Francia, Macron fa arrestare cittadini che protestano contro immigrazione

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By V novembre 6, 2025 22:51

Francia, Macron fa arrestare cittadini che protestano contro immigrazione

La vera dittatura è in Europa non in Russia. Si finisce in carcere per avere semplicemente mostrato lo schifo portato dall’immigrazione che sta trasformando le nostre città in fogne multirazziali a cielo aperto.

# Allarme Censura in Europa: un Francese in Catene per Aver Filmato la Realtà sull’Immigrazione. Italia, Aboliamo Ora i Reati di Opinione!

**Roma, 7 novembre 2025** – Immaginate di passeggiare per le strade della vostra città natale, di accendere il telefono e di condividere un semplice video che cattura ciò che i vostri occhi vedono: un gruppo di persone sedute a terra, in un parcheggio di un supermercato qualunque. Niente di più. Ma in Europa del 2025, questo gesto innocente può trasformarsi in un incubo giudiziario. È quanto sta accadendo a Jean-Eudes Gannat, ex leader del gruppo identitario Alvarium, arrestato e trattenuto in guardia a vista in Francia per “incitamento all’odio raziale”. Il suo “crimine”? Aver filmato, su TikTok, presunti rifugiati afghani accampati nel parcheggio del Leclerc di Segré, in Maine-et-Loire, denunciando ciò che lui chiama “immigrazione afghana incontrollata”.

Questa non è una storia isolata, ma l’ennesimo capitolo di una deriva autoritaria che sta soffocando la libertà di espressione in tutto il Vecchio Continente. La censura dilagante non è più un’ipotesi distopica à la Orwell: è realtà, imposta da leggi draconiane che puniscono non i fatti, ma le opinioni su di essi. In Francia, dove Gannat rischia la comparution immédiate davanti a un giudice oggi stesso, il governo Macron ha già varato proposte per censurare gli articoli sui crimini commessi da immigrati, obbligando i media a tacere l’origine etnica dei delinquenti per non “alimentare stereotipi”. Un emendamento parlamentare depositato a luglio 2025, passato quasi inosservato, mira a trasformare i giornali in bollettini edulcorati, dove la verità sull’immigrazione diventa “odio razziale” se non allineata alla narrazione ufficiale. E non fermiamoci qui: il presidente francese ha chiuso due canali TV per programmi “conservatori”, mentre in Gran Bretagna il premier Starmer ha mandato la polizia a casa di un dirigente scolastico per un post critico sui laburisti.

Guardiamo oltre i confini: in Germania, l’AfD – partito con il 20% dei consensi – è nel mirino per “estremismo”, con tentativi di dichiararlo fuorilegge. In Spagna, Vox subisce lo stesso destino; in Romania, le elezioni sono state annullate perché vinte da un candidato “scomodo” come Georgescu. L’Europa di Von der Leyen, che si vanta di “libertà di stampa” sui social, sta tessendo una rete di divieti: dai ricorsi senza effetto sospensivo per i richiedenti asilo ai seeni Schengen che penalizzano i difensori dei diritti umani. È una “tirannia mascherata”, come denunciano persino gli Stati Uniti, con Trump che ha firmato una direttiva presidenziale contro la censura europea sui social. I cittadini? Ridotti a sudditi muti, terrorizzati dal rischio di una querela per “disinformazione” – quel mostro giuridico che in Italia si chiama “querela temeraria”, ma che l’UE vuole rafforzare per zittire i giornalisti.

E l’Italia? Non siamo esenti da questa morsa. Qui, l’articolo 604-bis del Codice Penale – quel famigerato “reato di propaganda fondata su superiorità o odio razziale” – è lo strumento perfetto per criminalizzare opinioni sull’immigrazione. Basta un post, un tweet, un video che denunci “l’immigrazione incontrollata” per finire sotto inchiesta, con pene fino a 6 anni di carcere. Casi? Ne abbiamo a bizzeffe: attivisti processati per aver criticato politiche migratorie, giornalisti querelati per aver riportato statistiche su reati commessi da stranieri, e un clima di terrore che spinge all’autocensura. La nostra Carta Costituzionale, all’articolo 21, garantisce la libertà di espressione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero”. Ma a che serve, se un’interpretazione zelante della legge la riduce in catene? L’UE, con il suo Patto su immigrazione e asilo, ci spinge verso deportazioni di massa e silenzi forzati, allineandoci ai governi di estrema destra che fingono di opporsi ma imitano Salvini solo all’estero, mentre a casa lo perseguitano.

Basta! Questa deriva deve fermarsi. Chiediamo l’abolizione immediata in Italia dell’articolo 604-bis e di ogni norma che punisce le opinioni, non i fatti. Non reati di pensiero, ma libertà vera: il diritto di mostrare il “réel”, come urla Gannat dalla sua cella, senza temere manette. Parlamentari, cittadini, intellettuali: mobilitiamoci ora, prima che l’Europa diventi una prigione a cielo aperto. La verità non è odio; è il nostro scudo contro la menzogna. E se non la difendiamo, chi lo farà per noi?

*Per aggiornamenti sul caso Gannat, seguite le fonti indipendenti. Libertà per Jean-Eudes! Libertà per tutti noi.*


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Francia, Macron fa arrestare cittadini che protestano contro immigrazione ultima modifica: 2025-11-06T22:51:03+00:00 da V
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