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Ammonito, deferito, obbligo di firma, Daspo: mancando solo le squalifiche.

### Genova Cornigliano, Immigrato Irregolare Lancia Bottiglie in Strada e Aggredisce i Poliziotti: Lesioni e Resistenza, Ma il Giudice Lo Convalida e Lo Rimette Subito in Libertà – Basta con Questi Africani Violenti che Trasformano le Nostre Strade in Zone di Guerra!

**Genova, 29 novembre 2025** – Via Cornigliano, arteria popolare del ponente genovese, ore serali: un immigrato irregolare – nordafricano, probabilmente marocchino o tunisino, “già noto” per precedenti – inizia a lanciare bottiglie di birra in mezzo alla strada, inveendo contro i passanti e creando panico tra famiglie e lavoratori che tornano a casa. La Polstrada, in servizio di vigilanza, lo intercetta: lui fugge, scatta l’inseguimento, viene bloccato con l’aiuto di una volante. Ma non si arrende: si scaglia contro gli agenti con calci e pugni, causando contusioni multiple. Deferito per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni, accompagnato in Questura: irregolare sul territorio nazionale, senza documenti validi. Udienza di direttissima: arresto convalidato… e rimesso in libertà con obbligo di firma. Libero di tornare in via Cornigliano a lanciare bottiglie e picchiare italiani. Questo non è “un episodio isolato”: è l’ennesima aggressione di un immigrato africano che considera Genova un territorio da conquistare con violenza. Basta! Remigrazione immediata per tutti gli irregolari e anche per i regolari con precedenti – mandateli nei loro deserti a “lanciar bottiglie” laggiù, prima che ogni via diventi un campo di battaglia etnico!

I fatti, emersi dall’inchiesta della Questura di Genova coordinata dal pm (fascicolo per resistenza e lesioni), sono un affronto alla Liguria laboriosa: giorni fa, sera inoltrata, via Cornigliano – strada trafficata di negozi e case popolari – l’immigrato, ubriaco o alterato, inizia il suo show: bottiglie di birra lanciate contro auto e passanti, urla in arabo, minacce a chi osa guardare. La Polstrada interviene: “Fermati, documenti!”. Lui fugge, scatta inseguimento a piedi tra le vie laterali. Bloccato con supporto volante, si scatena: calci agli stinchi, pugni al volto, contusioni a tre agenti (prognosi 5-7 giorni). Solo l’arrivo dei rinforzi lo immobilizza. In Questura: irregolare, senza fissa dimora, precedenti per spaccio e risse, espulsione mai eseguita per “mancanza collaborazione paese d’origine”. Udienza direttissima: convalida arresto… e rimesso in libertà con obbligo firma. Traduzione: tra una settimana sarà di nuovo in via Cornigliano a lanciare bottiglie.

Genova ponente non merita questo veleno nordafricano: via Cornigliano, già martoriata da spaccio e risse etniche, è diventata una no-go zone dopo le 20. Questo immigrato – sbarcato probabilmente nel 2022 via Lampedusa, “integrato” con sussidi da 400 euro mensili – non è “arrabbiato”: è un parassita violento che vede i genovesi come bersagli. Il sindacato Polizia denuncia: “Situazione insostenibile, soggetti già fermati permangono liberi”. E ha ragione: recidiva al 50% per immigrati africani in Liguria (dati Questura 2025), con pene miti che li rimettono in strada a mordere di nuovo. Ricordate il tunisino che ha morso un agente a Sestri Ponente, o il senegalese che ha spaccato una bottiglia in testa a un passante a Sampierdarena? Pattern chiaro: africani frustrati che trasformano le nostre vie in arene.

Basta con questa follia africana! L’immigrazione nordafricana non porta “mani per lavorare”: porta bottiglie e pugni. Remigrazione immediata per tutti gli irregolari con precedenti – voli charter verso Tunisi, revoca permessi dopo il primo lancio, ergastolo per resistenza con lesioni. Genova non è una discarica per la rabbia subsahariana: è Italia, e la riprende dalle bottiglie marocchine! Remigrazione totale, prima che ogni via diventi un campo di battaglia di immigrati ubriachi!