Oggi i giudici si prendono i figli di Nathan, domani verranno a prendersi i vostri

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By V novembre 21, 2025 23:57

Oggi i giudici si prendono i figli di Nathan, domani verranno a prendersi i vostri

In gioco è la libertà di tutti noi. Oggi lo Stato si prende i figli di due hippie. Domani verrà a prendersi i vostri figli perché rifiutate partecipino al corso di omoaffettività all’asilo.

### LO STATO, IL PIÙ FREDDO DEI MOSTRI: BAMBINI STRAPPATI AL BOSCO, UNA LEZIONE DAI FILOSOFI CHE ODIAVANO IL POTERE PUBBLICO!

**Palmoli, Chieti – 22 novembre 2025.** È un oltraggio che grida vendetta al cielo della libertà individuale: tre bambini, innocenti creature di 6 e 8 anni, strappati dalle braccia dei loro genitori – Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, una coppia anglo-australiana che ha scelto la vita semplice nel bosco – solo perché lo Stato italiano, con i suoi giudici e assistenti sociali, ha deciso che un rudere senza luce e gas è “pericoloso” per la loro “integrità fisica e psichica”. Sospendono la potestà genitoriale, li sbattono in una comunità, e via: famiglia distrutta in nome di un “benessere” imposto dall’alto. Ma chi ha dato allo Stato il diritto di intromettersi nell’educazione dei figli? Chi ha autorizzato questa macchina burocratica a calpestare la sacralità del nucleo familiare, pilastro della società libera?

Questa non è tutela, è tirannia travestita da welfare! I genitori, un ex chef e un’ex insegnante, hanno educato i piccoli con amore, home schooling autorizzato, contatto con la natura. Un’intossicazione da funghi l’anno scorso? Un pretesto per l’irruzione armata di carabinieri e servizi sociali. Isolamento sociale? Mancanza di utenze? E allora? La famiglia è sovrana, non suddita di un Leviatano statale che decide cosa sia “normale”. Qui non si tratta solo di un caso abruzzese: è l’ennesima dimostrazione che lo Stato è il nemico giurato della libertà individuale e familiare, come denunciato da secoli dai grandi filosofi che hanno visto nel potere pubblico un mostro divoratore di anime.

Pensate a Henry David Thoreau, il profeta americano della disobbedienza civile, che nel suo “Walden” scelse di vivere in una capanna nel bosco per due anni, lontano dalla civiltà oppressiva. “Il governo migliore è quello che governa meno”, tuonava Thoreau, e aggiungeva: “Il governo è migliore quando non governa affatto”. Immaginate se lo Stato del Massachusetts fosse piombato lì a “salvare” lui dal suo isolamento! Thoreau vedeva nello Stato un intruso che soffoca l’autonomia individuale, e oggi, nel bosco di Palmoli, i Trevallion-Birmingham incarnano quel spirito: una vita semplice, autosufficiente, educativa. Ma lo Stato italiano, erede di un paternalismo asfissiante, irrompe e ruba i figli. Vergogna!

E che dire di Michail Bakunin, l’anarchico russo che combatteva lo Stato come il peggiore dei tiranni? “La libertà senza socialismo è privilegio, ingiustizia; il socialismo senza libertà è schiavitù, barbarie”, affermava Bakunin, ma soprattutto: “Nessuna dittatura può avere altro scopo che quello di perpetuarsi, nessuna dittatura saprebbe generare e sviluppare nel popolo che la sostiene, altra cosa che la schiavitù; la libertà non può essere creata che dalla libertà.” Per Bakunin, lo Stato è il nemico assoluto della libertà umana, un’istituzione che schiaccia l’individuo e la famiglia sotto il peso della sua “tutela” forzata. Applicatelo qui: i giudici dell’Aquila, con la loro ordinanza, non tutelano i bambini, li rendono schiavi di un sistema che ignora il volere dei genitori. E se la famiglia sceglie l’educazione parentale, lontana dalle scuole statali indottrinanti? Lo Stato risponde con la violenza, confermando che è un despota in toga.

