Branco africani spezza dito a italiano perché telefona nella ‘loro’ piazza

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By V novembre 27, 2025 22:43

Branco africani spezza dito a italiano perché telefona nella ‘loro’ piazza

### Ferrara, il GAD in Mano agli Africani: Muore un Nigeriano per Malore, e il Branco Vendica il “Fratello” Spezzando un Dito a un Italiano – Basta con Questa Invasione che Trasforma le Nostre Piazze in Giungle!

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**Ferrara, 27 novembre 2025** – Un malore fatale, un 27enne nigeriano che crolla in via Bologna davanti agli amici dopo un controllo dei carabinieri – autopsia in corso, ma tutto fa pensare a overdose o cuore scoppiato per la vita da “integrato”. E il giorno dopo? Il suo “branco” – una decina di africani, “fratelli” nel senso tribale – scatena l’inferno in piazza Toti, cuore del quartiere GAD (Giardino-Arianuova-Doro), già trasformato in suk nigeriano. Vittima: una coppia di italiani onesti, marito e moglie, aggrediti solo perché l’uomo tira fuori il telefono per parlare con la consorte. “Non fare video!”, urlano i neri, convinti che ogni italiano sia un “razzista che filma”. Poi l’assalto: tre o quattro lo bloccano, gli spezzano un dito della mano sinistra (prognosi 30 giorni), strappano i cellulari a lui e alla moglie, minacciano di morte: “fratello è stato ucciso ieri dalla polizia!”. Frase delirante: il nigeriano è morto per cause naturali (o droga), ma per loro è colpa delle forze dell’ordine – la solita narrazione vittimista che giustifica ogni violenza.

L’italiano, ancora sotto shock, racconta a FerraraToday: “Ero fermo con mia moglie, stavamo parlando di appuntamenti, tiro fuori il telefono e parte l’inferno. Mi hanno rotto un dito, ci hanno rubato i cellulari, mia moglie terrorizzata. Solo l’arrivo della polizia li ha fatti scappare verso piazzale Castellina”. I telefoni restituiti (perché sapevano di essere ripresi), ma il danno è fatto: un italiano con la mano fratturata, una moglie in lacrime, un quartiere che vive nel terrore. E i nigeriani? Già tornati in piazza, a spacciare e minacciare, perché “sono in dieci contro uno” e sanno che la legge italiana è un optional per loro.

Il GAD non è più un quartiere: è territorio occupato.
Via Bologna, piazza Toti, via Poletti: strade italiane che puzzano di hascisc e paura, dove un italiano non può più parlare al telefono senza rischiare la vita. Un nigeriano muore per malore (dopo un controllo rutinario dei carabinieri, non un pestaggio) e il giorno dopo il suo “branco” vendica il “fratello” spezzando ossa a cittadini italiani. Questa è la gratitudine dell’immigrazione africana: un morto per droga o cuore scoppiato diventa pretesto per aggredire, rubare, terrorizzare. E i media? “Giovani stranieri”, “fraintendimento”, “colluttazione” – mai “branco di nigeriani”. Perché dire la verità è “razzismo”, mentre essere italiani in GAD è un reato da punire con le ossa rotte.

Statistiche da incubo: nel quartiere GAD, il 70% degli spacciatori è africano, il 60% delle aggressioni vede coinvolti immigrati subsahariani (dati Questura Ferrara 2025). Ma niente espulsioni, niente CPR, niente rimpatri: “paese d’origine non collabora”, “minorenne”, “permesso umanitario”. Risultato? Branchi che si sentono padroni, italiani che abbassano la testa o cambiano quartiere.

Basta!
Un italiano non può più parlare al telefono in piazza Toti senza finire con un dito rotto.
Un nigeriano muore per i fatti suoi e la sua “tribù” vendica il “fratello” su cittadini inermi.

Questa non è integrazione.
È occupazione.

Governo, svegliatevi:
– Espulsione immediata per ogni africano con precedenti
– Revoca permessi a intere famiglie che producono delinquenti
– Remigrazione forzata per tutti i “fratelli” che considerano l’Italia una giungla

Ferrara non è Lagos.
Il GAD non è territorio di guerra africano.

Italiani, riprendetevi le vostre piazze.
O dovremo farlo noi, con le nostre mani.

Remigrazione subito.
Prima che il prossimo “malore” diventi pretesto per un altro italiano massacrato.

Invece arrivano le solite toghe:

…un’indagine è stata aperta a Ferrara dopo la morte, ieri sera, di un ragazzo nigeriano di 27 anni. La causa sembrerebbe un malore in strada, tra via Bologna e via Poletti, ma a quanto pare poco prima il giovane era stato in caserma dei carabinieri. Del fascicolo si occupa il pm Andrea Maggioni, le indagini sono state delegate alla squadra mobile della questura e ai carabinieri.

Branco africani spezza dito a italiano perché telefona nella ‘loro’ piazza ultima modifica: 2025-11-27T22:43:29+00:00 da V
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