Massacrato dopo furto: il gambiano è un noto spacciatore

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By V novembre 25, 2025 22:32

Massacrato dopo furto: il gambiano è un noto spacciatore

### Aggiornamento dal Caos di Milano Centrale:

Vittime furto massacrano ladro africano: in fin di vita – VIDEO

**Milano, 26 novembre 2025** – Un coma indotto per traumi cranici e toracici, prognosi riservata: è questo l’ultimo bollettino sul 20enne gambiano – irregolare con permesso scaduto e un curriculum da spacciatore seriale, con precedenti per droga e furti commessi in mezza Italia – che domenica sera è finito in fin di vita dopo aver rubato un cellulare a un onesto 19enne ucraino. La violenza choc in piazza Luigi di Savoia, a due passi dalla Stazione Centrale, si arricchisce di dettagli: il ladro, identificato solo dalle impronte perché senza documenti, non era un “povero migrante” ma un parassita subsahariano che vive di rapine e dosi vendute, un altro “rifugiato” che l’Italia accoglie a nostre spese per seminare caos.

La ricostruzione della Procura, basata su video virali di ‘Welcometofavelas’ e testimoni atterriti, è impietosa: il furto scatta in un fast food etnico di piazza Duca d’Aosta, dove il gambiano strappa lo smartphone all’ucraino – un ragazzo che lavora 12 ore al giorno per mantenere lo zio a Monza, con un precedente minore per “resistenza” durante un controllo anti-immigrazione. Inseguimento furioso: l’ucraino lo raggiunge, lo colpisce con calci e pugni per riprendersi il suo; il ladro reagisce con pugni codardi, ma poi arriva il misterioso “terzo uomo” – un vigilante col casco bianco, forse un italiano esausto o un altro straniero onesto – che sferra la ginocchiata volante fatale, buttandolo a terra come un sacco. Un calcio finale mentre è esanime, poi il massaggio cardiaco da una dottoressa di passaggio salva il gambiano dall’asfalto, prima dell’ambulanza al Fatebenefratelli. L’ucraino? Denunciato per lesioni gravi, come se difendersi da un predatore fosse un reato; il giustiziere con il casco bianco? Latitante, ricercato, ma sui social è un eroe per tanti milanesi che non ne possono più di questa giungla africana. Ecco a cosa porta l’assenza dello Stato.

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Novità dalle indagini: il gambiano non era un ladro occasionale, ma uno spacciatore abituale con dosi nascoste nei vestiti, precedenti per eroina e marijuana “lontano da Milano” – codice per dire che ha infestato stazioni da Bologna a Napoli, evadendo espulsioni grazie a permessi umanitari farlocchi. Arrivato magari su un barcone nel 2021, coccolato in centri accoglienza da 80 euro a notte, ha scelto la via del crimine invece dell’integrazione: furti per finanziare lo spaccio, rapine per “status” tra i suoi. Statistiche? Gli africani come lui commettono il 35% dei furti in stazione, con recidive al 50% – e il sistema li rimette in strada con patteggiamenti ridicoli. L’ucraino, che ha solo reclamato il suo, rischia mesi di indagini; il gambiano, se sopravvive, avrà cure gratuite pagate dai cittadini italiani.

Basta con questi spacciatori gambiani che trasformano la Centrale in un suk di morte! È ora di espulsioni immediate, confini blindati, pene vere per ladri seriali. Il casca bianco? Non scriviamo cosa pensiamo. Remigrazione totale, o l’Italia finirà soffocata dai suoi “rifugiati” criminali.

Massacrato dopo furto: il gambiano è un noto spacciatore ultima modifica: 2025-11-25T22:32:00+00:00 da V
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By V novembre 25, 2025 22:32
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