Il partito islamico è pronto a prendersi l’Italia – VIDEO
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# Il Partito Islamico È Pronto a Prendersi l’Italia
Roma, 21 novembre 2025 – Non è più un’ipotesi, non è più un rischio futuro, non è più una voce che gira nei corridoi dei palazzi.
È già qui, ha un nome, un capo, un manifesto, un piano e un esercito elettorale che cresce ogni giorno grazie ai nostri timbri e alle nostre firme.
Si chiama MuRo27, o “Italia Plurale”, o come preferiranno ribattezzarsi fra qualche mese quando passeranno dalla lista locale romana a un soggetto nazionale.
Il leader è Francesco “Abd al-Haqq” Tieri, ex segretario delle Comunità islamiche del Lazio, ex candidato PD, convertito all’Islam con la stessa velocità con cui oggi converte le moschee abusive in centri di potere.
Nel 2022, sulla rivista La Luce diretta dai fratelli Piccardo (UCOII), scrisse il manifesto che oggi è la bibbia del partito islamico italiano: serve un soggetto politico che formalizzi una visione del mondo alternativa, basata sulla difesa del Corano e sul contrasto a tutto ciò che non è conforme alla religione islamica.
Tre anni dopo, quel manifesto è diventato realtà.
MuRo27 non è una lista civica qualunque.
È il prototipo di un partito confessionale che ha già pronto il percorso: prima le grandi città nel 2027 (Roma, Milano, Torino, Bologna), poi consiglieri aggiunti stranieri nei comuni (già richiesti sfruttando l’articolo 20 dello Statuto di Roma), poi un soggetto nazionale che farà da stampella alla sinistra radicale o da ago della bilancia in Parlamento.
Il simbolo è già pronto: il Colosseo sormontato dalla mezzaluna.
Il messaggio è chiarissimo.
I voti ci sono, e crescono da soli.
Ogni anno i decreti flussi portano 150-200 mila lavoratori extra-UE, di cui oltre il 70% proviene da paesi a maggioranza islamica.
A questi si aggiungono i ricongiungimenti familiari: per ogni singolo ingresso regolare ne arrivano altri tre o quattro (moglie, figli, genitori, fratelli).
Il risultato è un aumento netto di 300-400 mila musulmani l’anno, tutti perfettamente legali, tutti con diritto di voto dopo pochi anni.
Nel 2035 saranno almeno 4 milioni, di cui più di un milione e duecentomila elettori.
Basta il 3-4% per diventare decisivi in decine di comuni e per far cadere o far nascere governi.
La sinistra radicale è già in fila.
Soumahoro, Mohammad Hannoun, Potere al Popolo, USB, Giovani Palestinesi Italiani, Rete dei Comunisti: tutti pronti a stringere la mano al nuovo “alleato naturale”.
È lo stesso schema che ha funzionato in Francia con Mélenchon e l’islamo-gauchisme: prima si nega l’evidenza, poi si corteggia il voto musulmano, alla fine si consegna il paese.
E il governo Meloni?
Continua a firmare decreti flussi e ricongiungimenti familiari come se niente fosse, mentre perde tempo su leggi demenziali che piacciono solo al PD.
Ogni timbro è un voto in più per MuRo27.
Ogni ricongiungimento è un seggio in più per la sharia.
Il partito islamico non ha bisogno di vincere le elezioni da solo.
Gli basta esistere, crescere di centomila voti l’anno e aspettare che la demografia faccia il resto.
Non serve un colpo di Stato.
Basta la nostra firma sui permessi di soggiorno.
Se non si azzerano subito i decreti flussi e i ricongiungimenti familiari da paesi a maggioranza islamica, fra dieci anni non ci sarà più bisogno di contare i voti italiani.
Basterà contare i nuovi arrivati.
Il partito islamico è pronto a prendersi l’Italia.
E noi gli stiamo consegnando le chiavi di casa, una firma alla volta.



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