Chieti, lo Stato rapisce i ‘bimbi del bosco’ dai GENITORI intanto i rom fanno quel che vogliono

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By V novembre 21, 2025 12:57

Chieti, lo Stato rapisce i ‘bimbi del bosco’ dai GENITORI intanto i rom fanno quel che vogliono

### LO STATO ITALIANO: UN MACELLAIO DI FAMIGLIE “BIANCHE” CHE LASCIA I BAMBINI ROM NELL’INFERNO DEI CAMPI NOMADI!

**Palmoli, Chieti – 21 novembre 2025.** Immaginatevi: tre bambini innocenti, di soli 6 e 8 anni, strappati dalle braccia dei loro genitori anglo-australiani, Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, solo perché la famiglia ha osato scegliere una vita semplice, immersa nel bosco, lontana dal caos delle città. Un rudere fatiscente, una roulotte, niente utenze? Sì, e allora? I giudici del Tribunale per i Minorenni dell’Aquila, presieduti da Cecilia Angrisan, hanno deciso che questo è “grave pregiudizio per l’integrità fisica e psichica”, sospendendo la responsabilità genitoriale e spedendo i piccoli in una casa-famiglia. Rischio sismico, umidità, mancanza di incendi? Certo, è un posto precario, ma chi ha mai visto lo Stato italiano irrompere con la forza pubblica – assistenti sociali e carabinieri al seguito – per “salvare” bambini in condizioni analoghe? Nessuno, se quei bambini sono rom!

È una vergogna cosmica, un’ipocrisia schifosa che puzza di discriminazione razziale al contrario! A Palmoli, questi genitori – un ex chef e un’ex insegnante – hanno cresciuto i figli con amore, istruzione parentale e contatto con la natura. Eppure, per un’intossicazione da funghi l’anno scorso (segnalata dai carabinieri), è partita l’inchiesta: relazioni ignorate, documenti scartati, e via all’allontanamento urgente. “Leso il diritto alla vita di relazione”, tuonano i giudici, citando l’articolo 2 della Costituzione. E l’isolamento sociale? L’istruzione non formale? Colpa loro, che non si piegano al sistema! Ma andiamo sul serio: se questi fossero stati rom, con un campo nomadi a due passi da Chieti – sì, perché in Abruzzo ce ne sono, e non belli da vedere – nessuno avrebbe mosso un dito. Lì i bambini vivono in baracche sovraffollate, con topi che rosicchiano i sogni, acque stagnanti che covano malattie, e stufe a legna che causano incendi mortali. Eppure, lo Stato? Zitto e mosca!

Prendete i campi nomadi abruzzesi: non autorizzati, ma tollerati, con famiglie rom ammassate in ghetti etnici. Condizioni igienico-sanitarie critiche: mancanza di acqua potabile, elettricità precaria (o assente, con candele che uccidono), rischi di bronchiti, asma e diarree croniche nei bimbi, con una prevalenza del 20-30% superiore alla media italiana. E la scuola? Solo il 20-30% dei bambini rom frequenta regolarmente – ma i servizi sociali non irrompono con ordinanze cautelari! INTANTO ESISTONO 109 campi autorizzati, abitati da 11.300 persone – metà minori – in container, roulotte e tende marce.

E non ditemi che è “cultura nomade”: solo il 2-3% dei rom è realmente nomade, il resto è stanziale, intrappolato in riserve etniche che costano milioni ai contribuenti senza risolvere un accidenti. Matteo Salvini, vicepremier leghista, ha buon gioco a gridare allo scandalo: “Vergognoso! Andrò sul posto. Ma nei campi rom di Giugliano, con bimbi sporchi, senza scuola e con genitori che rubano, dove sono gli assistenti sociali?” Ha ragione! Lì, a Napoli o in Abruzzo, centinaia di bambini rom crescono in degrado peggiore di un rudere: sovraffollamento, ratti, fumi tossici da zone industriali vicine, e zero accesso a cure sanitarie. Eppure, i giudici tacciono, i servizi sociali girano la testa. Perché? Perché i rom sono “INTOCCABILI”.

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Questo è lo Stato italiano: un bulldog con i “diversi” che vivono off-grid, un agnello con i ghetti etnici che perpetuano criminalità.

Il papà Nathan, rimasto solo nel casolare, porta frutta ai figli: “Si sta distruggendo la vita di cinque persone!” E ha ragione! L’avvocato difensore annuncia ricorso: “Falsità nell’ordinanza, home schooling autorizzato!”

Basta! Questo non è welfare, è eugenetica soft: togli i figli ai “non allineati”, ignora i veri abusi nei campi per non disturbare il politically correct. Giudici, assistenti sociali, politici: vergognatevi! I bambini rom meritano case vere, scuole aperte, non ghetti che li condannano al ciclo della miseria. E i Trevallion? Riuniteli alla famiglia, o ammettete che l’Italia è un paese razzista al contrario. Salvate tutti i bambini, non solo quelli “giusti”! Oppure, ditemelo: se fossero rom, quei tre angeli del bosco sarebbero ancora tra le braccia dei genitori, a marcire in un campo senza che nessuno alzi un dito. Ipocriti!

Chieti, lo Stato rapisce i ‘bimbi del bosco’ dai GENITORI intanto i rom fanno quel che vogliono ultima modifica: 2025-11-21T12:57:17+00:00 da V
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By V novembre 21, 2025 12:57
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1 Comment

  1. Marino Danielis novembre 21, 14:35

    fossi i genitori di quei tre bambini, chiederei l’immediato intervento della propria ambasciata per tornare al proprio paese immediatamente

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