oggi, dopo anni di abbandono, grazie a un accesso forzoso dell’ufficiale giudiziario per un pignoramento legato a debiti accumulati, forse da 5 o 10 anni, dopo la sua morte. Questa non è solo una notizia di cronaca: è la prova schiacciante di una società multietnica che, con l’arrivo di volti estranei e culture diverse, ha smarrito ogni traccia di solidarietà, lasciando spazio a un’indifferenza che uccide.

Celestina, originaria della provincia di Pavia, non si era mai sposata, non aveva parenti e viveva sola in una casa chiusa dall’interno. Nessuno, in una via brulicante di vita, si è accorto della sua assenza. Nessun vicino ha mai bussato alla sua porta, chiesto di lei, o notato il silenzio della sua esistenza. Il suo scheletro, trovato a terra ancora vestito, racconta una storia di abbandono totale, in attesa di un esame forense che confermi una morte che sembra naturale. Ma ciò che non è affatto naturale è l’indifferenza che ha permesso a una donna di scomparire senza lasciare traccia in una comunità che si è disintegrata.

Questa vicenda è uno schiaffo in faccia a una società che si vanta di essere “aperta” e “inclusiva”, ma che in realtà si sgretola sotto il peso della sua stessa diversità. L’arrivo di volti estranei e culture diverse ha spezzato i legami di vicinato, ha eroso il senso di comunità, ha trasformato le città in mosaici di solitudini. Più la società diventa multietnica, meno è solidale. Le differenze culturali, invece di arricchire, creano barriere, sospetti, distanze. Ognuno si chiude nel proprio mondo, nella propria lingua, nella propria bolla, ignorando chi vive a pochi passi. Celestina, sola e dimenticata, è la vittima perfetta di questa modernità frammentata, dove il “prossimo” non esiste più perché non c’è legame di sangue con il prossimo.

E mentre ci si perde in questa indifferenza, c’è chi cerca gloria volando lontano per fare il volontario, per aiutare il “remoto” in terre esotiche, come se la carità fosse una medaglia da esibire. Ma Gesù non ha detto “Ama il lontano tuo”. Ha detto: **“Ama il prossimo tuo”**. Il prossimo è Celestina, è la vecchina della porta accanto, è la persona che incrociamo ogni giorno senza mai vedere davvero. Inseguire cause lontane mentre si ignora chi muore di solitudine sotto casa è un’ipocrisia che grida vendetta. La solidarietà non si misura in chilometri percorsi, ma in gesti concreti verso chi è vicino.

La storia di Celestina non è solo il dramma di una donna sola: è il fallimento di una società che, nell’illusione di un’integrazione multietnica, ha perso il cuore della comunità. In una via Emilia piena di vita, nessuno ha notato il silenzio di una casa. In un mondo che celebra la diversità, una donna di 90 anni è svanita nel nulla, senza che nessuno se ne accorgesse. Questo è il prezzo dell’indifferenza di una società multietnica dove il prossimo non esiste. Celestina non è solo un nome: è un monito. Smettiamo di guardare lontano e torniamo a guardare accanto a noi, prima che altre vite si spengano nel silenzio.

Anziana trovata morta in casa dopo molti anni ultima modifica: 2025-10-21T20:30:55+00:00 da V
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By V ottobre 21, 2025 20:30
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