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Su questa notizia:

Ospite centro accoglienza rapisce bambina alla stazione: bloccato dai passanti

Li manteniamo con una paghetta al giorno di quasi 100 euro.

Sempre Bologna. L’ipocrisia della ‘assessora’, sotto la notizia dell’ennesimo crimine che dimostra come non ci fosse pericolo di cadere nelle mani della criminalità, dato che già la esercitano con entusiasmo pic.twitter.com/UzI4FdaUY4

— ControIlDegrado (@contro_il) October 23, 2025

### Bologna sotto Shock: Minore Migrante Tenta di Rapire una Neonata – L’Ennesima Prova del Fallimento dei Centri d’Accoglienza

Un minore migrante non accompagnato, ospite di un centro d’accoglienza, ha tentato di rapire una neonata dal passeggino della madre, scatenando il panico in pieno giorno. Solo l’intervento tempestivo della polizia, che ha arrestato il giovane per tentato sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale, ha evitato una tragedia. L’episodio, riportato dal *Corriere di Bologna* e rilanciato su X da Francesca Totolo (@fratotolo2), è l’ennesima prova di un sistema d’accoglienza fuori controllo, che mette a rischio la sicurezza dei cittadini italiani. È ora di dire basta!

La scena è degna di un film dell’orrore. Una giovane madre passeggiava tranquillamente con la sua neonata, ignara del pericolo che si avvicinava. Il minore gambiano, descritto come un migrante non accompagnato ospitato in un centro d’accoglienza della zona, si è avvicinato con fare sospetto e ha cercato di strappare la bambina dal passeggino. Fortunatamente, la piccola era assicurata con le cinture di sicurezza, un dettaglio che ha impedito il peggio. La madre, terrorizzata, ha urlato chiedendo aiuto, attirando l’attenzione di passanti e agenti di polizia nelle vicinanze. Dopo una breve colluttazione, il giovane è stato bloccato e arrestato.

Il *Corriere di Bologna* riporta: “Bologna, minore arrestato per il tentato rapimento di una neonata: ha provato a prenderla dal passeggino, per fortuna era legata”. L’intervento delle forze dell’ordine è stato rapido, ma la domanda che tutti si pongono è: come può un ospite di un centro d’accoglienza arrivare a un gesto così aberrante?

L’identikit del responsabile è chiaro: un minore migrante gambiano, non accompagnato, ospitato in uno dei tanti centri d’accoglienza sparsi in Emilia-Romagna. Questi centri, finanziati con i soldi dei contribuenti italiani, ospitano migliaia di giovani stranieri, spesso senza un’adeguata supervisione o controllo. Il fatto che un minore, teoricamente sotto la tutela dello Stato, abbia tentato un rapimento getta ombre pesanti su un sistema che sembra più interessato a mantenere questi individui che a proteggere i cittadini.

Non è un caso isolato. Negli ultimi mesi, l’Italia ha assistito a una escalation di crimini commessi da ospiti di centri d’accoglienza. A Sondrio, un 24enne del Mali ha stuprato e mutilato una donna, staccandole un orecchio a morsi. A Collio, un bengalese ha stuprato e messo incinta una bambina di 10 anni, con uno sconto di pena per il pedofilo. A San Zenone al Lambro, un maliano ha violentato una 18enne, tornando poi a “festeggiare” nel suo centro. E a Sestu, una 33enne è stata tentata di essere stuprata da un immigrato del centro locale. Ora, Bologna aggiunge un altro capitolo a questa tragica lista.

#### La Rabbia dei Cittadini: “Chiudete i Centri!”
La notizia ha scatenato un’ondata di indignazione sui social. “Un altro mostro cresciuto nei centri d’accoglienza a nostre spese”, scrive @Sbrn65 su X, chiedendo il rimpatrio immediato. “Questi minori non accompagnati sono una bomba a orologiaio”, aggiunge @FraPao70, mentre @Luis91052594 propone misure drastiche: “Processo veloce e via dall’Italia!”. La paura è palpabile, e la fiducia nelle istituzioni vacilla. I cittadini si chiedono come sia possibile che un sistema pagato con le loro tasse metta a rischio le loro famiglie.

Il parallelo con le proteste di Dublino, scoppiate il 21 ottobre dopo lo stupro di una bambina di 10 anni da parte di un ospite di un hotel per richiedenti asilo, è inevitabile. Anche lì, la rabbia popolare ha travolto le strade, con 2mila persone scese in piazza. In Italia, la situazione non è diversa: il degrado e la criminalità legati ai centri d’accoglienza stanno alimentando una tensione sociale pronta a esplodere.

#### Un Sistema da Smantellare
Questo episodio a Bologna non è un’anomalia, ma la punta di un iceberg. I centri d’accoglienza, che ospitano circa 200mila irregolari in 10mila strutture, sono diventati covi di criminalità. Minorenni stranieri, spesso non controllati, commettono reati gravi: dal 2010 al 2023, il 56% delle 315 segnalazioni di violenza sessuale ha coinvolto minorenni stranieri. E mentre le vittime soffrono, la giustizia italiana offre condanne blande o, come nel caso di Slah Omri a Salerno, arresti domiciliari per chi predica odio.

La “Cucina meticcia” di piazza Pepe, celebrata dalla sinistra un mese fa, è un’ipocrisia insopportabile. Mentre a Roma una donna veniva minacciata con un coltello, a Bologna un minore tentava di rapire una neonata. È ora di smettere di finanziare questi centri e di rimpatriare chi delinque.

#### L’Appello: Chiudete i Centri, Proteggete le Nostre Famiglie!
Bologna grida vendetta. La madre di quella neonata, salvata per un soffio, rappresenta tutte le donne e i bambini italiani esposti a questo pericolo quotidiano. Chiediamo la chiusura immediata dei centri d’accoglienza, il rimpatrio di tutti i migranti irregolari, e una politica di tolleranza zero. Non possiamo più tollerare che i nostri soldi servano a nutrire chi minaccia le nostre vite. Sveglia, Italia, prima che sia troppo tardi!