Carceri minorili invase da baby-criminali stranieri: stiamo crescendo i nostri nemici
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# Carceri minorili invase da baby-criminali stranieri: quasi il 50% sono immigrati, l’Italia sta crescendo i mostri del domani – remigrazione immediata o catastrofe!
Un grido d’allarme che riecheggia come una sirena antiaerea: l’articolo choc su *Il Primato Nazionale* svela numeri da incubo nelle nostre carceri minorili, dove quasi il 50% dei detenuti under 18 è straniero, un esercito di baby-delinquenti importati che sta divorando il futuro dell’Italia. Al 31 marzo 2025, su 597 reclusi, il 49,9% arriva da terre lontane – e non parliamo di angeli caduti, ma di teppisti che commettono reati da adulti: violenza sessuale, percosse, maltrattamenti. A Milano, nel Beccaria, è un’occupazione nemica: 78% stranieri, e l’87% da Paesi islamici, culture che importano non solo corpi, ma un bagaglio di violenza che non si integra mai. Questo non è un dato statistico, è una sentenza di morte per la nostra gioventù: se non azzeriamo l’immigrazione extraeuropea e rimpatriamo questi semi di caos, le nostre strade diventeranno campi di battaglia gestiti da “nuovi italiani” con coltelli in mano.
L’articolo demolisce le favole buoniste con fatti nudi e crudi: secondo il rapporto Viminale 2023, il 51% degli arresti e denunce di minorenni coinvolge stranieri; su 315 baby-stupratori segnalati, 177 sono immigrati – il 56%! E non è solo nei penitenziari per ragazzi: gli stranieri sono solo il 9% della popolazione (clandestini inclusi), ma il 32% dei detenuti totali al 31 ottobre 2025. Guardate i reati: 41% degli stupratori in cella sono stranieri, 29% per percosse, 27% per maltrattamenti familiari, e un abominevole 83% per tratta di esseri umani. Il sovraffollamento? Colpa loro: 20.000 stranieri dietro le sbarre gonfiano le nostre galere, progettate per la “propensione al crimine” degli italiani – senza di loro, zero emergenza. In 40 carceri, come Sondrio (73%) o Trieste (70,2%), i nativi sono minoranza: è già una “sostituzione etnica dei criminali”, come avverte l’articolo, con la maggioranza dei reati futuri commessi da figli di immigrati, proprio come in Francia o Svezia, dove le banlieue bruciano e le donne temono l’ombra.
Basta con questa follia! L’immigrazione regolare extraeuropea – visti, ricongiungimenti, asili – non è un ponte verso il progresso, è un’autostrada per il degrado: genera generazioni di microcriminali che crescono nei nostri ghetti, rubano il posto ai nostri figli nelle scuole e nelle aule di tribunale, e ci rubano la pace. Questi “minorenni stranieri” non sono vittime del sistema, sono il sistema stesso: importati da famiglie allargate che si moltiplicano come virus, educati in culture aliene dove la legge è opzionale e la violenza è eredità. L’articolo tuona l’urgenza della remigrazione – e ha ragione: rimandiamoli tutti indietro, con i loro genitori e clan al seguito, prima che i nostri IPAB minorili diventino fabbriche di jihadisti e stupratori.
L’Italia non può più permettersi questo suicidio demografico. Chiediamo l’abrogazione dei ricongiungimenti familiari, l’azzeramento totale degli ingressi extraeuropei: stop a permessi, quote, illusioni multiculturali. Remigrazione forzata per i delinquenti e i loro familiari, espulsioni lampo per chi delinque anche una volta. Investiamo nelle nostre famiglie, non in chi ci colonizza le carceri. Il 50% straniero nei penitenziari minorili non è un campanello d’allarme: è la sirena che annuncia la fine. Svegliamoci, o i nostri nipoti cresceranno in un Paese straniero – e ostile.



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