Africani col permesso umanitario massacrano 61enne italiano
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# Roma, Termini: 61enne italiano massacrato e rapinato da un branco di stranieri – arrestato solo un somalo 28enne, ovviamente già noto alle forze dell’ordine!
Ore 20.45, a pochi metri dalla Stazione Termini: un uomo italiano di 61 anni viene circondato, picchiato a sangue con pugni, calci e bottiglie, rapinato e lasciato a terra in una pozza di sangue. Finisce in ospedale con traumi ovunque. La polizia riesce ad arrestare uno solo del branco: un 28enne somalo, già noto alle forze dell’ordine. Tradotto: un altro “regolare” con permesso umanitario o protezione sussidiaria, libero di colpire ancora e ancora finché non uccide.
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Uno preso, gli altri fuggiti. Domani saranno di nuovo lì, a cacciare italiani soli. Perché è questo il risultato dell’immigrazione regolare extraeuropea, soprattutto africana: arrivano con visti farsa, ricongiungimenti familiari e protezioni regalate, si riuniscono in branco e trasformano le nostre stazioni in zone di guerra.
Termini non è più Roma: è Mogadiscio con i treni. E il somalo arrestato? Tra qualche giorno sarà fuori, con un altro permesso, pronto a ricominciare.
Basta.
Azzeriamo subito l’immigrazione regolare extraeuropea, soprattutto quella africana. Revoca di ogni protezione, stop ai ricongiungimenti, blocco navale, rimpatri forzati per tutti i “noti alle forze dell’ordine”.
Un 61enne italiano non deve finire in ospedale per aver camminato vicino a Termini.
Il sangue di ieri non sia l’ultimo. Chiudiamo le porte, o Roma diventerà un gigantesco campo profughi armato.



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