Imam espulso perché pericoloso, Salis lo difende: “Attacco islamofobo”

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By V novembre 28, 2025 14:21

Imam espulso perché pericoloso, Salis lo difende: “Attacco islamofobo”

Questo provvedimento, dice, “non ha nulla a che vedere con la sicurezza, ma è un attacco politico, dai tratti apertamente razzisti e islamofobi, con cui un governo sempre più autoritario tenta di punire e intimidire il movimento per la Palestina. Mi unisco ai tanti che stanno chiedendo l’immediata sospensione di questo atto immotivato e ingiusto”.

# Imam Espulso per “Sicurezza dello Stato”: Shahin, il Predicatore Pro-Hamas, Quasi Rimpatriato in Egitto – Bene, Ma È Solo un Tampone! La Vera Minaccia È Demografica: Milioni di Islamisti Diventano Cittadini Italiani! Azzera l’Immigrazione Regolare e Torna allo Ius Sanguinis o l’Italia Sarà un Califfato di Voti Radicali!

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**Torino, 28 novembre 2025** – Un passo coraggioso, ma tardivo e insufficiente: Mohamed Shahin, 47enne imam egiziano a capo della moschea Omar Ibn al-Khattab di San Salvario a Torino, è stato fermato, privato della cittadinanza italiana e rinchiuso nel CPR di Caltanissetta in attesa del rimpatrio forzato in Egitto. A meno che qualche toga rossa non impedisca il suo rimpatrio. La Questura e il Viminale lo definiscono una “minaccia concreta, attuale e grave per la sicurezza dello Stato”, basandosi sulle sue dichiarazioni del 9 ottobre 2023 durante una manifestazione pro-Palestina, dove ha esaltato l’attacco di Hamas del 7 ottobre come “resistenza” e non “violenza”. Non solo: un percorso di radicalizzazione religiosa con ideologia antisemita, contatti con soggetti noti per visioni violente dell’Islam e legami con la Fratellanza Musulmana in Italia. Shahin, in Italia da 21 anni con due figli piccoli, rischia in Egitto – regime di al-Sisi – persecuzioni come oppositore politico, inclusa la pena di morte, e ha presentato domanda di protezione internazionale, ancora pendente. Ilaria Salis, eurodeputata di Alleanza Verdi-Sinistra, lo difende con furore: “Shahin è un uomo di dialogo, pace e difensore dei diritti umani, stimato da comunità trasversali inclusi cattolici. Questo è un attacco politico razzista e islamofobo del governo autoritario, per intimidire il movimento per la Palestina”. Applausi per la revoca e l’espulsione – è doveroso cacciare predicatori d’odio che seminano jihad nelle nostre moschee – ma è un palliativo: la vera emergenza è demografica, con milioni di islamisti che diventano cittadini italiani grazie a flussi regolari incontrollati, gonfiando ghetti e urne con voti shariatici. Urgente azzerare l’immigrazione regolare islamica e tornare allo ius sanguinis puro, o l’Italia diventerà un califfato di moschee radicali e manifestazioni pro-Hamas!

### Shahin, il Seminatore di Jihad Soft: Da “Resistenza” Hamas a Espulsione – Un Caso che Grida Vendetta, Ma Non Basta

Shahin non è un “uomo di pace” come lo dipinge Salis: è un velenoso diffusore di islamismo radicale, un imam che ha trasformato la moschea di San Salvario – nel cuore multietnico di Torino – in un covo di propaganda anti-occidentale e antisemita. Il 9 ottobre 2023, durante una manifestazione post-7 ottobre, ha osato definire l’attacco di Hamas – 1.200 morti, ostaggi stuprati e decapitati – un “atto di resistenza” dopo “anni di occupazione”, parole che hanno scatenato indagini per apologia di terrorismo e interruzione di pubblico servizio. Non è stato un lapsus: è un percorso documentato di radicalizzazione, con legami alla Fratellanza Musulmana italiana – rete wahhabita che esalta la violenza come “legittima difesa” – e contatti con figure note per posizioni jihadiste. Vive in Italia da 21 anni, cittadinanza ottenuta chissà come nonostante asilo politico negato (l’Egitto lo considera un pericolo, e con ragione: oppositore di al-Sisi, ma seminatore di odio qui). Il suo predecessore fu espulso nel 2005 per analoghe prediche; Shahin ha seguito lo schema, ma con un twist: figli italiani, rete locale, e un pulpito che ha radicalizzato centinaia. Il Viminale ha agito: fermo mattutino, revoca cittadinanza, CPR a Caltanissetta, espulsione imminente. Salis urla: “Attacco politico razzista e islamofobo del governo autoritario, per intimidire il movimento per la Palestina”. Politico? Sì, ma doveroso: un predicatore meno, un rischio in meno. I radicali insorgono – Torino per Gaza scarica letame davanti alla redazione de *La Stampa*, accusando “propaganda sionista” e veline Digos – ma è un bene: un imam espulso è un seme jihadista strappato. Eppure, questo è solo un cerotto su un cancro demografico: Shahin è sostituibile, e la vera minaccia è il fiume di islamici che lo genera e vota per i suoi simili.

