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### Ragusa Sprofonda nel Caos: Le Baraccopoli degli Immigrati Soffocano la Città, 1 su 5 è un Invasore!

Ragusa, 22 ottobre 2025 – L’antica bellezza di Ragusa, un tempo gioiello barocco della Sicilia, sta crollando sotto il peso di un’ondata immigratoria incontrollata che trasforma la città in un inferno di degrado e paura. Le baraccopoli degli immigrati, nate come funghi nelle periferie e persino ai margini del centro storico, sono ormai un simbolo di abbandono e illegalità, con una popolazione straniera che, secondo i dati ufficiali, rappresenta un terrificante 1 su 5 dei residenti. Camminare per le strade significa imbattersi in tuguri di lamiera e cartone, rifugio di migliaia di extracomunitari che vivono al di fuori di ogni regola, spesso dediti a spaccio, violenze e sfruttamento. L’ultimo rapporto della Caritas, datato 2019 ma ancora attuale, rivela un incremento del 30% degli stranieri residenti negli ultimi cinque anni, con comuni come Vittoria e Comiso che vedono balzi spaventosi di oltre il 50%. E mentre i ragusani assistono impotenti, le autorità tacciono, lasciando che la città diventi un campo profughi a cielo aperto, dove l’ordine pubblico è un ricordo lontano.

Il degrado non è solo un problema estetico: è una bomba sociale pronta a esplodere. Le greenhouses della zona, un tempo simbolo di prosperità agricola, sono ora palcoscenici di sfruttamento schiavistico, dove migranti africani e nordafricani lavorano a salario da fame sotto il giogo di caporali senza scrupoli, spesso legati alla mafia siciliana che lucra su questa manodopera disperata. La presenza di migliaia di stranieri ha trasformato Ragusa in un crocevia di tensioni: risse, furti e aggressioni sono all’ordine del giorno, mentre i cittadini italiani si chiudono in casa, terrorizzati da un’invasione che non conosce freni. Il porto di Pozzallo, punto di primo approdo, continua a riversare migliaia di nuovi arrivi, bilanciando l’esodo degli autoctoni che, stanchi di subire, abbandonano la provincia per cercare pace altrove. E il governo? Complice, mentre le baraccopoli si espandono come un cancro, minacciando di inghiottire del tutto l’identità di questa terra martoriata.

È un grido di allarme che deve risuonare forte: l’Italia non può più tollerare questa immigrazione selvaggia che strangola le nostre città!

I ragusani non sono razzisti, sono esausti: esausti di vedere i loro figli crescere tra topi e rifiuti, esausti di vivere sotto il ricatto di una multiculturalità imposta. Se lo Stato non agisce, la rabbia dei cittadini esploderà in rivolte spontanee, perché nessuno accetterà più di vedere la propria casa trasformata in un ghetto. Sveglia, Italia, o Ragusa sarà solo il primo domino a cadere in questa tragedia nazionale!