Cobolli e l’Italia in Finale di Davis: italiani veri

Malaga, 23 novembre 2025 – L’Italia è in finale di Coppa Davis, e lo fa con l’orgoglio di chi non chiede permesso a nessuno. Flavio Cobolli, romano di Trastevere, 23 anni, occhi di ghiaccio e dritto che spacca il campo, ha chiuso 6-4 6-3 contro l’australiano Hijikata e ha portato gli azzurri a un passo dal Salad Bowl. Ma Cobolli non è solo un tennista: è la quintessenza dell’Italia che ha costruito questa Nazione.

Quel maschio italiano solido, diretto, cresciuto tra i vicoli, le partite al circolo e il rispetto per la maglia che non si discute. Uno di quelli che non piacciono alla minoranza rumorosa e anti-italiana che infesta i social e certi salotti: troppo bianco, troppo romano, troppo “vecchia Italia”. Lui, Berrettini, Sonego, Vavassori e Bolelli: una squadra che è uno specchio perfetto della nostra gente reale, non delle cartoline multietniche che vorrebbero imporci. Senza dimenticare i due ragazzi rimasti a casa per dare agli altri almeno la possibilità di giocarsela come Sinner e Musetti.

Cobolli non chiede scusa di esistere. Gioca, vince, ringrazia e va a mangiare la carbonara con i suoi. È l’Italia che lavora, che non si vergogna delle proprie radici e che, quando serve, alza la voce con la racchetta invece che con i post su Instagram.

Domenica c’è la finale. Vincere o perdere non cambia la sostanza: questi ragazzi sono l’Italia che resiste, quella che non si farà mai cancellare da chi odia ciò che siamo. Forza Cobolli, forza Italia vera. Sempre.

#Cobolli è la quintessenza dell'Italia. Uno di quei maschi italiani che hanno costruito questa Nazione e che non piacciono alla minoranza rumorosa e anti-italiana. pic.twitter.com/cIT6lUMOln

— CriminImmigr*ti (@CriminImmigratl) November 21, 2025