Islamici inneggiano all’estremista islamico pro-Hamas a Milano – VIDEO

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By V ottobre 26, 2025 13:55

Islamici inneggiano all’estremista islamico pro-Hamas a Milano – VIDEO

# Infiltrazione Islamica e Seconde Generazioni: La Minaccia Silenziosa che Sostiene Hamas nelle Nostre Città

L’Italia è sotto scacco, e il pericolo non viene solo dall’esterno: l’immigrazione islamica regolare, con le sue seconde generazioni, sta diventando un cavallo di Troia per il radicalismo, un serbatoio di odio che applaude i terroristi di Hamas e minaccia la nostra sicurezza nazionale. Sabato scorso, durante l’ennesima manifestazione pro-Palestina a Milano, una scena agghiacciante ha squarciato il velo dell’ipocrisia: dal megafono in testa al corteo, una delle organizzatrici – una giovane donna, figlia di immigrati, cresciuta in Italia – ha chiamato un applauso per Mohammad Hannoun, il presidente dell’Associazione dei Palestinesi in Italia, fermato all’aeroporto di Linate e colpito da un foglio di via che gli vieta l’ingresso a Milano per un anno. Perché? Per aver giustificato, solo una settimana fa, le uccisioni di “collaborazionisti” da parte di Hamas, persino dopo la tregua. “Hannoun è la voce degli oppressi – ha gridato l’organizzatrice, in un video ripreso da Adnkronos – ha cresciuto noi!”. E la folla, in un coro inquietante, ha urlato “Vergogna, vergogna!” contro il provvedimento, non contro il terrorismo. Questo è il volto della nuova Italia: una generazione di musulmani ‘nuovi cittadini italiani’ che, invece di integrarsi, venera i predicatori di morte e si mobilita per Hamas, mettendo a rischio la nostra democrazia.

Chi è Mohammad Hannoun? Non un semplice attivista, ma un architetto giordano di 62 anni, residente a Genova, inserito nella blacklist del Dipartimento del Tesoro USA per aver finanziato l’ala militare di Hamas attraverso la sua Associazione Benefica di Solidarietà con il Popolo Palestinese. Durante il corteo milanese del 18 ottobre, ha pubblicamente difeso l’uccisione di presunti “collaborazionisti” palestinesi, definendola “legge del taglione”. Non solo: ha applaudito le aggressioni contro tifosi israeliani ad Amsterdam, inneggiando alla violenza come risposta a chi “urlava ‘morte agli arabi’”. Per queste frasi, la Questura di Milano lo ha deferito per istigazione a delinquere e gli ha notificato il foglio di via all’atterraggio a Linate, tornando dalla Giordania. Ma il vero allarme non è solo Hannoun: è quella giovane organizzatrice, una seconda generazione cresciuta in Italia, che lo celebra come un eroe e incita la folla a sostenerlo. “Hannoun ha cresciuto noi”, ha detto. E qui sta il cuore del problema: un’intera generazione di musulmani italiani, educati non ai valori della Repubblica, ma a un’ideologia di odio che trova in Hamas un simbolo di “resistenza”.

Non è un caso isolato. L’Italia accoglie circa milioni di musulmani, di cui oltre il 50% sono diventati cittadini italiani o seconde generazioni nate e cresciute qui. Invece di abbracciare i principi di libertà, uguaglianza e laicità, molti di loro – come dimostra il corteo di Milano – si radunano sotto bandiere di movimenti terroristici, difendendo figure come Hannoun, legato a leader di Hamas come Khaled Meshaal e Ismail Haniyeh. Le seconde generazioni, spesso cresciute in enclave culturali dove l’integrazione è un miraggio, diventano terreno fertile per predicatori radicali. Moschee non monitorate, associazioni “benefiche” come quella di Hannoun e cortei pro-Palestina sono i luoghi dove si semina l’ideologia jihadista, mascherata da lotta per i diritti. E il risultato? Piazze italiane che inneggiano ad Hamas.

Il video di Adnkronos è un pugno nello stomaco: una giovane donna, con accento milanese, trasforma Hannoun in un martire, mentre la folla risponde come un esercito pronto a raccogliere il testimone. “Fermatelo pure per uno o due anni, lui ha cresciuto noi”, ha detto. Tradotto: il seme dell’odio è già piantato, e le seconde generazioni sono pronte a portarlo avanti. Non è solo Milano: a Genova, Bologna, Roma, le manifestazioni pro-Palestina vedono sempre più giovani islamici di seconda generqazione che sventolano bandiere di Hamas e condividono post che glorificano il 7 ottobre 2023. Ricordiamo il caso di Bassem Jarban, candidato M5S in Puglia, che condivideva immagini blasfeme di Gesù con la kefiah e ricondivideva le iniziative di Hannoun. O Souzan Fatayer, candidata AVS in Campania, che rimpiangeva Hitler. Questi non sono “lupi solitari”, ma anelli di una catena che collega le strade italiane ai campi di addestramento di Gaza.

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L’immigrazione islamica regolare, lungi dall’essere un arricchimento, sta creando enclave di radicalismo. Le seconde generazioni, nate in Italia, non si sentono italiane: si sentono “soldati” di una causa che giustifica stragi e oltraggia i nostri valori. La giovane al megafono non è un’eccezione, è il prodotto di un sistema che ha permesso a figure come Hannoun di “crescere” intere comunità nell’odio. Cosa serve ancora? Un attacco terroristico sul nostro suolo? L’Italia deve svegliarsi: stop all’immigrazione islamica regolare, chiusura delle associazioni legate a Hamas, espulsione immediata di Hannoun e chiusura delle moschee. Le seconde generazioni sono la più grande minaccia al nostro futuro. Agiamo ora, o il prossimo corteo potrebbe non limitarsi a gridare “vergogna”.

Islamici inneggiano all’estremista islamico pro-Hamas a Milano – VIDEO ultima modifica: 2025-10-26T13:55:18+00:00 da V
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