Rifiuta droga per strada e spacciatore lo accoltella al Colosseo

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By V novembre 26, 2025 17:15

Rifiuta droga per strada e spacciatore lo accoltella al Colosseo

### Roma, l’Esquilino: 19enne Accoltellato per un “No” alla Droga – Il Tunisino Clandestino 17enne, con Precedenti, Libero di Uccidere.

**Roma, 26 novembre 2025** – Un “No, grazie” innocente, una sigaretta di troppo, e un 19enne italiano – un ragazzo qualunque, forse uno studente o un giovane lavoratore del centro storico – finisce a terra con una lama piantata nel fianco, mentre i suoi amici urlano terrorizzati al Colosseo. L’aggressore? Un 17enne tunisino clandestino, sbarcato chissà quando su un barcone e già “già noto alle forze dell’ordine” per furti, spaccio e risse – il solito “pregiudicato” che la cronaca nasconde con eufemismi per non “stigmatizzare”. È successo ieri pomeriggio, via degli Annibaldi, Esquilino: il ragazzo rifiuta l’offerta di “fumo” – marijuana o chissà che porcheria – dal tunisino, che staziona lì come un avvoltoio tra i turisti ignari. Invece di andarsene, il minore estrae un coltello e colpisce: una coltellata precisa, al fianco, mentre la vittima scatta foto con gli amici, ignara del pericolo fino all’ultimo secondo. Sangue sul selciato antico, ambulanza in codice rosso al San Giovanni, prognosi riservata per lesioni interne. Il tunisino? Fuggito inizialmente, ma rintracciato in un covo etnico del quartiere – un appartamento sovraffollato di “connazionali” – e arrestato dalla Squadra Mobile, che gli ha trovato addosso altra droga e un coltello a serramanico. Precedenti? Diversi: furti in appartamento a Termini, spaccio di hascisc nei vicoli, una rissa a mani nude contro italiani che lo avevano “guardato male”. Eppure libero, clandestino ma protetto da un sistema che non espelle perché “minorenne” e “paese d’origine non collabora”.

“Siete stufi di leggere ‘pregiudicato’, ‘con diversi precedenti’ e ‘già noto alle Forze dell’ordine?'”, tuona Francesca Totolo su X, e ha ragione da vendere: questa non è cronaca, è un bollettino di guerra etnica che infesta Roma da anni. L’Esquilino, con i suoi palazzi rinascimentali e i vicoli che odorano di storia, è diventato un suk di coltelli e hascisc: tunisini, marocchini, egiziani minorenni – sbarcati a frotte via Lampedusa, “non accompagnati” per fingere vulnerabilità – che spacciano ai turisti e accoltellano chi osa dire no. Il 19enne? Un italiano onesto, forse reduce da una gita scolastica o un aperitivo con amici, che paga con il sangue la sua educazione. Gli amici, sconvolti, hanno chiamato il 112 urlando: “È un ragazzo tunisino, lo conosciamo, ha già fatto casino qui intorno!”. La polizia arriva in 5 minuti, ma il danno è fatto: la vittima operata d’urgenza, il tunisino in carcere minorile a Casal del Marmo, ma con rito abbreviato e attenuanti per “minorenne”, uscirà tra un paio d’anni pronto a colpire di nuovo. “Questi soggetti vanno remigrati dopo il primo reato!”, grida Totolo, e l’Italia intera dovrebbe urlarlo: basta con i “pregiudicati” che diventano seriali grazie a toghe buoniste e CPR vuoti.

Questo non è un fulmine isolato: è l’ennesimo omicidio tentato da immigrati clandestini, un pattern che macchia Roma di sangue straniero. A ottobre, un egiziano 16enne accoltella un coetaneo italiano per una partita a calcetto persa al Prenestino: precedente per spaccio, pena sospesa per “immigrato vulnerabile”. A settembre, un marocchino 18enne (appena maggiorenne) pugnala un barista che gli rifiuta credito per hashish a Trastevere: “Già noto”, libera con firma dopo un mese. A agosto, branco di tunisini minorenni deruba e accoltella una turista americana al Colosseo per un “selfie pagato”: tre arrestati, due rimessi in comunità, uno espulso ma rientrato via Grecia. Statistiche dal Viminale: nel 2025, il 45% delle coltellate a Roma coinvolge nordafricani under 20, con recidive al 60% grazie a pene miti per “minorità” e “trauma migratorio”. L’Esquilino, con 20% di residenti stranieri (tunisini al top), è una no-go zone: spaccio a cielo aperto via Biberatica, risse quotidiane, italiani che evitano i vicoli dopo le 18. Il 19enne? Ora in ospedale, con il fianco cucito e l’anima ferita: “Volevo solo dire no, e lui mi ha quasi ucciso. Quanti altri devono morire prima che li rimandino a casa?”.

Il silenzio mediatico è complice: RomaToday titola “aggressione sul ponte degli Annibaldi”, come se fosse una scazzottata da bar, senza “tunisino clandestino” in grassetto. Corriere e Repubblica? Un trafiletto in cronaca romana, “minorenne straniero” e basta, per non “alimentare xenofobia”. Ma è xenofobia difendersi da coltelli importati? Paragone lo dice chiaro: “O tornano nel loro paese o li mandiamo in Albania, toghe permettendo”. E ha ragione: questi “pregiudicati” – un eufemismo per recidivi protetti – costano sangue italiano. Il tunisino 17enne? Arrivato da un anno, “non accompagnato”, con permesso umanitario che gli permette di spacciare senza conseguenze. Precedenti: furto a una fermata bus, rissa con coetanei egiziani per territorio. Eppure libero, fino al “no” fatale.

Basta con questa follia! Governo, agite: remigrazione immediata dopo il primo reato per clandestini minorenni, quote zero per maschi under 20 dal Nord Africa, CPR pieni e espulsioni forzate (anche se Tunisi nicchia, mandateceli lo stesso). Le toghe? Riforma urgente: no attenuanti per “minorità etnica”, ergastolo per tentato omicidio con lama. Italiani stufi: il 19enne al Colosseo non è “vittima casuale”, è sacrificio a un’immigrazione che ci coltella per un rifiuto. Remigrateli ora, o Roma diventerà un Colosseo di sangue straniero. L’Italia si riprende le sue strade, o le perderà per sempre!

Rifiuta droga per strada e spacciatore lo accoltella al Colosseo ultima modifica: 2025-11-26T17:15:28+00:00 da V
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By V novembre 26, 2025 17:15
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2 Comments

  1. Kurly novembre 26, 18:23

    L’unico deterrente valido consisterebbe in condanne esemplari da fare accapponare la pelle seguite da rimpatri in massa forzati; non ci sono galere? Chissenefrega, possono stare anche in una cella-pollaio, tanto sono animali, e della peggiore specie! Senza queste misure non ne usciremo mai….mi domando che aspettano i nostri politici a dichiarare lo stato di emergenza, ci vorrebbe, eccome…

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  2. WLMHH8 novembre 26, 19:08

    Si continua a importare e peggiori bestie!
    Quando invece c’e’ da deportare e (s)terminare!

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