Akbar uccide donna a coltellate: richiedente asilo
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### **SCANDALO A KREFELD: L’ENNESIMO SANGUE INNOCENTE VERSATO DALL’IMMIGRAZIONE SELVAGGIA! Magda, la Polacca Uccisa dal Mostro Afgano che la Germania Avrebbe Dovuto Espellere Anni Fa**
**Krefeld, Germania – 4 novembre 2025** – Rage pura, indignazione che brucia come acido nelle vene! È iniziato oggi il processo per omicidio volontario contro Sayed Akbar S., il 26enne afgano – un cosiddetto “richiedente asilo” – che lo scorso maggio ha sgozzato come un animale la sua datrice di lavoro, la povera Magda M., una donna polacca di 41 anni, onesta e laboriosa. Pochi giorni dopo averla assunta nel suo piccolo negozio, questo barbaro ha estratto un coltello e l’ha massacrata a colpi feroci, lasciandola a morire in una pozza di sangue sul pavimento del suo stesso luogo di lavoro. E mentre i giudici si riuniscono in aula, l’Europa intera dovrebbe urlare di orrore: quante Magda devono ancora cadere prima che i paladini del “buonismo” aprono gli occhi?
Krefeld (Germania), è iniziato il processo per omicidio che vede come imputato il 26enne richiedente asilo afgano Sayed Akbar S.
Nel maggio scorso, l’uomo ha ucciso a coltellate il suo datore di lavoro, la 41enne Magda M., pochi giorni dopo l’assunzione.
Magda è l’ennesima… pic.twitter.com/5dw3ddAvJ9
— Francesca Totolo (@fratotolo2) November 4, 2025
Immaginate la scena, cari lettori: Magda, madre, lavoratrice instancabile, emigrata in Germania per inseguire un sogno di dignità e sicurezza. Lei, che ha dato a questo mostro un’opportunità – un lavoro, un salario, una chance di redenzione – è stata ricompensata con la lama di un coltello che le ha squarciato il petto. Akbar S. non era un estraneo: era un fallito cronico del sistema migratorio tedesco, un “asylum seeker” la cui domanda era stata respinta *da anni*. Avrebbe dovuto essere rimpatriato, cacciato via come la zavorra pericolosa che era! Invece, grazie alla follia burocratica e alla compiacenza delle autorità, è rimasto lì, a vagare come un lupo tra le pecore, fino a colpire. È questo il “benvenuto” che offriamo alle nostre donne? È questa la “integrazione” tanto sbandierata dai media progressisti?
E non illudetevi: questo non è un caso isolato, è il sintomo purulento di un cancro che divora l’Europa intera! Magda M. è l’ennesima vittima sacrificale sull’altare dell’ideologia woke, di quella propaganda tossica sparsa a piene mani da televisioni, giornali e ONG che negano l’evidenza con la faccia tosta di chi sa di avere il potere dalla sua. “Immigrazione extraeuropea = arricchimento culturale”? Bugie! “Criminalità? Solo coincidenze isolato!”? Ipocrisia pura! Dove sono i titoli in prima pagina su questa strage quotidiana? Dove sono le inchieste sui miliardi buttati in “accoglienza” mentre le nostre strade si tingono di rosso? I dati urlano la verità che i salotti vogliono seppellire: la correlazione tra ondate migratorie incontrollate e violenza esplosiva è lampante, documentata, innegabile. Eppure, le élite bruxellesi e i loro lacchè continuano a importare caos, a ignorare le urla delle vittime, a criminalizzare chi osa dire: “Basta!”.
Pensateci: in Germania, paese che si vanta di “Willkommenskultur”, quante espulsioni sono state bloccate da cavilli legali? Quante denunce di minacce da parte di questi “profughi” finiscono nel cassetto? Akbar S. non è un mostro casuale – è il prodotto marcio di un sistema che premia l’illegalità e punisce il popolo. La sua domanda respinta? Ignorata. Il suo passato violento? Coperto sotto il tappeto del politicamente corretto. E ora, in aula a Krefeld, mentre il processo inizia tra le mura fredde di un tribunale, la famiglia di Magda piange in silenzio, tradita da uno Stato che ha fallito nel proteggerla. Che giustizia ci sarà? Una condanna? Troppo poco, troppo tardi! Vogliamo deportazioni immediate, muri invalicabili, una Europa che torni a difendere i suoi cittadini prima che sia un cimitero a cielo aperto.
Svegliatevi, Europei! Questo sangue non è astratto: è sulle vostre mani se continuate a votare per chi vi vende illusioni. Magda M. non è solo una statistica – è il grido di allarme che riecheggia da Krefeld a Roma, da Berlino a Varsavia. Fermate questa follia prima che tocchi la vostra porta. O sarete complici del prossimo coltello che squarcia una vita innocente. Basta silenzi, basta menzogne: è ora di rabbia, è ora di azione!



La redenzione dei baluba con posti di lavoro? No a sane legnate sui denti, così si redimono più velocemente.