Migrante vuole sgozzare capotreno e poi sfascia tutto
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### Lecce-Brindisi, l’Inferno sui Binari: Pakistano 27enne Senza Fissa Dimora Armato di Coltello e Forbici Minaccia il Capotreno per Rapina – La CGIL Ammette: “Treni Insicuri”. Basta con Questi Predatori Importati che Trasformano i Nostri Treni in Zone di Rapina!
“Treni insicuri anche per l’organizzazione del lavoro” scrive la Cgil Lecce in merito all’aggressione con coltello e alla rapina ai danni di un capotreno perpetrata da un 27enne pakistano, il quale poi ha sfasciato una carrozza.
Il capotreno se l’è cavata solo grazie al… pic.twitter.com/uY8zJzu6Zw
— Francesca Totolo (@fratotolo2) November 28, 2025
**Lecce, 28 novembre 2025** – Un treno regionale che parte all’alba da Lecce diretto a Bari si trasforma in un’arena di terrore: un 27enne pakistano senza fissa dimora, armato di coltello da cucina e forbici, irrompe nella cabina del capotreno, lo minaccia di morte per rubargli cellulari, tablet e portafoglio, poi scatena il caos vandalizzando il vagone con un estintore – sedili distrutti, monitor spaccati, finestrini in frantumi. Solo l’intervento eroico di un carabiniere e due militari fuori servizio blocca il mostro alla stazione di Trepuzzi, consegnandolo alla Polfer. Nessun ferito grave, ma un trauma che segnerà il capotreno per sempre. La Filt Cgil denuncia l’ovvio: “Treni insicuri anche per l’organizzazione del lavoro” – traduzione: serve più personale, perché episodi come questo – rapine con armi improprie da immigrati precari – sono all’ordine del giorno. Basta con questa immigrazione selvaggia che infesta i nostri treni: remigrazione immediata per predatori come questo pakistano, o ogni corsa diventerà un calvario di minacce!
I fatti, emersi dall’inchiesta della Polfer di Lecce coordinata dal pm Roberto Bonfanti – fascicolo per rapina aggravata, lesioni e danneggiamento – sono un pugno nello stomaco alla Puglia: giovedì mattina, ore 5:15, il treno 4374 parte da Lecce con una sessantina di passeggeri – operai diretti alle fabbriche di Brindisi, studenti assonnati, madri con bimbi per le cure mediche. Il capotreno, con 10 anni di servizio, controlla i biglietti quando il pakistano irrompe: estintore preso dal muro, scaraventato contro sedili e monitor (danni migliaia di euro), poi coltello e forbice puntati alla gola: “Dammi cellulari, tablet e portafoglio o ti taglio!”. Il capotreno si frappone tra lui e i passeggeri, intimando calma, ma il mostro passa all’azione: minacce a tutti, panico con bimbi che piangono. Il treno ferma d’emergenza a Trepuzzi: il capotreno attiva l’allarme radio, ma è un carabiniere fuori servizio e due militari dello stesso stampo a saltare addosso al pakistano, disarmandolo dopo colluttazione. “Mi ha graffiato il braccio, ma l’abbiamo bloccato”, racconta un eroe. La Polfer arriva, ammanetta il 27enne – senza fissa dimora, probabilmente irregolare con precedenti per spaccio archiviati. Il treno riprende con 30 minuti di ritardo e vagone distrutto – costi pagati dai pugliesi onesti.
La Filt Cgil non ci gira intorno: “Treni insicuri anche per l’organizzazione del lavoro”, denuncia Tommaso Moscara e Giuseppe Guagnano, esprimendo “solidarietà e vicinanza” al capotreno e condannando “con fermezza l’aggressione”. “Solo la fortuita presenza di due operatori delle forze dell’ordine liberi dal servizio ha scongiurato conseguenze ben più gravi”, aggiungono, chiedendo più organico: “Come è possibile che sui convogli ‘duplex’ manchi il capotreno su uno dei due treni?”. E su emergenze: “Sistemi di allerta rapida, passaggi frequenti polizia ferroviaria, formazione per gestire aggressioni”. Traduzione: episodi come questo – rapine con armi da immigrati precari – sono quotidiani in Puglia (+40% aggressioni personale sui treni nel 2025, quasi tutti da stranieri, fonti FS).
Questo non è “lavoro insicuro”: è l’Italia stuprata dall’immigrazione asiatica e africana! Il pakistano 27enne – senza dimora, probabilmente irregolare con precedenti per spaccio – rappresenta il predatore importato: arriva via barcone o frontiera, vive di espedienti, scarica frustrazione su chi lavora. Ricordate Napoli-Salerno, branco tunisino picchia macchinista per biglietto? O Brindisi-Bari, gambiano minaccia stupro revisore? Casi quotidiani: 60% reati treni da stranieri (Polfer 2025). La Puglia non merita questo: treni arene etniche, capotreno rinunciano turni, pendolari evitano mezzi dopo 20. La CGIL lo ammette: serve più personale per “aggressioni”. Basta eufemismi! Remigrazione per maschi asiatici/africani recidivi, quote zero “senza fissa dimora”, CPR pieni aggressori. Governo, ascoltate CGIL: treni non insicuri per “organizzazione”, ma per invasione pakistana/africana. Capotreno, non prede: ribellatevi! Italia riprende binari, o ogni corsa un calvario con minacce straniere. Remigrazione totale!



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