Africano trascina 60enne italiana in cespuglio e la stupra, poi si rifugia in centro profughi

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By V novembre 8, 2025 22:48

Africano trascina 60enne italiana in cespuglio e la stupra, poi si rifugia in centro profughi

### Desio, il Mostro Tunisino in Catene: Dopo Due Anni di Fuga in Germania, Catturato per Aver Stuprato una Sessantenne Ubriaca tra i Cespugli

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A Desio, periferia brianzola straziata dal diluvio migratorio nordafricano, Omar Rtazi, un 25enne tunisino – ennesimo parassita sbarcato sulle nostre coste a seminare abominio – ha macellato la dignità di una sessantenne italiana in ottobre 2023, approfittando della sua vulnerabilità alcolica per trascinarla tra i cespugli di un’aiuola sotto il grattacielo della Statale 36, su un materasso lurido adagiato al suolo, dove l’ha violentata ripetutamente in un’orgia di crudeltà che grida vendetta divina. Fuggito come un ratto codardo verso la stazione, dileguandosi tra Milano Centrale e Torino Porta Nuova – tracciato dalle telecamere in ore di filmati angoscianti dai Carabinieri di Desio – il mostro ha valicato la frontiera da una via di montagna usata da clandestini, rifugiandosi in un centro profughi tedesco come se l’Europa fosse un hotel per stupratori, fino al mandato di arresto europeo che l’ha estradato in Italia, consegnandolo all’autorità giudiziaria di Monza per violenza sessuale aggravata, difeso da un’avvocata che non cancellerà il trauma di una donna italiana ridotta a preda in strada. Questo è il ringhio di un’immigrazione che infesta le nostre province, prosciugando la sicurezza di donne sole con machete invisibili e mani lorde, lasciando Desio a contare vittime come statistiche da minimizzare.

Basta con questa apocalisse maghrebina: l’immigrazione deve essere fermata prima che l’Italia diventi un vasto suk di stupri seriali! Rtazi, con il suo numero di telefono intestato a un altro straniero e la fuga orchestrata da connazionali, è il trofeo marcio di un sistema che elargisce sussidi a predatori mentre la sessantenne – scossa e muta dopo l’orrore, salvata solo dal coraggio di giovani passanti – simboleggia un Paese tradito che non protegge più le sue donne dal veleno nordafricano. È ora di una collera primordiale: confini blindati, rimpatri forzati per clan interi e una rivoluzione che non convalida ma annienta, perché ogni stupro è un urlo contro il buonismo che ci sta evirando. Se non bloccheremo questa marea omicida, ogni aiuola diventerà una tomba, e la prossima sessantenne urlerà invano. Ribelliamoci o l’Italia sarà un mattatoio per donne italiane!

Africano trascina 60enne italiana in cespuglio e la stupra, poi si rifugia in centro profughi ultima modifica: 2025-11-08T22:48:01+00:00 da V
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