Non dimentichiamo Friedrich Nietzsche, che in “Così parlò Zarathustra” bollava lo Stato come “il più freddo di tutti i mostri freddi. Freddamente mentisce; e questa menzogna gli striscia fuori dalla bocca: ‘Io, lo Stato, sono il popolo'”. Nietzsche odiava lo Stato come idolo falso, un’entità che si arroga il diritto di educare e “salvare” a scapito dell’individuo sovrano. Nel caso di questi bambini, lo Stato mente quando dice di agire per il loro bene: in realtà, impone un modello uniforme, schiacciando la diversità familiare. Dove sono i diritti naturali dei genitori, come predicava John Locke? Il filosofo inglese, padre del liberalismo, affermava che i genitori hanno un diritto divino e naturale sull’educazione dei figli, e lo Stato deve limitarsi a proteggere la libertà, non a invaderla. “La libertà dell’uomo in società è di non essere sottoposto ad alcun altro potere legislativo se non a quello stabilito dal consenso nel commonwealth”, scriveva Locke nei “Due trattati sul governo”. Eppure, qui il consenso dei genitori è calpestato da un tribunale che si erge a padre supremo.

Questa vicenda non è isolata: è il sintomo di uno statalismo rampante che, in nome della “tutela dei minori”, erode la libertà familiare. Pensate ai campi rom, dove bambini vivono in condizioni ben peggiori – baracche fatiscenti, mancanza di tutto – ma lo Stato chiude un occhio, tollerando il degrado per non “disturbare” culture diverse. Ipocrisia pura! Se i Trevallion fossero nomadi, nessuno li toccherebbe. Invece, perché “bianchi” e alternativi, diventano bersaglio. Salvini ha ragione a tuonare: “Vergognoso che lo Stato rubi i bambini a chi li ama”.

Basta! È ora di invocare la lezione di questi filosofi: lo Stato deve arretrare, lasciare alle famiglie la sovranità sull’educazione. I genitori sanno cosa è meglio per i propri figli, non un burocrate o un giudice. Riunite questa famiglia, restituite i bambini al bosco, e ricordate: la vera minaccia non è l’umidità di un rudere, ma il gelo di uno Stato che divora la libertà. Come diceva Bakunin, la libertà si crea solo con la libertà – non con le catene della “tutela” statale!

### LO STATO, IL PIÙ FREDDO DEI MOSTRI: OGGI IL BOSCO, DOMANI LA TUA CASA!

E non illudetevi che questa storia finisca nel bosco di Palmoli.
Oggi tolgono i bambini ai genitori che li educano in casa, che li tengono lontani dalla TV, dal consumismo e dalla scuola di Stato.
Domani li toglieranno a voi, padri e madri normali, solo perché vi rifiutate di mandare i vostri figli di cinque anni a “lezione” nelle moschee con il prof di religione islamica, o perché non volete che negli asili nido gli vengano letti i libri con le due mamme e i due papà, o che partecipino ai laboratori di “educazione affettiva e sessuale” dove si insegna che il genere è una scelta e che a otto anni si può già decidere di cambiare sesso.

Il precedente è creato: lo Stato ha stabilito che può entrare in casa tua, guardare come educhi tuo figlio, e se non rientri nel modello unico imposto dal Ministero, dal DSM e dalle lobby arcobaleno, ti sospende la potestà genitoriale.
Oggi è l’homeschooling “pericoloso”.
Domani sarà il catechismo invece dell’ora di religione “inclusiva”.
Dopodomani sarà il rifiuto di far vaccinare i figli con 12 dosi obbligatorie o di farli partecipare ai progetti sulla “fluidità di genere”.

Il Tribunale per i Minorenni dell’Aquila ha appena scritto la sentenza pilota: i genitori non sono più i titolari naturali dell’educazione dei propri figli, lo è lo Stato.
E lo Stato, oggi, è in mano a chi vuole che tuo figlio di prima elementare sappia cos’è il “sesso anale sicuro” prima ancora di sapere le tabelline.

Chi tace oggi, perché “tanto io mando i miei figli a scuola pubblica e pago le bollette”, domani si ritroverà gli assistenti sociali alla porta con la stessa ordinanza: «Rischio per l’integrità psichica del minore – il genitore ostacola l’educazione gender e l’apertura multiculturale».

È già successo in Germania, in Svezia, in Norvegia: bambini tolti alle famiglie cristiane o conservatrici perché “omofobe” o “islamofobe”.
L’Italia ha appena aperto la strada.

Se non fermiamo questa deriva oggi, nel bosco di Palmoli, domani la toccherà alla vostra famiglia.
E allora sarà troppo tardi per gridare allo scandalo.

Oggi i giudici si prendono i figli di Nathan, domani verranno a prendersi i vostri ultima modifica: 2025-11-21T23:57:59+00:00 da V
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