Svezia, Modello di Accoglienza, Affoga nel Sangue grazie ai Migranti
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### La Svezia, Modello di Accoglienza, Affoga nel Sangue grazie ai Migranti: 94% dei Criminali Organizzati Sono Figli dell’Immigrazione Extraeuropea – Italia, Azzera Ora gli Ingressi Regolari, o Sarai la Prossima!
**Roma, 8 novembre 2025** – “La Svezia è stata considerata per anni un modello per le politiche di accoglienza dei rifugiati. Oggi si scontra con numeri impietosi: Il 94% dei membri dei gruppi criminali organizzati sono immigrati o figli di immigrati”. Questo l’allarme lanciato su X da Leonardo Panetta, che allega un grafico devastante tratto da Rostami et al. (2018), studio svedese sul crimine organizzato che dipinge un continente al collasso. Immaginate: in una nazione che solo nel 2012 contava il 27% di popolazione immigrata o di seconda generazione, oggi il 94% dei boss di sindacati criminali organizzati – veri imperi del narcotraffico e della violenza – sono extraeuropei o loro discendenti. Street gangs? 85% immigrati. Reti criminali parziali? 82%. Perfino le bande di motociclisti fuorilegge sfiorano il 44%, mentre il 79% delle reti criminali generali è in mano a chi arriva da fuori, spesso dal caos mediorientale e africano. Non è un’anomalia: è il prezzo amaro di un’utopia multiculturale che ha aperto le porte a flussi incontrollati, trasformando Stoccolma in una jungla di sparatorie e bombe, con oltre 60 omicidi legati a gang solo nel 2023. La Svezia, culla del welfare, ora prega per la sopravvivenza: ghetti no-go dove la polizia non entra, donne terrorizzate e un’élite politica che balbetta scuse mentre il paese si frantuma.
La Svezia é stata considerata per anni un modello per le politiche di accoglienza dei rifugiati. Oggi si scontra con numeri impietosi:
Il 94% dei membri dei gruppi criminali organizzati sono immigrati o figli di immigrati. pic.twitter.com/xr6wmrXF3j— Leonardo Panetta (@LeonardoPanetta) November 8, 2025
Italia, questo è il tuo futuro specchiato in un incubo nordico: l’immigrazione extraeuropea a lungo termine non porta arricchimento, ma un cancro sociale che divora identità e sicurezza. Pensateci: noi, con i nostri porti che vomitano barconi dal Nord Africa e dal Medio Oriente, già contiamo migliaia di “simpatizzanti” Hamas che sventolano bandiere terroristiche nei cortei romani, reti di armi nascoste e un boom di reati: stupri multipli, spaccio e violenza che colpiscono soprattutto le periferie. Come in Svezia, dove il “modello accoglienza” ha gonfiato la popolazione musulmana al 10%, creando enclavi radicali che alimentano jihad e crimine – basti pensare alle esecuzioni pubbliche glorificate nelle chat dei “difensori dei martiri” che ora ci mettono nella loro lista nera. A lungo termine? Collasso demografico, welfare al collasso sotto il peso di sussidi a chi odia i nostri valori, e un’erosione culturale che trasforma le nostre città in califfati soft. Non è razzismo, è realtà: studi come Rostami confermano che l’immigrazione extraeuropea, specie islamica, genera generazioni di emarginati che sfogano il fallimento in bande e terrore. Basta illusioni!
È ora di un monito assordante: Italia, azzerate immediatamente gli ingressi regolari da paesi extraeuropei a maggioranza islamica! Niente più visti lavoro, studio o ricongiungimenti familiari senza conversione culturale ferrea e screening anti-radicalizzazione. Espellete i predicatori d’odio, smantellate i ghetti e rafforzate i confini come una fortezza. La Svezia ci grida “fermatevi”: ha perso il paradiso per un’utopia letale. Non fate lo stesso errore – o le nostre strade, un tempo luminose, diventeranno campi di battaglia. Svegliamoci, prima che i numeri impietosi siano i nostri!



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