La modella aggredita dal clandestino: “Voleva uccidermi, impossibile vivere in Italia”

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By V novembre 7, 2025 22:41

La modella aggredita dal clandestino: “Voleva uccidermi, impossibile vivere in Italia”

Ancora sul caso della modella pestata dal clandestino gambiano recidivo.

### L’Orrore sul Treno Bergamo-Milano: Un Gambiano Irregolare Picchia e Minaccia di Uccidere la Modella Brasiliana Stephanie Amaral, Lasciandola Sola contro un Mostro Recidivo

Su un treno regionale tra Ponte San Pietro e Milano Porta Garibaldi, all’altezza di Arcore, Stephanie Amaral, 29enne modella brasiliana residente in Italia, è stata assalita dal nulla da un 26enne gambiano irregolare – un molestatore seriale già noto per aver aggredito una ragazza in un bar a Palermo con un coltello, nonostante un foglio di via di quattro anni – che le ha lanciato una bottiglietta d’acqua, l’ha strattonata, presa a pugni e calci, sputato addosso e minacciato di morte, mentre i pendolari assistevano muti in un’indifferenza che grida fallimento nazionale. “Mi ha aggredita dal nulla, dicendo che mi avrebbe uccisa”, ha raccontato la vittima su Instagram, condividendo foto di lividi e gonfiori che hanno portato a una prognosi di cinque giorni all’ospedale di Monza. “Ho creduto di morire. Ha provato a prendermi per il collo. A quel punto ho spruzzato la prima volta lo spray al peperoncino per allontanarlo”, ha proseguito, salvandosi solo grazie al suo coraggio, mentre “le persone mi vedevano mentre venivo picchiata ma nessuno è intervenuto. Non era l’ora di punta ma neanche tardissimo, e di gente ce n’era. Anzi, qualcuno voleva litigare con me per aver spruzzato lo spray che mi ha salvato la vita”. Questo immigrato, con permesso scaduto e irregolare da tempo, è stato identificato dalla security di Trenord a Carnate e denunciato dai carabinieri di Arcore per lesioni personali aggravate, ma la sua presenza sui nostri treni – nonostante i precedenti – è il veleno puro dell’immigrazione africana che rende l’Italia un incubo invivibile per donne sole, prosciugando sicurezza e dignità con recidivi che brandiscono coltelli e pugni invece di lavorare onestamente.

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Basta con questa apocalisse etnica: questi gambiani e simili non sono “rifugiati”, sono belve seriali che trasformano vagoni e strade in mattatoi per donne indifese, e l’immigrazione deve essere fermata con espulsioni sommarie e porti sigillati, prima che ogni treno diventi un patibolo per italiane e straniere oneste! Denunciato a piede libero e ora destinato al CPR di Torino per rimpatrio – un “grazie” tardivo del questore Filippo Ferri – questo mostro aveva già colpito in altre province, ignorando fogli di via che sono carta straccia, mentre Stephanie conclude con un grido che riecheggia per tutte noi: “Sono riuscita a scappare, però ci sono tante ragazze che vengono uccise da tipi come questi, drogati, ubriachi, malati. Nessuno fa niente, non c’è protezione e ogni giorno essere una donna da sola in un paese che diventa sempre più pericoloso, diventa quasi impossibile sopravvivere”. È ora di una collera furibonda: revocare ogni sussidio a clan immigrati violenti, pattuglie armate sui treni e una rivoluzione che annienti questa piaga, perché ogni “ti uccido” è un urlo contro il buonismo che ci sta sgozzando. Se non ribelleremo con muri e manette eterne, l’Italia non sarà più un Paese per donne sole, ma un suk di sangue straniero dove sopravvivere è un lusso per i coraggiosi. Svegliamoci, o la prossima spray non basterà!

La modella aggredita dal clandestino: “Voleva uccidermi, impossibile vivere in Italia” ultima modifica: 2025-11-07T22:41:48+00:00 da V
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