Prima sfascia automobili, poi aggredisce poliziotti: in manette africano

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By V novembre 22, 2025 22:49

Prima sfascia automobili, poi aggredisce poliziotti: in manette africano

# Napoli, furia mauritana in pieno giorno: 37enne africano sfascia auto, minaccia estorsione e aggredisce gli agenti – l’ennesimo immigrato “regolare” che trasforma le nostre strade in zone di guerra!

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Corso Arnaldo Lucci, Napoli, pomeriggio del 15 novembre.
Un 37enne mauritano – con precedenti di polizia, ovviamente – decide che è il momento di comandare la strada.
Si avvicina alle auto ferme, chiede soldi per “lavare il parabrezza”.
Un italiano dice no.
Risposta?
Danneggia la vettura.
Poi continua: prende a calci e pugni le macchine in transito, una dopo l’altra.
Arriva la volante.
Lui non si ferma: si avventa sugli agenti, li colpisce, li insulta, lotta come una bestia.
Ci vogliono in diversi per bloccarlo.
Una volta in auto, spacca anche la volante di servizio.

Arrestato per tentata estorsione, danneggiamento aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
Ma domani sarà di nuovo fuori.
Perché è “regolare”.
Perché ha il permesso umanitario.
Perché l’Italia non espelle mai.

Un mauritano con precedenti – già noto per reati simili – libero di girare armato di rabbia e impunità.
Libero di trasformare una strada napoletana in un suk dove l’italiano che dice “no” paga con la carrozzeria sfasciata e gli agenti con i lividi.

Non è un episodio isolato.
È il copione quotidiano:
– africano chiede soldi
– italiano rifiuta
– africano distrugge, minaccia, aggredisce
– polizia arriva, arresta, ma non espelle

Da Napoli a Milano, da Torino a Trieste: sempre la stessa matrice.
Sempre immigrati africani – mauritani, senegalesi, gambiani, nigeriani – “regolari” con permesso umanitario o ricongiungimento familiare, che si sentono padroni della strada e reagiscono con violenza al primo “no”.

Basta.
Un mauritano con precedenti non deve essere libero di sfasciare auto italiane nel pomeriggio.
Al primo danneggiamento, al primo “lavavetri” estorsivo, al primo schiaffo a un agente:
espulsione immediata.
Revoca del permesso.
Rimpatrio forzato con il primo aereo.
E se ha famiglia qui grazie al ricongiungimento: tutti fuori, insieme a lui.

Napoli non è Dakar.
Corso Arnaldo Lucci non è una piazza di Nouakchott.
Gli italiani non devono pagare con le loro auto, con il loro sangue e con la loro paura l’ospitalità regalata a chi ci odia.

Il vetro sfondato della volante non è un danno alla proprietà.
È la firma di un’occupazione.
Chiudiamo le porte, o domani non ci sarà più una sola auto italiana con il parabrezza intero.
E gli agenti non basteranno più.

Prima sfascia automobili, poi aggredisce poliziotti: in manette africano ultima modifica: 2025-11-22T22:49:19+00:00 da V
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By V novembre 22, 2025 22:49
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