Genova: 8 maranza massacrano 2 nonni italiani

Villa Duchessa di Galliera, Voltri, Genova.
Un pomeriggio qualunque di fine ottobre.
Caterina e Giuseppe, due coniugi di 80 anni, camminano piano mano nella mano, come hanno fatto per sessant’anni.
Respirano l’aria ancora tiepida, guardano le foglie che cominciano a cadere.
Poi arrivano loro.
Otto.
Tutti minorenni o appena maggiorenni.
Tutti figli di immigrati extraeuropei.
Tutti nati in Italia grazie ai ricongiungimenti familiari.
Tutti con passaporto italiano, ma con l’anima di chi considera il nonno italiano una preda.

Li circondano.
Li spingono a terra.
Li prendono a calci e pugni.
Strappano la collanina, il portafoglio, l’orologio.
Li lasciano sanguinanti, terrorizzati, con costole incrinate e un trauma che non se ne andrà mai più.
Caterina e Giuseppe finiscono in ospedale.
I loro aggressori spariscono ridendo tra i vialetti del parco che un tempo era italiano.

Questi sono “maranza”.
Sono figli di immigrati africani e maghrebini, sbarcati vent’anni fa con i barconi, accolti, regolarizzati, e poi autorizzati a portare qui mogli, figli, fratelli, cugini.
Una catena infinita di ricongiungimenti familiari che ha generato intere generazioni di non-italiani con passaporto italiano.
Cresciuti con i nostri soldi, le nostre scuole, i nostri parchi, hanno imparato una sola cosa:
il vecchio italiano è debole, si può picchiare, si può rapinare, si può umiliare.
E la legge li protegge:
“è nato qui”,
“è minorenne”,
“non si può espellere”.

Otto contro due ottantenni.
Non è una rapina.
È una dichiarazione di guerra.
È la seconda generazione che dice:
questo parco non è più vostro.
Questa città non è più vostra.
Questo Paese non è più vostro.

E non è un caso isolato.
È la norma.
Da Voltri a Civitanova, da Torino a Modena, da Milano a Palermo:
i figli di immigrati nati qui grazie ai ricongiungimenti familiari sono la minaccia più feroce che abbiamo in casa.
Non parlano più arabo o wolof in casa: parlano italiano perfetto.
Ma pensano come chi è cresciuto nella convinzione che l’italiano anziano sia una preda.

Basta.
I ricongiungimenti familiari hanno creato mostri, non cittadini.
Abrogateli subito.
Revoca di ogni permesso concesso tramite ricongiungimento.
Espulsione dell’intero nucleo familiare al primo reato grave commesso da chiunque ne faccia parte, anche se nato qui.
Niente più “italiano di carta” per chi prende a calci un nonno di 80 anni.

Voltri non è più un parco pubblico.
È territorio occupato da chi noi stessi abbiamo importato e allevato.
Il sangue di Caterina e Giuseppe sui vialetti di Villa Duchessa di Galliera è l’ultimo avvertimento.
Dopo non ci sarà più tempo per piangere.
Ci sarà solo da combattere.
O da sparire.

Genova: 8 maranza massacrano 2 nonni italiani ultima modifica: 2025-11-21T15:23:13+00:00 da V