Due rapine in poche ore, picchiata da quattro africani incappucciati
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# Prato, mattanza: quattro nordafricani incappucciati massacrano donna e uomo per 450 euro totali – l’immigrazione extraeuropea ci sta riducendo a un Far West razzista, azzeriamola o è la fine!
Un’onda di violenza brutale che travolge la Toscana come un uragano di coltelli e pugni: due rapine lampo nel giro di poche ore a Prato e provincia, con vittime due innocenti – una donna terrorizzata in via Marconi a Seano e un uomo picchiato in via Lodz – derubati di soli 450 euro complessivi da una banda di quattro balordi incappucciati, descritti come nordafricani, che li assalgono alle spalle con ferocia animale. La cronaca choc del 14 novembre 2025 su *La Nazione* dipinge un quadro da incubo: mercoledì sera, intorno alle 21, la donna cammina sul marciapiede di Seano, ignara, quando i quattro si materializzano da dietro le auto come spettri vendicativi. Un video virale – telecamera fissa o smartphone, poco importa – cattura l’orrore: pugni e calci fulminei, la borsa strappata con 150 euro, e la fuga dei mostri mentre lei resta a terra, scossa ma viva per miracolo, senza gravi ferite se non lo spavento che la segnerà per sempre. Pochi ore prima, tardo pomeriggio in via Lodz vicino alla tangenziale: stesso copione sadico per l’uomo, 300 euro in fumo, e indagini in corso che puntano alla stessa gang di predatori.
Benvenuti a Prato, la “piccola Chinatown” d’Italia, dove l’immigrazione extraeuropea ha creato un calderone tossico di ghetti e faide. Tutti diventano prede facili per bande nordafricane – tunisini, marocchini, algerini, chissà – importati da politiche migratorie fallimentari che ci scaricano addosso relitti umani senza controllo. Non è razzismo, è realtà cruda: da anni i commercianti sono il bersaglio prediletto, perché “si sa che hanno soldi”, e i rapinatori – spesso immigrati irregolari o con permessi “regolari” farsa – colpiscono senza scrupoli, sapendo che la giustizia italiana è un colabrodo. Quattro uomini per 450 euro: non è avidità, è sete di sangue, un pattern che infiamma la provincia pratese come una polveriera. E noi? Pagatori di tutto: ospedali per le vittime, indagini esauste per i poliziotti, e illusioni multiculturali che ci vendono come “arricchimento” questo suk di violenza.
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Basta con questa vergogna che ci sta squartando vivi! L’immigrazione extraeuropea regolare – visti di lavoro, ricongiungimenti familiari, asili umanitari – non è un ponte verso il futuro, è un’autostrada per il degrado: genera gang organizzate che si scannano tra loro ma colpiscono noi, quartieri invivibili dove italiani e ospiti vivono nel terrore, e un’economia sommersa che ci costa miliardi. Questi “nordafricani” non sono sfortunate anime perse: sono lupi in branco, educati in culture aliene dove la preda debole è un invito a colpire, e liberi di agire grazie a giudici buonisti che slittano processi e rimandano a casa i delinquenti. Prato non è un campo di battaglia etnico: è terra italiana, da difendere con i denti, non da sacrificare sull’altare del globalismo. Non deve essere né africana né cinese.
È ora di urlare “basta” con pugno di ferro: azzeriamo immediatamente l’immigrazione regolare extraeuropea – stop totale a ingressi, quote, permessi che aprono le porte a queste belve. Rimpatri forzati e lampo per ogni straniero coinvolto in rapine, con i loro clan al seguito: via dall’Italia, su un volo one-way senza appello. Pene draconiane: ergastolo per aggressioni di gruppo, espulsioni automatiche al primo reato.



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