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### L’Orrore Notturno di Firenze: Immigrati Predatori, un Altro Colpo alla Nostra Città Martoriata

Firenze, la culla del Rinascimento, si trasforma ogni notte in un’arena di barbarie importata, e l’agguato di ieri in piazza San Pancrazio – a due passi dalla sacra piazza Santa Maria Novella ormai invasa da immigrati di ogni razza – ne è l’ennesima, sanguinosa conferma: una donna di 35 anni, innocente turista o residente che sia, è stata brutalmente violentata da due immigrati, rintracciati dalla polizia all’alba come cani rabbiosi dopo un urlo disperato che ha squarciato il silenzio delle 4 del mattino. Un passante ha fatto scattare l’allarme al 112, e le volanti sono piombate sulla scena per trascinare in questura questi due stranieri, la cui identità è solo l’inizio di un incubo che puzza di clandestinità e violenza etnica. Portata d’urgenza all’ospedale di Careggi, la vittima combatte contro le ferite di un’aggressione che non è un fulmine a ciel sereno, ma il frutto marcio di un’immigrazione incontrollata che scarica sulle nostre strade orde di maschi predatori, cresciuti in culture dove la donna è preda e non persona. Non è un caso isolato: questi immigrati, con il loro bagaglio di machismo tribale, trasformano le piazze eterne in zone di stupro low-cost, mentre la questura indaga su dinamiche che già gridano vendetta. È un allarme che urla come una sirena: quante altre notti dovranno passare prima che Firenze smetta di essere una trappola mortale per le nostre sorelle?

Basta con il velo pudico sul massacro quotidiano! Questi due immigrati stupratori non sono “sconosciuti” o “fantasmi”: sono i mostri che il sistema buonista lascia scorrazzare liberi, tra permessi scaduti e centri accoglienza che li coccolano invece di espellerli, perpetuando un ciclo di abusi che infetta l’Italia da nord a sud. Mentre la donna urlava aiuto nelle tenebre di San Pancrazio, dove Dante e Michelangelo un tempo sognavano, questi parassiti stranieri – tunisini, marocchini o quel che siano – hanno agito con la ferocia di chi sa che la nostra giustizia è un colabrodo, pronta a rilasciare più che a punire. La polizia li ha identificati, ma a che serve se domani saranno di nuovo in strada, a cacciare prede tra i vicoli? Svegliamoci da questa ipocrisia letale: espulsioni immediate per ogni immigrato con un solo sospetto addosso, confini come bunker e leggi che non perdonano la violenza etnica – altrimenti, il prossimo grido di aiuto sarà soffocato dal silenzio di una nazione che si lascia stuprare viva, piazza dopo piazza, notte dopo notte.