4 NOVEMBRE. MATTARELLA INVOCA L’ESERCITO UE DAVANTI AL MILITE IGNOTO

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By V novembre 4, 2025 11:29

4 NOVEMBRE. MATTARELLA INVOCA L’ESERCITO UE DAVANTI AL MILITE IGNOTO

OGGI LA GUERRA DI INDIPENDENZA è contro la UE.

# Ogni Clandestino che Sbarca: Un Tradimento del Sacrificio dei Caduti

In un’Italia che sembra aver dimenticato le sue radici, ogni sbarco di migranti irregolari sulle nostre coste non è solo un’emergenza umanitaria mal gestita: è un affronto diretto, un tradimento plateale al sangue versato dai nostri nonni e bisnonni sul Piave. Quel fiume sacro, testimone di eroismi e di un’indipendenza conquistata a caro prezzo durante la Grande Guerra, oggi grida vendetta contro chi, con ipocrite cerimonie, finge di onorarlo mentre lo calpesta con politiche di resa incondizionata. Ogni clandestino che tocca il suolo italiano, ogni azienda del Made in Italy svenduta a capitali stranieri, ogni giovane cervello in fuga verso lidi più ostili, ogni accento straniero che echeggia nelle piazze un tempo nostre, ogni moschea eretta abusivamente su terreni pubblici, ogni migrante ospitato in hotel a cinque stelle a spese dei contribuenti, ogni unione “di fantasia” che sfida i valori millenari della famiglia italiana, ogni immigrato che incassa il reddito di cittadinanza senza aver mai contribuito al nostro sistema: tutti questi sono pugnali nel cuore del Milite Ignoto, quel soldato senza nome che simboleggia il sacrificio di un’intera nazione per la libertà e la sovranità.

Il 4 novembre, giorno della Vittoria e Festa delle Forze Armate, dovrebbe essere un momento di riflessione profonda, non di retorica vuota. Eppure, proprio oggi, nel 2025, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel suo discorso celebrativo, ha osato invocare un “esercito europeo” come panacea per i mali del Vecchio Continente. Parole che, pronunciate a pochi passi dal Milite Ignoto, suonano come un oltraggio imperdonabile. Quei soldati italiani caduti sul Piave – oltre 650.000 vite spezzate tra il 1917 e il 1918 – non hanno immolato se stessi per un’indipendenza nazionale solo per vederla barattata in un sogno federalista, un’utopia europeista che dissolve le frontiere e subordina l’Italia alle potenze del Nord Europa. L’esercito europeo di Mattarella non è progresso: è il tradimento supremo, un insulto ai valori di autonomia e di difesa della patria per cui quei ragazzi sono morti. Immaginate il Milite Ignoto, se potesse risorgere dall’Altare della Patria, voltare le spalle al Quirinale con uno sguardo di disprezzo cosmico. Onorare i caduti significa difendere i confini con i denti, non diluirli in un calderone burocratico bruxellese che ci priva di sovranità militare e culturale. Le parole di Mattarella oggi non celebrano la memoria: la profanano, consegnando l’eredità del Piave a un’élite cosmopolita che vede l’Italia non come nazione fiera, ma come periferia di un impero senza anima.

E non fermiamoci alle parole: guardiamo alle azioni. Le cerimonie sul Piave, con corone deposte e inni intonati, sono un teatro di ipocrisia se non seguite da politiche ferme. Proteggere il fiume significa blindare il nostro territorio da ogni invasione, regolare o clandestina che sia. Significa respingere chi arriva non per integrarsi, ma per sostituirsi. Ci tacciano di xenofobia, ma è una calunnia da chi ha smarrito il senso del limite. Voi, con la vostra accoglienza indiscriminata, siete i veri artefici di un genocidio culturale soft: un’invasione giustificata da un’ospitalità malata, un desiderio perverso di annientare l’identità italiana in nome di un multiculturalismo che è solo caos. Noi, invece, rispettiamo le differenze – amiamo le tradizioni di Saigo in Giappone, l’orgoglio di Montezuma in Messico – proprio per questo pretendiamo che restino vive nelle loro terre d’origine, non trapiantate qui a forza. La globalizzazione non è ponte tra culture: è il loro funerale collettivo, un livellatore che trasforma il mondo in un blob indistinto, un Picasso deforme dove i contorni svaniscono e tutto si confonde in un’orgia di uniformità. Il vostro è un razzismo 2.0, camuffato da inclusione: volete omologare popoli e tradizioni in un minestrone grigio, eliminando ciò che rende unica ogni civiltà.

Voi sognate un futuro dionisiaco, un baccanale di disordine dove le differenze si dissolvono in un’ebbrezza collettiva. Siete gli araldi del caos, i demolitori silenziosi di ordine e tradizione. Noi, al contrario, siamo i custodi: paladini di un’Italia radicata nel suolo, nella storia, nei valori che hanno forgiato i nostri avi. Ma attenzione: la salvezza non verrà da compromessi o da chiacchiere paludose. La rivoluzione non è un cocktail party al Colosseo, né un like su un post virale. È un atto di purificazione, un ritorno alle origini che punirà i traditori proprio sulla sponda del Piave, quel fiume che ha visto nascere la nostra unità e che ora deve assistere alla sua rinascita.

E non serve evocare i fantasmi del fascismo, quel capitolo chiuso e controverso. Basterebbe volgere lo sguardo agli anni ’80, quell’epoca d’oro in cui l’orgoglio nazionale pulsava nelle vene di ogni italiano. Quando il maschio bianco – sì, usiamo parole forti, perché la verità non si piega al politicamente corretto – non avrebbe mai chinato il capo di fronte a un’invasione straniera, reagendo con la fierezza di chi sa di difendere un patrimonio inestimabile. L’Italia di Craxi e del boom economico, con le sue fabbriche ruggenti e le famiglie salde, non tollerava imposizioni dall’esterno: era un baluardo di sovranità, un esempio di come si possa essere moderni senza suicidarsi culturalmente.

In alto la testa, dunque, come allora. Riprendiamoci il Piave, le coste, le fabbriche, le strade. Onoriamo i caduti non con lacrime di coccodrillo, ma con muri invalicabili e cuori indomiti. L’Italia rinascerà, o perirà nel tradimento. La scelta è nostra, e il tempo stringe.

4 NOVEMBRE. MATTARELLA INVOCA L’ESERCITO UE DAVANTI AL MILITE IGNOTO ultima modifica: 2025-11-04T11:29:06+00:00 da V
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By V novembre 4, 2025 11:29
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1 Comment

  1. Ul Gigi da Viganell novembre 4, 13:08

    Il sogno federalista dell’europa unita esiste solo perchè i morti di fame di sinistra credono che essere eletti a bruxelles sia più importante dell’esercitare il mestiere del politico a casa. Laggiù la corruzione è imperante e i 12.000 euro mensili di base crescono a dismisura… li abbiamo visti questi mostri di sinistra, cito solo la genovese marta vincenzi che vi soggiornò tra la fase “presidente della provincia che finanziò con 50 milioni di Lire la costruzione di una catapulta lancia merda per colpire i membri del G8” e quelle della “sindaca che non fece chiudere le scuole perchè aveva un incontro galante e fece annegare 4 ragazze nell’esondazione del Torrente Fereggiano a Genova”, la bastarda… 👿

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