Stupratore col braccialetto elettronico in giro in cerca di prede
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### Braccialetto Manomesso, Evasione e Beffa: Il 19enne Straniero Stupratore Ride in Faccia all’Italia
**Borgotaro (Parma), 24 novembre 2025** – Prima violenta una donna insieme a un complice, poi ottiene i domiciliari con braccialetto elettronico, infine lo sabota e cerca di scappare in treno come se niente fosse. Questo è il curriculum da incubo di un 19enne straniero (nazionalità non dichiarata ufficialmente, ma chiunque viva in Italia sa perfettamente da dove arrivano questi “ragazzi”) che ieri è stato finalmente sbattuto in carcere dai carabinieri di Borgotaro. Non un “errore giovanile”, non un “disagio sociale”: è l’ennesima dimostrazione che certi immigrati considerano l’Italia un bancomat con le sbarre rotte.
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Tutto inizia a dicembre 2024, in una provincia lombarda: una giovane donna entra in caserma in lacrime e denuncia di essere stata aggredita sessualmente da due “ragazzi”. Le indagini portano subito al 19enne e al suo complice. Per lui scatta la custodia cautelare in carcere. Fin qui tutto normale. Ma, come accade troppo spesso con gli stranieri accusati di reati sessuali, ecco la prima beffa: il Tribunale del Riesame di Brescia lo scarica agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. Sì, proprio lo stupratore presunto viene rimesso in libertà vigilata in un comune dell’Appennino parmense, pagato con i soldi degli italiani.
E lui come ringrazia? La sera del 16 novembre manomette il braccialetto (una pratica ormai da manuale tra i “nuovi italiani” che non vogliono rendere conto a nessuno) e si dirige tranquillo verso la stazione ferroviaria di Borgotaro, cappuccio in testa, pronto a sparire chissà dove. Per fortuna una pattuglia lo pizzica, lo riconosce e lo blocca. Risultato: arresto per evasione e, finalmente, aggravamento della misura: carcere vero, quello con le sbarre che non si possono truccare con un cacciavite.
Questa storia è la fotografia perfetta del fallimento totale del sistema:
– Reato sessuale gravissimo → domiciliari invece di galera.
– Straniero con precedenti pericolosi → braccialetto che vale quanto un orologio di plastica.
– Manomissione del dispositivo → nessuna sorpresa, succede ogni settimana.
– Tentativo di fuga in treno → la prova che non ha nessuna intenzione di rispettare le nostre leggi.
Quanti altri stupratori, rapinatori e spacciatori “19enni di origini straniere” girano ancora liberi con il braccialetto truccato o con permessi umanitari farlocchi? Quante donne italiane dovranno ancora essere sacrificate prima che qualcuno abbia il coraggio di dire basta?
La soluzione è una sola e non ammette sconti:
– Zero domiciliari per stranieri accusati di reati sessuali o violenti.
– Espulsione immediata dopo la condanna, senza se e senza ma.
– Fine dei braccialetti elettronici regalati a chi arriva da culture dove la donna è un oggetto.
Il 19enne di Borgotaro oggi è in cella. Bene, ma troppo tardi. La prossima vittima poteva essere tua figlia, tua sorella, la tua compagna. Basta buonismo, basta porte aperte: questi non sono “ragazzi in difficoltà”, sono predatori che ridono delle nostre leggi deboli. Chiudiamo i confini e buttiamo via la chiave, prima che l’Italia diventi un gigantesco parco giochi per stupratori in fuga.



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