Maranza cercano prede da stuprare: “Se sei donna meglio non prendere i mezzi dopo le 20”
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“Se sei donna meglio non prendere i mezzi dopo le 20”
### Mezzi Pubblici a Firenze: la Seconda Generazione Immigrata, un’Infestazione che Terrorizza le Donne dopo il Tramonto
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Firenze, la perla del Rinascimento, si è ridotta a un labirinto di terrore su rotaie e gomma, dove la seconda generazione immigrata – quei “maranza” meticci cresciuti nei nostri quartieri con sussidi e lassismo – trasforma tramvie e bus in arene di violenza quotidiana, e l’urlo di allarme è un monito agghiacciante: “Se sei donna, meglio non prendere i mezzi dopo le 20”, perché è un covo di brutta gente, immigrati teppisti pronti a litigare, derubare e aggredire senza un briciolo di rimorso. Basta un giro pomeridiano sulla T1, alla fermata Batoni, per assistere al ghigno torvo di quattro di questi parassiti adolescenti – figli di clandestini integrati solo nel crimine – che sbeffeggiano i passeggeri in attesa, cercando pretesti per il caos, mentre monopattini folli sfrecciano rischiando di travolgere innocenti. Saliti a bordo, è un sardine-show di sospetti: porte rotte, corpi ammassati dove borseggiatori di seconda generazione – eredi di culture importate che disprezzano il lavoro onesto – infieriscono come sciacalli, e Carla Amadori non è l’unica a confessare: “Giro con massimo 5 euro, la borsa incollata al corpo, perché il C2 è un mattatoio di predatori immigrati”. Non è fiction: ennesime liti esplodono in risse sanguinose, come quella sul bus tra ubriachi che ha terrorizzato passeggeri innocenti, o la donna che urla e mette in fuga ladri lasciando fori nelle finestre con la loro tecnica da feccia di strada. Il Comune annuncia controlli su T1, T2, 30 e 35 da lunedì, ma è un cerotto su un’emorragia: questi maranza non temono vigili, solo deportazioni che non arrivano mai.
Basta con questa pacca sulla spalla al multiculturalismo che ci sta sgozzando! La seconda generazione immigrata non è un “sogno interrotto”, ma un incubo endemico che infesta le nostre linee: sul 30, memoria viva dell’omicidio di Maati Moubaakir, quel 17enne accoltellato da coetanei immigrati il 29 dicembre alla fermata di via Buozzi, e non un caso isolato – Marco Meucci rammenta il ragazzo picchiato a sangue lì stesso, mentre Elisa Rossi trema: “Di notte, da sola, non salgo più; Gemignani e Porta al Prato pullulano di brutta gente che ti segue nel buio”. Studenti e stranieri si mischiano, ma sono i ladruncoli di origine extra-comunitaria – tossici che mendicano e rubano da Paolo Uccello alle Cascine, spacciatori in agguato a piazzale Jefferson – a rendere ogni fermata una roulette russa, con colpi di tosse virali che aggiungono salute al terrore. Serenella Fidelibus ha ragione: “Serve un CPR per toglierli di mezzo, arrestarli oggi e rivederli domani è un invito al massacro”. Questi “nuovi fiorentini” di carta, forgiati nei nostri ghetti invece che nei deserti dei padri, odiano la città che li ha nutriti: risse, sangue, furti seriali – è il loro lascito.
Svegliamoci, Italia: espulsioni di massa per maranza e famiglia è l’unica soluzione.



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