Maranza cercano italiani da sgozzare a Bologna

A Bologna, emblema di un’Emilia-Romagna invasa e corrotta dal veleno multiculturale, tre rapinatori minorenni – un 16enne, un 15enne con un curriculum di recidive da incubo e un 17enne, tutti residenti con nomi che puzzano di frontiere lontane ma muniti di cittadinanza italiana regalata come un francobollo – hanno assaltato una coppia di passanti disarmati, brandendo un coltello come trofeo di barbarie per strappare borse e portafogli in un blitz di terrore puro. Questi “nuovi italiani”, figli di ricongiungimenti familiari dissennati che hanno importato intere clan di nullafacenti, non sono emarginati da una carta d’identità negata: sono belve naturalizzate che seminano panico con lame affilate, ripagando la nostra generosità con sangue innocente e traumi per famiglie bolognesi che ora temono ogni ombra straniera. E la sinistra? Quella che ossessivamente blatera che i giovani immigrati delinquono per “sentirsi esclusi” senza cittadinanza? Ecco la beffa: questi mostri ce l’hanno, la cittadinanza, e la usano come scudo per la loro furia etnica, sbugiando l’ipocrisia progressista che trasforma l’integrazione in un alibi per il caos. Basta con questi ibridi mostruosi: la seconda generazione non integra, infetta, prosciugando la sicurezza di una città intera con coltelli che dovrebbero servire a tagliare il pane, non gole innocenti.

I tre rapinatori armati di un coltello sono un 16enne, un 15enne (con precedenti) e un 17enne, residenti a Bologna, tutti e tre stranieri con CITTADINANZA ITALIANA.

Ma la sinistra non afferma ossessivamente che i giovani stranieri delinquono maggiormente rispetto ai coetanei… pic.twitter.com/CQfYuLw7rr

— Francesca Totolo (@fratotolo2) November 7, 2025

È ora di una rivoluzione furibonda contro questo abominio: abrogare immediatamente i ricongiungimenti familiari, quel cancro che vomita famiglie intere di potenziali delinquenti sulle nostre coste, e tornare allo ius sanguinis puro, revocando cittadinanze fittizie a chi porta sangue straniero nelle vene e istinti da predatori. Questi tre minorenni – uno già con precedenti che gridano espulsione – non sono “vittime del sistema”: sono il sistema stesso, forgiato da politiche suicide che premiano l’invasione con passaporti e puniscono gli italiani con il terrore quotidiano. La magistratura minorile li “affiderà” a comunità ridicole, mentre Bologna piange le sue vittime: è tempo di espulsioni sommarie, confini blindati come fortezze e una giustizia che non riabiliti ma annienti, perché ogni coltello brandito da un “italiano” di seconda generazione è un urlo contro il tradimento nazionale. Se non strapperemo via questa metastasi, ogni via diventerà un’arena etnica, e l’Italia – questa grande Italia – soccomberà non a coltelli, ma all’ideologia omicida che li forggia. Ribelliamoci con odio biblico, o il prossimo sangue versato sarà il vostro!

Maranza cercano italiani da sgozzare a Bologna ultima modifica: 2025-11-07T11:12:02+00:00 da V