Africani massacrano due ragazzi italiani per un paio di scarpe – VIDEO
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### Gallarate, Africani 19enni Spaccano Naso e Causano Trauma Cranico a Due Ragazzi per Rubare Telefono e Scarpe – Arrestati in Ritardo, Ma Quanto Ancora Dobbiamo Aspettare Prima di Remigrare Questi Predatori?
**Gallarate (Varese), 28 novembre 2025** – Un mese di ritardo, un naso spaccato, un trauma cranico, un telefono e scarpe di marca rubati: è questo il prezzo che due ragazzi italiani – un minorenne e un 19enne – hanno pagato per essere usciti da una discoteca di Gallarate. I colpevoli? Due 19enni africani, già noti alle forze dell’ordine, che li hanno aggrediti in gruppo fuori dal locale, li hanno massacrati di botte solo per un telefono e un paio di sneakers.
I fatti risalgono a ottobre, ma solo ieri, giovedì 27 novembre, il gip di Busto Arsizio ha firmato l’ordinanza di arresti domiciliari. Domiciliari. Per due bestie che hanno mandato uno in ospedale con il cranio traumatizzato e l’altro con il naso in frantumi, prognosi 30 giorni.
La Polizia di Stato di Gallarate, intervenuta quella notte, ha trovato i due ragazzi in stato di shock lungo la strada: uno sanguinante dal viso, l’altro barcollante. “Ci hanno preso a pugni e calci per rubarci il telefono e le scarpe”, hanno raccontato. I due africani, insieme ad altri complici ancora in fuga, li hanno circondati, li hanno buttati a terra e li hanno colpiti fino a farli svenire.
E poi? Via con il bottino, lasciando i corpi sull’asfalto come sacchi della spazzatura.
E il sistema?
– Un mese per decidere gli arresti domiciliari
– Nessuna custodia cautelare in carcere
– Nessuna espulsione immediata
– Nessuna revoca di permessi o cittadinanze
Perché questi due 19enni africani, già noti per reati precedenti, sono ancora in Italia a fare i padroni.
Questo non è un “fatto di cronaca giovanile”.
È l’ennesima aggressione etnica, l’ennesimo branco africano che considera le nostre strade un territorio di caccia.
Gallarate, Busto Arsizio, Varese: la Lombardia è sotto assedio.
Ragazzi italiani massacrati per un telefono e un paio di scarpe, mentre i colpevoli – africani, spesso di seconda generazione – vengono trattati con i guanti perché “giovani” o “disagiati”.
Basta.
Espulsione immediata per ogni straniero che alza le mani su un italiano.
Remigrazione di massa per tutti i 19enni africani con precedenti.
Perché se aspettiamo la prossima volta,
il prossimo naso rotto,
il prossimo trauma cranico,
il prossimo morto,
sarà troppo tardi.
Gallarate non è una giungla.
È Italia.
E la riprende.
Ora.



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