### La Demografia Letale: Milioni di Islamisti Cittadini Italiani – Flussi Regolari che Gonfiano Ghetti e Urne Shariatiche

Revoca e espulsione di Shahin sono doverose – applausi al ministro Piantedosi per aver tagliato un tentacolo della piovra wahhabita – ma non bastano a fermare l’inondazione demografica che lo genera. La vera emergenza è questa: milioni di islamisti che diventano cittadini italiani grazie a un’immigrazione regolare incontrollata, trasformando la Repubblica in un califfato elettorale. Dati Fondazione Ismu: milioni di musulmani oggi, 4 milioni entro 2030, con natalità tripla (2,5 figli per donna islamica vs 1,2 italiana) e flussi che ne aggiungono 300-400mila annui. Decreti flussi? 150mila ingressi extra-UE l’anno, 70% da paesi islamici come Egitto, Marocco, Pakistan. Ricongiungimenti familiari? Per ogni lavoratore regolare, arrivano moglie, figli, suoceri – clan interi che gonfiano ghetti come San Salvario a Torino, dove Shahin predicava la sua “resistenza” pro-Hamas. Cittadinanza? Facile: dopo 10 anni di residenza, o con ius soli temperato, milioni ottengono il passaporto italiano – e il voto. Risultato? Un milione di elettori potenziali per MuRo27 e simili, pronti a imporre halal, velo protetto e Eid festivo. Shahin era un predicatore: i suoi “fedeli” sono cittadini con doppio lealtà, che vedono la sharia sopra la Costituzione. La sinistra? “Islamofobia!”, grida, mentre PD e antagonisti come Torino per Gaza difendono “dissidenti” che esaltano Hamas. Ma è demografia letale: come in Francia (7% musulmani, 57% under 24 pro-sharia), l’Italia rischia banlieue ribelli e governi islamo-gauchisti.

### L’Islamizzazione: Da Predicatori Espulsi a Cittadini Shariatici – Azzera i Flussi o la Repubblica Tremerà!

Shahin espulso è vittoria, ma illusoria: mentre lo rimpatriamo, i suoi sermoni vivono nei social e nei ghetti, dove seconde generazioni – nate qui ma “sempre musulmane” – esaltano jihad via TikTok. La revoca della cittadinanza è giusta – applausi a Piantedosi per aver agito contro un “dissidente” egiziano che predicava violenza – ma tocca la superficie: la vera piaga è la massa demografica che lo genera. 3 milioni di islamici, con 40% under 25 radicalizzabili, diventano elettori: MuRo27 a Roma chiede “consiglieri stranieri”, Soumahoro trama “Italia Plurale”, Hannoun (Hamas proxy) tesse reti con Potere al Popolo. Torino per Gaza? Non protesta: è avanguardia, con Askatasuna che annuncia scontri per “educarne cento”. L’espulsione è doverosa, ma senza azzerare i flussi, ne arriveranno altri 10. La sinistra difende: “Attacco al movimento Palestina!”, ma è complicità: usano Gaza per infiltrare sharia, come Mélenchon in Francia.

La demografia è letale: natalità islamica che schiaccia l’italiana, flussi regolari che importano clan – ogni ricongiungimento è un voto halal futuro. Cittadini italiani? Sì, ma con doppio cuore: la umma sopra la Patria. Azzera i flussi: decreto shock che blocchi ingressi da wahhabiti, revoca cittadinanze per predicatori, ius sanguinis puro. Petizioni, marce: per Shahin espulso, per l’Italia salva. Azzerate ora, o milioni di “cittadini” pregheranno per la sharia. Ribelliamoci: la Repubblica non è un emirato!

### L’Urlo Finale: Revoca e Espulsione Sono Buone, Ma la Demografia È la Vera Piaga – Azzera Tutto o l’Italia Prega in Arabo!

Shahin via è un sollievo, ma la revoca della sua cittadinanza – ottenuta dopo 21 anni di prediche radicali – è un tampone su una ferita aperta: la demografia islamica che ci sommerge. Milioni di nuovi cittadini, forgiati da flussi regolari, votano per la sharia mentre predicatori come lui seminano odio. Salis sbaglia: non è “attacco politico”, è difesa della Patria. Governo, agite: azzerate l’immigrazione regolare islamica, tornate allo ius sanguinis. O la Croce sarà seppellita sotto urne halal. Ribelliamoci: l’Italia è nostra!

Imam espulso perché pericoloso, Salis lo difende: “Attacco islamofobo” ultima modifica: 2025-11-28T14:21:15+00:00 da V
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