Sesegalese massacra la capotreno perché è donna

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By V novembre 22, 2025 13:53

Sesegalese massacra la capotreno perché è donna

# Como, “Biglietto” e poi la furia: senegalese 33enne con precedenti massacra di pugni la capotreno italiana – l’ennesimo africano “regolare” che trasforma i nostri treni in mattatoi!

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Venerdì 21 novembre, ore 20, treno Milano-Como.
Una capotreno italiana di 44 anni, in divisa, fa il suo lavoro: chiede il biglietto.
Lui, un 33enne senegalese – già condannato per rapina, lesioni, resistenza e minacce a pubblico ufficiale – non ce l’ha.
Risposta?
Strattona la donna, poi la colpisce con un pugno in piena faccia.
Ematoma, labbro spaccato, sangue.
Dieci giorni di prognosi al Sant’Anna di Como.

La capotreno, nonostante il dolore e lo choc, riesce a tenere d’occhio il suo aggressore fino a Como San Giovanni.
Lì lo aspettano gli agenti.
Arresto per violenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Ma è solo l’ennesimo.
L’ennesimo senegalese.
L’ennesimo africano “regolare” che arriva con permesso umanitario, ricongiungimento familiare o “protezione”, e poi spacca la faccia a una donna italiana che chiede semplicemente il biglietto.

Ha precedenti.
È stato già condannato.
Era già noto.
Era già libero.
E tornerà libero presto, perché “ha diritto al rinnovo”, “ha famiglia qui”, “è integrato”.
Integrato un cazzo.

Questo è il copione che si ripete ogni settimana:
– Brescia, capotreno massacrata da due camerunesi
– Milano, controllore preso a bottigliate da un maghrebino
– Roma, macchinista aggredito da un gambiano
– e ora Como, pugno in faccia a una donna di 44 anni da un senegalese recidivo

Sempre la stessa matrice.
Sempre la stessa provenienza.
Sempre la stessa impunità.

I treni italiani non sono più mezzi di trasporto.
Sono carri bestiame dove le donne in divisa sono selvaggina.
E i selvaggi hanno il permesso umanitario in tasca.

Basta.
Azzeriamo subito l’immigrazione regolare africana:
stop totale ai permessi umanitari per senegalesi, gambiani, nigeriani, camerunesi.
Revoca immediata di ogni protezione a chi ha precedenti – anche uno solo – di violenza.
Espulsione automatica al primo pugno, al primo insulto, al primo “non ho biglietto”.
Rimpatrio forzato con il prossimo aereo, anche se ha moglie e figli qui.

Una capotreno italiana non deve finire con il labbro spaccato e 10 giorni di prognosi per aver chiesto un biglietto.
Il sangue sul treno per Como non è una notizia di cronaca.
È la firma di un’occupazione.
Chiudiamo le porte, o i nostri treni diventeranno vagoni di guerra.
E le prossime a sanguinare saranno le nostre mogli, le nostre sorelle, le nostre figlie.

Sesegalese massacra la capotreno perché è donna ultima modifica: 2025-11-22T13:53:28+00:00 da V
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By V novembre 22, 2025 13:53
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1 Comment

  1. Ul Gigi da Viganell novembre 22, 13:59

    Adesso cominciano ad essere ridicoli: non è statisticamente possibile che questi baluba non incontrino mai un Italiano/a armato che gli fa il culo… io giro armato e solo una volta ho preso a bastonate in testa un baluba, qui da me a Lugano: possibile che nessuno reagisca mai? C’è qualche direttiva per il personale che obbliga a subire pena il licenziamento in tronco? Mi viene da pensare di si, ma chi emana queste direttive se ne sta ben lontano dalla strada… 😈

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