Fa strage di auto e motorini e poi sfascia la volante
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### Verona, notte di follia: marocchino ubriaco devasta la città, aggredisce la polizia e finisce (finalmente) in carcere – Ma perché era ancora qui?
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Verona, 1 dicembre 2025, ore 2 di notte.
Un marocchino di 27 anni, irregolare sul territorio nazionale e già con precedenti penali, decide che la città è il suo parco giochi personale.
Ubriaco fradicio, inizia in corso Porta Nuova:
– Spintona passanti.
– Ribalta motorini parcheggiati uno dopo l’altro.
– Svuota cestini dei rifiuti in mezzo alla strada.
– Devasta specchietti e carrozzerie di auto in sosta.
Poi, quando arrivano le Volanti, scatta la seconda parte dello spettacolo:
fuga suicida attraversando viale Piave nel traffico, calci e pugni agli agenti, auto di servizio distrutta a testate e calci dall’interno.
Risultato: decine di veicoli danneggiati, cittadini terrorizzati, quattro poliziotti contusi e un’intera zona del centro trasformata in discarica.
Arrestato, processato per direttissima, carcere convalidato.
Bene.
Ma la domanda che nessuno fa ad alta voce è una sola:
perché cazzo questo marocchino era ancora in Italia?
Irregolare.
Con precedenti.
Già noto alle forze dell’ordine.
Eppure libero di girare, bere, distruggere e aggredire poliziotti nel cuore di Verona.
Questa è la vera emergenza:
non è l’ubriachezza molesta di un singolo, è il sistema che permette a migliaia di irregolari nordafricani con fedina sporca di restare sul territorio invece di essere imbarcati sul primo aereo per Casablanca.
Espulsioni? Ne vengono eseguite meno del 15%.
Le altre finiscono in un limbo di ricorsi, “motivi umanitari”, avvocati d’ufficio e celle girevoli: entra dal carcere, esce dal carcere, torna a devastare la città.
E intanto i veronesi pagano:
– Riparazioni auto e motorini.
– Paura di uscire la notte.
– Poliziotti con ossa rotte e divise strappate.
Basta.
Un irregolare con precedenti che delinque deve sparire dall’Italia il giorno stesso.
Non dopo l’ennesima notte di terrore.
Non dopo l’ennesimo arresto.
Non dopo l’ennesimo processo.
La prossima volta che un marocchino, tunisino o algerino ubriaco decide di fare strage di motorini a Verona, Milano o Roma, ricordate questa notte:
poteva essere evitata.
Bastavano un foglio di via coatto e un volo di sola andata.
Ma finché lo Stato preferirà spendere migliaia di euro per custodirlo in carcere invece di 500 euro per rimandarlo a casa sua, queste scene saranno la normalità.
E la normalità si chiama sostituzione e sottomissione.
Veronesi, veneti, italiani: svegliatevi.
Prima che la prossima “notte di follia” finisca con un morto invece che con qualche specchietto rotto.



perché è ancora qui? Perché fra le altre cose la sguattera bionda (definirla cameriera e cortigiana sarebbe già un complimento) non ha mantenuto la parola…chi tradisce è il peggiore dei nemici