L’amica la porta a farla stuprare dagli spacciatori africani in un casolare

V
By V novembre 4, 2025 21:08

L’amica la porta a farla stuprare dagli spacciatori africani in un casolare

### Stupro di una 14enne in un Casolare Abbandonato: Un Tunisino di 33 Anni la Minaccia di Morte e la Viola! Basta con l’Invasione di Predatori che Devastano le Nostre Figlie – L’Italia Sta Morendo di Buonismo Criminale!

**Modena, 4 novembre 2025** – Urla di rabbia e disperazione echeggiano dalle aule di Modena, ma è il silenzio complice dello Stato che tuona più forte! Una ragazzina di appena 14 anni, innocente e fiduciosa, invitata da un’amica per un “pomeriggio innocente” a Carpi, finisce in un casolare abbandonato trasformato in trappola mortale. Lì, un 33enne di origine tunisina – un immigrato che vaga come un’ombra predatoria nella nostra terra – la costringe a un rapporto sessuale con minacce di morte, mentre la sua “amica” e il fidanzato si appartano al piano di sopra come se nulla fosse. Questo mostro, rintracciato solo a settembre dopo essere stato irreperibile, ora rischia il processo per violenza sessuale su minore. Ma rischia? Con il nostro sistema marcio, finirà con una pacca sulla spalla e un permesso di soggiorno umanitario? Italiani, aprite gli occhi: questa non è una “storia delicata”, è l’ennesimo massacro delle nostre figlie da parte di un’orda di violatori importati che il buonismo ci scarica addosso come una maledizione!

VERIFICA NOTIZIA


Ricostruiamo questo orrore, passo dopo passo, per farvi vomitare la rabbia che meritate. Maggio 2024: la 14enne, oggi 15enne e rinchiusa in una comunità fuori regione per sfuggire all’incubo, sale su un treno per raggiungere l’amica a Carpi. L’idea? Incontrare il fidanzato di lei e il “fratello” di lui – quel 33enne tunisino che, secondo l’accusa, è il lupo travestito da agnello. I quattro si spostano in un casolare sperduto fuori città, un rudere che puzza di abbandono e pericolo. L’amica e il fidanzato svaniscono al piano superiore, lasciandola sola con il mostro. E lì, in una stanza polverosa, scoppia l’inferno: lui la minaccia di ucciderla, la immobilizza con la forza bruta, e la viola senza pietà. “Sono stata stuprata nel casolare”, confessa lei in lacrime, scatenando le indagini che hanno portato all’incidente probatorio in tribunale a Modena.

La difesa? “Con questa storia non ho nulla a che fare”, blatera l’uomo, assistito dall’avvocata Giovanna Frisella, come se fosse un equivoco su un parcheggio. Ma le parole della vittima non mentono: minacce di morte, coercizione, terrore puro impresso nell’anima di una bambina. Il perito nominato – un esperto che dovrà decidere se la piccola reggerà il peso di testimoniare – ha 75 giorni per valutarla, mentre lei sarà ascoltata in forma protetta il 16 febbraio prossimo. Protetta? Da chi? Dal sistema che ha permesso a questo immigrato di 33 anni di scorazzare libero, senza controlli, senza espulsioni preventive, fino a sfogare i suoi istinti da bestia su una nostra figlia?

Questo non è un caso isolato, è il veleno cronico di un’Italia invasa! Quanti tunisini, quanti extracomunitari, quanti “rifugiati” con background da incubo atterrano sulle nostre coste e si trasformano in stupratori seriali? Il virus buonista – quel cancro ideologico che ci impone di “integrare” chiunque, di “capire” le loro “difficoltà culturali” – sta uccidendo le nostre adolescenti una violenza alla volta! A Modena, come a Salerno, come a Brindisi, come a Grosseto: pattern ripetuto all’infinito. Una 14enne fiduciosamente in treno per un’amicizia innocente finisce legata e minacciata in un rudere; un’altra accoglie un ubriaco e si becca un mattarello in faccia; giovani ragazze palpeggiate in pieno giorno; spedizioni punitive di italiani esausti che si vendicano perché lo Stato dorme sonni tranquilli.

Basta! È una guerra non dichiarata contro le nostre famiglie, e il governo? Incapace, complice, cieco! Dove sono i rimpatri immediati per chi arriva con il curriculum da predatore? Dove i controlli ferrei delle famiglie sulle “amicizie” che questi immigrati tessono con le nostre ragazzine? La vittima, spezzata e esiliata in una comunità lontana, racconta il suo calvario in un’aula che puzza di formalità, mentre il mostro siede lì, impunito, a negare l’evidenza. Italiani, madri, padri: non lasciate che le vostre figlie salgano su quel treno fidandosi di un “amico di un’amico”! Il 16 febbraio non sarà giustizia, sarà un altro capitolo di un’Italia che si arrende al caos multiculturale.

Svegliamoci ora, o domani sarà la vostra bambina a gridare “stupro” in un casolare dimenticato! Espellete questi mostri, blindate le frontiere, punite senza sconti. Il sangue delle nostre innocenti non gronda più impunemente. La rabbia è l’unica arma rimasta – usiamola prima che sia troppo tardi!

L’amica la porta a farla stuprare dagli spacciatori africani in un casolare ultima modifica: 2025-11-04T21:08:08+00:00 da V
V
By V novembre 4, 2025 21:08
Write a comment

No Comments

No Comments Yet!

Let me tell You a sad story ! There are no comments yet, but You can be first one to comment this article.

Write a comment
View comments

Write a comment

Your e-mail address will not be published.
Required fields are marked*

Immagini a presentazione articoli sono illustrative a meno di specifico termine 'FOTO'