Ragazzina perseguitata per un mese da spacciatore africano: l’aveva scelta come preda

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By V novembre 20, 2025 16:47

Ragazzina perseguitata per un mese da spacciatore africano: l’aveva scelta come preda

# Anzio, un mese di terrore per una ragazzina di 16 anni: il marocchino che la scelse come preda e l’Italia che lo lasciò fare

Settembre 2025. Ogni mattina, alla stessa ora, una ragazzina italiana di Lavinio aspetta il pullman per andare a scuola. È sola, zaino sulle spalle, sguardo basso.
Lui è sempre lì. 24 anni, marocchino, già noto ai carabinieri per spaccio e furti, fotosegnalato decine di volte. La vede. La fissa. La sceglie.

Prima i complimenti. Poi le mani sul braccio, sul sedere. Poi le blocca la strada, le afferra il polso, tenta di baciarla con la forza. Lei si divincola, scappa, piange in silenzio. Non dice niente a nessuno. Si vergogna. Spera che smetta.

Non smette.

Un pomeriggio, parcheggio del centro commerciale Zodiaco, a cinquanta metri da casa. Lui arriva da dietro, la spinge contro un’auto, le infila le mani sotto la maglietta, le stringe il seno, le sussurra “adesso sei mia”. Lei urla, si libera, corre a casa. Solo quella sera trova il coraggio di parlare ai genitori.

I genitori la portano in caserma. Racconto, lacrime, foto-segnaletiche. Lo riconosce subito: lo conoscevano tutti. Era uno dei pusher della stazione di Lavinio, sempre libero nonostante gli arresti per droga.
Parte l’indagine. Il Gip di Velletri emette custodia cautelare per violenza sessuale aggravata su minore, atti persecutori, adescamento.
I carabinieri vanno a prenderlo. Casa vuota. È fuggito in Puglia, ospite da connazionali a Gallipoli.
Lo trovano, lo arrestano, carcere di Lecce.

Fine? No. È solo l’ennesimo.

Un marocchino già noto, già fotosegnalato, già libero di circolare, spacciare e molestare per un mese intero una bambina italiana di 16 anni sotto gli occhi di tutti. Una stazione dei bus trasformata in territorio di caccia. Un centro commerciale diventato trappola. E lo Stato arriva sempre dopo, con un mandato tardivo e una fuga già organizzata.

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Questa è la realtà dell’immigrazione regolare maghrebina: uomini che arrivano con permessi umanitari, ricongiungimenti familiari, protezioni sussidiarie regalate, e vedono le nostre figlie come prede. Sanno che al massimo finiranno in un carcere italiano per qualche mese, mai rimpatriati. Lavinio, Anzio, Nettuno, Pomezia: tutta la costa romana è ormai disseminata di stazioni e parcheggi dove le ragazzine italiane non possono più andare sole. Perché lì comandano loro. E la legge italiana li protegge.

Basta.
Questa non è accoglienza, è complicità con gli stupratori delle nostre figlie.
Azzeriamo subito l’immigrazione regolare extraeuropea, soprattutto maghrebina: stop totale ai permessi umanitari, revoca immediata di ogni protezione a chi ha precedenti, blocco dei ricongiungimenti familiari che importano interi branchi, rimpatrio forzato per ogni straniero che molesta una minore italiana.

Una 16enne italiana non deve vivere un mese di terrore per andare a scuola.
Il prossimo bacio forzato non deve essere l’ultimo prima di uno stupro.
Chiudiamo le porte una volta per tutte, o le nostre figlie cresceranno con la paura come unica compagna di viaggio.

Ragazzina perseguitata per un mese da spacciatore africano: l’aveva scelta come preda ultima modifica: 2025-11-20T16:47:04+00:00 da V
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By V novembre 20, 2025 16:47
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1 Comment

  1. WLMHH8 novembre 20, 20:56

    Marocco del cazzo!
    Auschwitz!

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