Ferma un maranza contromano in monopattino: vigilessa massacrata dai familiari
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# Bollate, vigilessa massacrata da familiari di un maranza per un semplice controllo: calci e pugni a una 24enne in divisa – la violenza contro chi ci difende è un cancro da estirpare!
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Un’aggressione gratuita che fa ribollire il sangue: a Bollate, periferia milanese, una giovane agente di polizia locale di soli 24 anni – in divisa, simbolo di ordine e legalità – ferma un ragazzino che sfreccia contromano in monopattino lungo piazza Martiri della Libertà e via Roma, e viene travolta da un’orda di familiari inferociti che la tempestano di calci alle caviglie e pugni violenti.
L’incubo nella serata di giovedì 13: la vigilessa, sola contro il branco, cerca di fare il suo dovere per la sicurezza di tutti – pedoni, bambini, cittadini onesti – ma i “parenti” del minore intervengono come belve, scaraventandola a terra in un turbine di rabbia ingiustificata. Soccorsa dal 118 e portata in ospedale per cure, l’agente riporta ferite che potevano essere letali: contusioni, traumi, e un trauma psicologico che segnerà la sua carriera.
Non è un episodio isolato, ma il sintomo di un’Italia dove il rispetto per l’uniforme è evaporato: un controllo banale – monopattino contromano, rischio per la vita altrui – degenera in linciaggio, con i passanti attoniti e la polizia che indaga per identificare i vigliacchi. Il Comune di Bollate grida solidarietà: “Violenza inaccettabile, massimo rispetto per chi garantisce la sicurezza”, tuona l’assessore Giovanni Ravelli, e ha ragione – chiunque deve sentirsi protetto, non minacciato da chi difende la legge.
Basta con questa tolleranza.



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