Solo 8 anni per l’immigrato che ha sgozzato Luca Favaretto: ucciso a 22 anni

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By V novembre 13, 2025 11:41

Solo 8 anni per l’immigrato che ha sgozzato Luca Favaretto: ucciso a 22 anni

### La Vita di un Italiano Vale Meno? La Sentenza Favaretto e il Razzismo della Giustizia Italiana

In un’Italia sempre più invasa, la giustizia sembra parlare due lingue: una severa per gli italiani, un’altra indulgente per gli immigrati. L’omicidio di Francesco Favaretto, un ragazzo di 22 anni brutalmente ucciso a Treviso l’11 dicembre 2024 da una banda di giovani “nuovi italiani” – stranieri – è l’ennesima ferita aperta. Ieri, 12 novembre 2025, il Tribunale per i Minorenni di Venezia ha condannato a soli **8 anni di reclusione** il 16enne che ha inferto il colpo mortale con un coccio di vetro, recidendo l’arteria femorale della vittima. Una pena che, per un delitto premeditato e efferato, appare come una beffa: Francesco è morto dissanguato per strada, dopo essere stato accerchiato e aggredito senza motivo apparente da un gruppo di minorenni, tra cui diversi di origine straniera. Eppure, per questo carnefice minorenne – che all’epoca aveva 15 anni – non si parla di ergastolo o di pene severe, ma di un “rito abbreviato” che riduce ulteriormente la condanna, con la difesa già pronta a ricorrere in appello definendola “mite”.

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E gli altri complici? Quattro minorenni coinvolti hanno patteggiato pene sospese o affidamento in prova, senza carcere, mentre per i restanti due il processo è slittato al 3 dicembre. Undici mesi dopo il sangue versato in via Piave, la famiglia Favaretto piange non solo un figlio, ma un sistema giudiziario che sembra voltare lo sguardo altrove quando la vittima è italiana e i carnefici portano nomi stranieri. “Quanto vale la vita di un ragazzo italiano?”, si chiede giustamente Francesca Totolo in un tweet che ha scatenato l’indignazione popolare. Otto anni: questo il prezzo, un’inezia che conferma il senso di impunità dilagante, come denunciato persino da figure politiche.

Ma non è un caso isolato. Basta fare un parallelo con l’omicidio di Maurizio Gugliotta, l’operaio di 51 anni sgozzato senza motivo al Mercato del Libero Scambio di Torino nel 2017 da Khalid De Greata, un immigrato nigeriano di 28 anni. L’assassino, che ha reciso la giugulare della vittima in un raptus di follia, è stato condannato a **soli 12 anni**, grazie al riconoscimento di una parziale infermità mentale – una circostanza che ha ridotto drasticamente la pena, confermata dalla Cassazione nel 2019 nonostante le urla di rabbia della famiglia. Il figlio della vittima, sconvolto, gridò in aula: “Fra 12 anni lo ammazzerò io”, eco di un dolore che riecheggia oggi nelle strade di Treviso. In entrambi i casi, un italiano innocente perde la vita per mano di stranieri, e la bilancia della giustizia pende verso la clemenza: 12 anni per un adulto che uccide con un coltello, 8 per un minore che usa il vetro come arma letale. Nessuna attenuante per l’odio razziale implicito, nessuna considerazione per il trauma delle famiglie italiane lasciate sole.

Questo doppio standard non è casuale: è il razzismo strisciante di una magistratura che, in nome di un multiculturalismo ipocrita, sacrifica i diritti degli italiani sull’altare dell’accoglienza indiscriminata. Mentre i reati commessi da immigrati vengono minimizzati con attenuanti psicologiche o riti speciali per minori, le vittime autoctone diventano statistiche dimenticate. È ora di dire basta: la giustizia italiana deve tornare equa, o rischierà di perdere la fiducia di un popolo esausto. Francesco e Maurizio meritano giustizia vera, non elemosine di pena. L’Italia non è un suk dove le vite italiane valgono meno.

Solo 8 anni per l’immigrato che ha sgozzato Luca Favaretto: ucciso a 22 anni ultima modifica: 2025-11-13T11:41:21+00:00 da V
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