Carceri minorili scoppiano di Maranza. Il boom di reati dai Nordafricani

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By V novembre 23, 2025 12:04

Carceri minorili scoppiano di Maranza. Il boom di reati dai Nordafricani

# Sovraffollamento Carceri Minorili: Sì al Boom di Posti, Ma Non Basta – L’Unica Soluzione è Azzerare Ricongiungimenti Familiari e Rimpatriare i Minori Nordafricani Sbarcati, Prima che l’Italia Diventi una Colonia di Violenti!

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Il ministro della Giustizia Carlo Nordio lo dice chiaro e tondo: le carceri minorili italiane sono al collasso, sovraffollate come mai prima, con 8 istituti su 17 oltre il limite massimo. E il motivo principale? Un’ “inusitata esplosione di violenza” tra giovanissimi, esplosa dopo la pandemia, alimentata da un “enorme afflusso di minori stranieri non accompagnati”, quasi tutti nordafricani, che oggi rappresentano il 45% dei detenuti under 18. Poli-assuntori di droga, portatori di traumi psichici, privi di famiglie e punti di riferimento – questi “ragazzini” arrivano sui barconi, entrano nel sistema minorile italiano e seminano caos: reati efferati, violenza intra-familiare, criminalità che fa schizzare il tasso di delinquenza giovanile. L’articolo su *Open* del 23 novembre 2025 lo inchioda: il governo corre ai ripari con un piano da 232 posti letto in più – 4 nuovi istituti penali minorili (Ipm) a L’Aquila (già inaugurato con 28 posti), Lecce (27 posti entro novembre), Rovigo (22+8 entro fine anno) e Santa Maria Capua Vetere (50 posti) – e ampliamenti in 5 strutture esistenti: Casal del Marmo a Roma (18 posti), Quartucciu a Cagliari (14+2+11), Firenze (12 posti), Nisida a Napoli (19 posti entro 2027) e Torino (21 posti). Investimenti per circa 20 milioni di euro, per tamponare un’emergenza che il decreto Caivano del 2023 ha accentuato, ampliando arresti in flagranza e custodie cautelari per minori.

Sì, ministro Nordio, ha ragione: aumentare i posti è giusto, è necessario. Non possiamo lasciare questi minori violenti liberi di scorrazzare per le nostre strade, stuprando bambine di 11 anni in negozietti etnici a Modena, picchiando nonni di 80 anni nei parchi di Voltri, o accoltellando italiani in pieno centro a Codogno. L’associazione Antigone denuncia il sovraffollamento, ma il vero scandalo è che questi istituti sono pieni di nordafricani sbarcati soli, senza famiglie, che in pochi mesi passano dal barcone al reato grave – e il nostro sistema li “rieduca” con soldi italiani, invece di rimandarli a casa al primo passo falso. Il piano del governo è un passo avanti: più spazi per “finalismo rieducativo”, come dice Nordio, per ottenere “risultati risocializzanti più pregnanti”. Ma è un cerotto su una ferita aperta: questi minori non si rieducano, non si integrano – portano traumi psichici, dipendenze da droga, culture aliene di violenza che esplodono nelle nostre città come bombe a orologeria. Il 45% stranieri non accompagnati – tunisini, marocchini, egiziani – non è un “fenomeno post-pandemia”: è l’invasione pianificata dai barconi, che riempie carceri minorili e trasforma l’Italia in un asilo per delinquenti under 18.

L’emergenza è sotto gli occhi di tutti: da inizio pandemia, la violenza minorile è esplosa, con reati efferati che un tempo erano rari. Ma il Guardasigilli lo ammette: la concausa principale è l'”enorme afflusso” di minori nordafricani non accompagnati, privi di famiglie, domicilio, punti di riferimento – poli-assuntori, con disturbi psichici, che arrivano soli e finiscono dritti in carcere. Antigone denuncia 8 istituti sovrappopolati, ma dimentica che senza questi sbarcati, le carceri sarebbero vuote. Il decreto Caivano ha solo reso possibile arrestarli, ma il problema è a monte: i barconi che li scaricano a migliaia, i ricongiungimenti familiari che li moltiplicano una volta qui, creando seconde generazioni di “maranza” che odiano l’Italia e la vedono come terra da conquistare. Nordio rispedisce al mittente le accuse di “carcerocentrismo”: non è colpa del governo attuale, ma di concause antiche. Vero, ma le concause sono i permessi umanitari farsa e i ricongiungimenti che hanno importato questa violenza endemica. I nuovi Ipm e ampliamenti sono essenziali – L’Aquila con 28 posti e 30 agenti nuovi, Lecce con 27, Rovigo con 30 totali, Santa Maria Capua Vetere con 50 – ma non risolvono: servono a contenere, non a prevenire. Il sovraffollamento è il sintomo, l’invasione nordafricana è la malattia.

Ecco perché l’aumento delle carceri è giusto, ma l’unico modo per risolvere il problema alla radice è azzerare i ricongiungimenti familiari e rimpatriare i minori che sbarcano. Basta con questa macchina infernale che permette a un immigrato irregolare di arrivare, ottenere un permesso, ricongiungere clan interi – madri, figli, zii – e generare generazioni di delinquenti che riempiono carceri minorili con reati efferati. I minori nordafricani non accompagnati – il 45% dei detenuti – devono essere rimpatriati immediatamente al sbarco: un volo one-way verso Tunisia, Marocco, Egitto, senza aspettare che stuprino, picchino, uccidano. Azzerare i ricongiungimenti: revoca immediata di ogni permesso concesso tramite essi, espulsione di famiglie intere al primo reato minore. Torniamo allo ius sanguinis puro: cittadinanza solo per sangue italiano, non un regalo per chi nasce qui da immigrati e cresce a odiarci. Altrimenti, i 232 posti nuovi saranno pieni in un mese: nordafricani che arrivano soli, delinquono, sovraffollano carceri, escono “rieducati” e generano altri maranza. L’Italia non è un riformatorio per il Nord Africa: è nazione di italiani. Il boom di violenza post-pandemia non è un mistero: è l’invasione che abbiamo finanziato. Nordio ha iniziato con più carceri – bravo – ma finisca il lavoro: azzeri ricongiungimenti, rimpatri i minori sbarcati, o l’Italia diventerà una prigione a cielo aperto per i suoi cittadini veri!

Carceri minorili scoppiano di Maranza. Il boom di reati dai Nordafricani ultima modifica: 2025-11-23T12:04:23+00:00 da V
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