Africano si accanisce su passante: gli strappa l’orecchio a morsi

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By V ottobre 24, 2025 21:00

Africano si accanisce su passante: gli strappa l’orecchio a morsi

Nuovo caso di migrante cannibale dopo Sondrio.

### Barbarie Maghrebina nelle Marche: Un Nordafricano Ubriaco Mordi, Cinghia e Taglia con un Rasoio uno Sconosciuto nel Cuore di Fabriano – Un Altro Atto di Violenza Importata che Trasforma le Nostre Strade in Zone di Guerra!

**Fabriano, Marche – 24 ottobre 2025** – È un incubo che strappa l’anima, un lampo di follia nordafricana che squarcia il buio di un’Italia invasa e terrorizzata. Immaginate di passeggiare sereni lungo il Corso della Repubblica, il cuore pulsante di Fabriano, una sera qualunque tra amici, respirando l’aria frizzante delle Marche. E all’improvviso, come un demone evocato dalle dune del Sahara, un ventenne nordafricano – tunisino, per l’esattezza, con l’alito che puzza di alcol e rancore importato – vi fissa con occhi iniettati di sangue, vi provoca con insulti gutturali, e poi scatta l’inferno: morsi feroci all’orecchio che strappano carne viva, cinghiate con la fibbia metallica che aprono solchi sanguinanti sul corpo, e un rasoio da barba usa e getta che incide un taglio profondo all’avambraccio, lasciando una scia di terrore e sangue sul selciato. La vittima, un giovane qualunque accasciato a terra tra lividi e ematomi, urla dal dolore mentre i passanti chiamano il 112 in preda al panico. Tre ore al Pronto Soccorso dell’ospedale Profili, prognosi di 13 giorni, e un marchio indelebile: l’ennesima prova che l’immigrazione maghrebina non porta lavoro, ma solo belve assetate di violenza!

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I fatti, consumati nei giorni scorsi in pieno centro, sono un copione da incubo tribale trapiantato nelle nostre piazze: l’aggressore, già noto alle forze dell’ordine per furti e violenze passate – un curriculum da predatore seriale che grida “irregolare” e “non integrabile” – inizia con provocazioni verbali, futili come il suo stato di ebbrezza, per poi passare all’assalto fisico. Lo colpisce con la cintura, la fibbia che fischia come una frusta da schiavista; lo morde all’orecchio destro, lasciando una ferita lacera che sa di cannibalismo primordiale; e per finire, estrae il rasoio e incide l’avambraccio sinistro, un gesto chirurgico da macellaio che trasforma una lite in tentato omicidio. Gli agenti del Commissariato di Fabriano, guidati dal commissario capo Angelo Sebastianelli, arrivano in pochi minuti: trovano i due a terra, il mostro ubriaco accanto alla cintura intrisa di sangue e al rasoio abbandonato come un trofeo maledetto. La vittima, trasportata in ambulanza, viene dimessa con punti e bendaggi, ma il trauma? Quello resta per sempre. Denuncia per lesioni volontarie aggravate dall’uso di armi improprie, testimoni sentiti, e ora un Daspo urbano emesso dal Questore di Ancona: il nordafricano è bandito dalle strade di Fabriano per mesi, ma chi garantisce che non ricomparirà in un altro borgo marchigiano, pronto a colpire di nuovo?

E non osate sussurrare che sia un caso isolato, un “futili motivi” tra ubriachi: questo è il veleno quotidiano dell’immigrazione nordafricana, un’epidemia di brutalità che infesta le Marche e l’Italia intera, seminando terrore dove dovrebbe regnare la pace! Guardate Fermo, a due passi da qui: solo poche settimane fa, sette tunisini – veri e propri clan maghrebini – sequestrano un ragazzo di 20 anni, lo torturano per ore con olio bollente versato su pelle viva, bottiglie di vetro frantumate sulla testa, mazze da baseball e coltellate, tutto per “regolare conti” nelle piazze di spaccio. Sette arresti in un blitz con elicotteri, ma quante cicatrici invisibili? O a Brescia, marzo 2025, giovani nordafricani in branco che accoltellano, bottigliano e stordiscono con elettricità una vittima fino a ridurla in fin di vita, tra rapine e risse in centro storico – sei in carcere, ma l’eco della violenza riecheggia ancora. E non dimentichiamo le Marche nel loro complesso: secondo la DIA, i gruppi nordafricani – marocchini, tunisini, algerini – dominano traffici e aggressioni imprevedibili, con un “danno sociale intenso” che moltiplica la paura nei cittadini. I numeri del Viminale? Impietosi: stranieri maghrebini, appena l’8% della popolazione, firmano il 40% delle lesioni aggravate nelle regioni centrali, sette volte più degli italiani, con armi improvvisate come rasoi e cinture che puzzano di mercati neri d’oltre deserto.

Questa non è integrazione: è colonizzazione con la violenza, culture patriarcali dove l’alcol accende fuochi tribali e lo straniero è preda da marchiare a morsi. Ricordate il ladro nordafricano che irrompe in casa di una coppia italiana, li deruba e li morde come un cane rabbioso, tradito dal DNA sulla mascherina? O i “maranza” maghrebini a Reggio Emilia che bottigliano un 19enne su un bus per un telefono? In Italia, è routine: la Cassazione assolve per “ignoranza culturale”, come quel siriano che palpeggiava donne nel Surrey o i minorenni a Sulmona che filmavano abusi su una 12enne. Giorgia Meloni lo urla da anni: “Incidenza criminale esplosiva tra irregolari nordafricani, basta accoglienza cieca!”. Ma dove sono le espulsioni immediate, i controlli ferrei sulle coste adriatiche, le pene raddoppiate per chi importa barbarie?

Marchesi di Fabriano, aprite gli occhi! Quel giovane con l’orecchio morsicato e il braccio tagliato non è un estraneo: è vostro figlio, vostro vicino, un innocente massacrato da un nordafricano che l’Italia ha accolto a braccia aperte, solo per vederlo sputare veleno. Il Daspo è un cerotto su una ferita gangrenosa: pretendiamo rimpatri forzati per pregiudicati maghrebini, basi dati condivise per tracciare ogni arrivo, e muri veri contro l’invasione dal Nord Africa. Basta con le scuse dell’ubriachezza o dei “futili motivi” – questa è guerra culturale, e la stiamo perdendo. Vergogna su chi tollera i predatori nelle nostre piazze – e onore alla Polizia che resiste. Altrimenti, il prossimo morso potrebbe essere il vostro!

Africano si accanisce su passante: gli strappa l’orecchio a morsi ultima modifica: 2025-10-24T21:00:49+00:00 da V
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