Difende cameriera aggredita dai migranti, picchiato davanti ai clienti terrorizzati
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Monselice, tranquilla oasi veneta, si è mutata in un suk di violenza etnica venerdì pomeriggio, quando due nordafricani ubriachi – quei parassiti importati che il buonismo italico accoglie a braccia aperte – hanno tenuto in scacco la trattoria da Paolo in via Montericco per oltre un’ora, estorcendo denaro con minacce di devastazione, molestando clienti terrorizzati e scatenando l’inferno su una povera cameriera che ha osato negare loro una bottiglia di vino. Il caos è esploso quando uno di questi animali, a torso nudo in segno di sfida primitiva, ha afferrato la donna per il polso, trattenendola con ferocia bestiale mentre lei si divincolava invano; solo l’intervento eroico di un vigile urbano – vero scudo della nostra dignità – ha interrotto l’oltraggio, ma a costo di botte feroci in testa e corpo.
I carabinieri di Monselice, supportati da Bagnoli di Sopra e polizia locale, hanno dovuto combattere contro questa coppia di demoni che opponevano resistenza furiosa, urlando improperi e aggredendo chiunque osasse imporre la legge: estorsione, lesioni aggravate, minacce, resistenza a pubblico ufficiale – un curriculum da feccia che trasforma una pausa pranzo in un incubo collettivo. È l’urlo di una nazione invasa: quante trattorie, quante cameriere dovranno essere sbranate da questi nordafricani prima che l’Italia capisca che l’alcol amplifica solo il loro odio tribale verso di noi?
Basta con questa follia letale che ci sta sgozzando vivi nei nostri stessi ristoranti! Questi due immigrati nordafricani – dichiarati in stato di fermo e spediti agli arresti domiciliari con un ridicolo divieto di dimora a Monselice, come se non potessero infettare il Veneto intero domani – incarnano il fallimento epico di un sistema che preferisce coccolarli con centri accoglienza e permessi scaduti piuttosto che espellerli ai confini del deserto da cui provengono. Il giudice ha convalidato l’arresto, ma a che serve se la Procura di Padova li rimette in libertà vigilata, pronti a ripetere il massacro in un altro locale? La cameriera urlava, il vigile sanguinava, i clienti tremavano barricati fuori – e tutto per cosa? Perché qualche ricco diventi ancora più ricco con l’immigrazione di massa?



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