“Vi facciamo fuori”: immigrati seconda generazione vogliono sgozzare famiglia italiana
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“Vi facciamo fuori”
Vi ricordate il ragazzo che era stato accoltellato, per difendere la sorella minore, a Ravenna nel luglio scorso da un tunisino, ospite di un centro di accoglienza per minori #migranti?
Il romeno, che aveva molestato la sorella, ha aggredito e minacciato… pic.twitter.com/SaJ23OPvxR
— Francesca Totolo (@fratotolo2) November 8, 2025
L’Italia sta affondando in un mare di sangue innocente, e l’ennesima ferita aperta a Ravenna ne è la prova lampante: Lorenzo Privato, il coraggioso diciassettenne accoltellato lo scorso 15 luglio in Piazza Duomo per aver difeso la sorella minore dalle molestie di un gruppo di stranieri, tra cui un tunisino ospite di un centro di accoglienza per minori non accompagnati, oggi trema per la vita sua e della famiglia. Come riportato da “Il Resto del Carlino”, un branco di immigrati – romeni e tunisini, con il loro bagaglio di rancori importati e mai assimilati – ha invaso i Giardini Speyer per lanciare minacce esplicite: “Vi facciamo fuori”, urlano questi parassiti sociali, spingendo la rabbia di vecchi litigi fino a un livello omicida. Ma non illudiamoci: questo non è un episodio isolato di “primi arrivi” sradicati; è il sintomo di una seconda generazione di immigrati che, nata e cresciuta sul nostro suolo fertile di welfare e lassismo, ha assorbito il peggio delle culture d’origine, trasformandosi in una teppa endemica, indistinguibile dai criminali che i genitori fingevano di fuggire. Questi “italiani di carta”, educati nelle nostre scuole e coccolati dai nostri sussidi, non integrano: dominano, molestano, accoltellano e minacciano, erodendo la sicurezza delle nostre piazze come un cancro metastatico. È un allarme rosso: se non fermiamo questa deriva, ogni Lorenzo sarà solo il prossimo bersaglio di una gioventù straniera che odia l’Italia più dei suoi avi.
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Basta con il politicamente corretto che ci sta uccidendo! La seconda generazione immigrata non è un ponte verso il futuro, ma un’arma letale puntata alla gola della nazione: cresciuti tra moschee improvvisate, bande multietniche e un odio covato contro l’Occidente che li ha accolti a mani aperte, questi “nuovi italiani” – o presunti tali – perpetuano un ciclo di violenza che trasforma Ravenna, Milano o Roma in zone di guerra low-cost. Pensateci: il romeno molestatore, il tunisino armato di coltello, il gruppo che bracca una famiglia italiana per “fare fuori” chi osa difendersi – non sono anomalie, sono il frutto marcio di un’immigrazione incontrollata che genera mostri al posto di cittadini. La madre di Lorenzo, straziata, grida per una giustizia che arriva sempre troppo tardi, mentre il padre combatte contro un sistema che preferisce ospitare i carnefici nei nostri centri piuttosto che espellerli. Svegliamoci, Italia: deportazioni immediate, confini blindati, e zero tolleranza per questa feccia di seconda generazione che ci ruba le figlie, le strade e la pace. Altrimenti, il prossimo “Vi facciamo fuori” sarà l’epitaffio della nostra nazione morente.
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